L’inchiesta di Firenze

“I giudizi a cacchio di cane”: così si valutavano i candidati

Le due incaricate di redigere i pareri sui concorrenti professori ammettono di “aver scelto le pubblicazioni a caso”. C’è chi ne fa due per la stessa persona: uno idoneo, l’altro no

1 Ottobre 2017

Negoziati, pubblicazioni valutate a “cacchio di cane”, giudizi negativi e positivi già predisposti per un singolo candidato. Funzionava così l’Abilitazione Scientifica Nazionale di diritto tributario, nell’anno 2013, descritta nelle diecimila pagine d’inchiesta condotta dalla procura di Firenze e dalla Guarda di Finanza. Prendiamo, ad esempio, la conversazione tra i commissari Fabrizio Amatucci e Adriano Di […]

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