L’analisi

Davos, gli Usa e il richiamo della foresta reaganiana

Dopo la crisi - Grazie all’economia in ripresa il meeting ha ritrovato i suoi fasti: da 20 anni non partecipava un presidente americano

27 Gennaio 2018

Il World Economic Forum di Davos è una specie di supermercato sui cui scaffali si affastella la mercanzia (e talora il ciarpame) del conformismo à la page. Prima della crisi del 2008 l’Uomo di Davos era la pregiata incarnazione della globalizzazione, cosmopolita sobriamente progressista, mediaticamente accattivante, con malcelate ambizioni da maître à penser ed esibite […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.