Eyu

Parnasi, un altro contratto con la fondazione del Pd

Agli atti - Il costruttore aveva chiesto due ricerche: la prima pagata 150 mila euro. Per la seconda, da 100mila, non c’è stata la firma

5 Ottobre 2018

Devono essere davvero bravi e veloci, anche se un poco costosi, i pensatori della Fondazione Eyu presieduta dal tesoriere del Pd Francesco Bonifazi.

Per uno studio sul “rapporto degli italiani con il concetto di proprietà” concordato al telefono con gli uomini di Luca Parnasi il 21 febbraio del 2018, le teste d’uovo della Fondazione renziana hanno ottenuto 150 mila euro dal costruttore.

Ora si scopre che la consegna era prevista appena due settimane dopo le conversazioni del 21 febbraio in cui si concordavano i pagamenti. Il contratto tra Immobiliare Pentapigna Srl e Fondazione Eyu è stato acquisito dalla Guardia di Finanza il 2 ottobre scorso durante l’accesso alla Fondazione. Al punto 3 prevedeva: “Il presente contratto – si legge – ha durata dal momento della sottoscrizione delle parti, fino alla consegna del progetto definitivo che dovrà avvenire entro il 4 marzo 2018. La predetta scadenza è prorogabile su richiesta di Eyu”.

Al punto 4 si stabilisce il compenso: “150 mila euro” da versare “non oltre il 4 marzo 2018”. Proprio il giorno delle elezioni politiche. Sulla fattura emessa per quel contratto (150 mila compresa Iva) sono in corso accertamenti dei pm di Roma per capire se si possa configurare il reato di frode fiscale per fatture non corrette.

Ma dalle carte sequestrate pochi giorni fa si scopre che Bonifazi e compagni volevano fare il bis. Le Fiamme Gialle il 2 ottobre, oltre al contratto da 150 mila euro suddetto, hanno acquisito nella sede della Fondazione vicina al Pd la bozza di un secondo contratto (mai firmato). Stavolta l’oggetto è “la ricettività turistica in Italia quale modello di sviluppo”. Parnasi, appagata la sua sete di conoscenza sulla casa, aveva una curiosità intellettuale sul turismo. La Fondazione era pronta a rispondere con un bel rapporto a un prezzo scontato rispetto al primo studio: ‘solo’ 100 mila compreso Iva. Anche la consegna era più umana nei termini. I ricercatori avrebbero avuto a disposizione un paio di mesi fino al 31 maggio.

Ora i pm di Roma Paolo Ielo e Barbara Zuin stanno studiando attentamente i due contratti insieme ai verbali delle intercettazioni tra il ‘fund raiser’ della medesima fondazione, Domenico Petrolo, con l’uomo dei conti di Parnasi, Gianluca Talone. Quando i due concordavano i pagamenti e i relativi contratti, infatti, non sembravano molto interessati ai temi delle ricerche. Talone e Petrolo parlano poco di flussi turistici preferendo i flussi di cassa.

Il 21 febbraio 2018 i carabinieri intercettano il commercialista di Parnasi e il responsabile delle relazioni esterne e fundraising della Fondazione Eyu. “Talone – scrivono i carabinieri in un’informativa – contatta Petrolo e gli comunica di aver approntato il tutto, avvisandolo che nella mattinata seguente provvederà a inviargli i contratti firmati. Talone domanda al suo interlocutore se dovrà redigere due contratti da 150 e da 100 più Iva, ottenendo risposta positiva. Petrolo, in risposta, afferma che in passato era stata utilizzata altra forma, la donazione, nella quale l’Iva non andava calcolata”.

I due tornano a parlare delle due ricerche il 27 febbraio: “Petrolo – è scritto nell’informativa – chiede se mandano anche il secondo contratto. Talone, in relazione a questo secondo contratto, dice che lo stanno mandando perché ieri è stato problematico”. Dovrebbe essere proprio il contratto sul tema del turismo acquisito dalla Finanza in bozza.

Talone rassicura Petrolo che oggi – prosegue la sintesi dei Carabinieri – parte il pagamento del primo contratto. Petrolo invita a fare il pagamento perché li aiuta molto in quanto sono gli ultimi giorni (probabilmente riferito agli ultimi giorni della campagna elettorale, ndt). Petrolo invita ad avvisarlo quando è stato mandato, così ‘avvisa anche i nostri’ che aspettano”.

La bozza del secondo contratto, acquisita dalla Finanza, è tra la società della famiglia Parnasi, Quarantana Srl, e la Fondazione Eyu. Fonti vicine alla Fondazione spiegano: “Nell’ambito dei servizi commerciali che interessavano al gruppo Parnasi vi era anche lo sviluppo di una ricerca sul tema del turismo. La Fondazione inviò una proposta di contratto a cui però non fu data alcuna risposta. Quindi quel contratto non è mai stato sottoscritto, e conseguentemente quella ricerca non è stata mai prodotta. Di questa vicenda è stata data massima evidenza e trasparenza durante l’accesso degli inquirenti”. Bonifazi è indagato per finanziamento illecito in concorso con il costruttore per i 150 mila euro (in due bonifici da 100 e 50 mila euro effettuati il primo e il 5 maggio 2018, proprio a cavallo delle elezioni) effettivamente pagati da Parnasi per la ricerca sul “concetto di proprietà”.

La bozza sullo studio sul turismo, pur non essendo stato effettuato e pagato, può essere utile agli investigatori per capire il ‘metodo’ della raccolta fondi di Eyu. Il 2 ottobre la Guardia di Finanza ha preso pure i bilanci e i libri contabili della Fondazione. Gli investigatori infatti stanno cercando di capire se la Fondazione operi davvero come tale oppure sia un veicolo per finanziare il partito. Dal bilancio, pubblicato su internet, si scopre che ha incassato in tutto 846 mila euro nel 2017 e di questi ben 513 mila euro sono provento di “attività commerciale” proprio come quella fatturata nel 2018 da Eyu per lo studio sulla casa per Parnasi. Bonifazi ha sempre tenuto a precisare che “La Fondazione, come da contratto sottoscritto ha svolto tra le tante una prestazione retribuita e non ha in alcun modo riversato quell’importo al Pd”. Vero. Come è vero però che la Fondazione nel bilancio del 2017 scrive che “ha sponsorizzato il treno dell’ascolto ‘Destinazione Italia’”, cioé il famoso tour di Matteo Renzi tra ottobre e novembre del 2017. Eyu nel bilancio sostiene che lo ha fatto non per finanziare la campagna di Renzi ma “per incrementare la propria awarness di brand e ampliare il proprio network in tutto il Paese”. Bisogna vedere se i pm saranno d’accordo.

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