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Attentato a Ranucci, l’esplosivo non aveva il timer. Il conduttore ascoltato dai pm: “Cinque tracce per le indagini”

Un ordigno rudimentale ha fatto saltare in aria la vettura del giornalista fuori dalla sua abitazione a Pomezia (Roma). Mattarella: "Severa condanna per l'intimidazione"
Attentato a Ranucci, l’esplosivo non aveva il timer. Il conduttore ascoltato dai pm: “Cinque tracce per le indagini”
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Ranucci: “Quattro o cinque tracce per le indagini”

“Abbiamo delineato con i magistrati un contesto. Ci sono quattro-cinque tracce importanti che però per coincidenza alla fine riconducono sempre agli stessi ambiti. Sono cose molto complesse da provare. Io sto presentando denunce su minacce ricevute dal 2021, quattro in particolare quelle più pesanti. Da quello che so al momento sono tutti fascicoli contro ignoti”. Lo afferma il giornalista Sigfrido Ranucci al termine dell’audizione svolta in Procura a Roma.
Ranucci ha sottolineato di aver “sentito in queste ore la vicinanza dei colleghi e degli amministratori” della Rai: “Credo che sia dai tempi dell’attentato a Maurizio Costanzo che non accadeva una cosa del genere”, ha sottolineato. 

Momenti chiave

    • 12:50

      Fnsi: “Attentato riporta indietro orologio democrazia”

      “L’attentato a Sigfrido Ranucci riporta indietro di decenni l’orologio della democrazia in Italia. È un attentato non solo al collega di Report, ma alla libertà di informazione, all’articolo 21 della Costituzione, ai basilari principi della convivenza civile e di democrazia”. Lo afferma Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi. “La Federazione nazionale della Stampa – prosegue – chiede che venga fatta chiarezza con rapidità su quanto accaduto. L’attentato a Ranucci mostra un salto di qualità nelle azioni contro il giornalismo”. Fnsi, Usigrai e Stampa Romana organizzano per oggi alle 16.00 un presidio davanti alla sede Rai di via Teulada in segno di solidarietà a Ranucci.

    • 12:49

      Metsola: “Solidarietà a Ranucci, l’Ue non fa passi indietro”

      “Solidarietà al giornalista italiano Sigfrido Ranucci. Sollevata che lui e sua figlia siano rimasti illesi dopo il terribile attacco. La libertà di stampa é il cuore della democrazia. L’Europa non farà mai un passo indietro”. Lo scrive su X la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola.

    • 12:48

      Mattarella: “Severa condanna per l’intimidazione”

      Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto pervenire a Sigfrido Ranucci la sua solidarietà, esprimendo “severa condanna” per il grave gesto intimidatorio. Lo si è appreso al Quirinale.

    • 12:17

      Corsini: “Piena solidarietà a Ranucci”

      “Piena solidarietà a Sigfrido Ranucci, a sua figlia e a tutta la sua famiglia da parte mia e di tutta la Direzione Approfondimento Rai. Auspico con forza che vengano individuati quanto prima gli autori di quello che è un attentato vile e intollerabile, anche perché colpisce i valori di libertà, dialogo e pluralismo che il nostro lavoro quotidianamente tutela e promuove”. Così, in una nota, il direttore dell’Approfondimento Rai, Paolo Corsini.

    • 12:16

      Il vicino: “Ho sentito il boato, c’erano tre ragazzi nel terreno di fronte”

      “Ho sentito l’esplosione, non sono sceso, anche perché la sera prima c’era stato un botto simile anche se meno forte e pensavamo alle bombe di Capodanno. Mi sono però affacciato e, oltre al fumo, ho notato due, tre ragazzi nel terreno di fronte, a un centinaio di metri dal luogo dell’esplosione”. Lo racconta all’Adnkronos Stefano, un residente di Campo Ascolano, che ieri sera, dalla sua abitazione, ha sentito il boato che ha distrutto la macchina del giornalista e della figlia e notato alcuni ragazzi nel terreno di fronte.

    • 12:01

      La notizia nei principali media mondiali

      La notizia è stata riportata dai principali media internazionali, dal New York Times a Le Monde. “Un’esplosione distrugge i veicoli fuori dalla casa di un giornalista italiano”, titola il quotidiano statunitense, riportando che la premier Giorgia Meloni ha condannato l’attacco. Il quotidiano francese scrive che Report “è uno dei pochi programmi investigativi della televisione italiana e diffonde regolarmente notizie che coinvolgono importanti politici, imprenditori e personaggi pubblici italiani” e ricorda che “secondo il gruppo ‘Reporter senza frontiere’, l’Italia è al 49esimo posto nel mondo in termini di libertà di stampa e i giornalisti che indagano sul crimine organizzato e sulla corruzione sono sistematicamente minacciati e talvolta sottoposti a violenza fisica per il loro lavoro investigativo”. “L’auto di un importante giornalista investigativo italiano esplode a causa di una bomba fuori dalla sua casa”, scrive la radio tv pubblica spagnola Rtve, ricordando che Ranucci ha detto di aver ricevuto già in passato “messaggi minacciosi”, come quando l’anno scorso ha trovato diversi proiettili alla porta di casa. La notizia ha avuto eco anche sui media russi. L’agenzia Tass scrive che “Ranucci, che si è più volte trovato al centro di scandali su temi indagati nei suoi programmi, ha ricevuto numerose minacce”. Mentre l’agenzia turca Anadolou ricorda come il giornalista viva “sotto protezione della polizia dal 2014 in seguito a minacce di morte legate alle sue indagini sulla criminalità organizzata”.

    • 11:58

      Odg: “Inquietante attacco contro giornalismo d’inchiesta”

      “La bomba fatta esplodere sotto l’auto di Sigrido Ranucci vicino casa sua rappresenta un inquietante salto di qualità degli attacchi contro il giornalismo d’inchiesta e la libertà di informazione. A lui, alla sua famiglia, alla redazione di Report va tutta la solidarietà e vicinanza del consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti”. Lo afferma il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli. “Siamo certi che saranno rafforzate le misure di protezione: c’è una parte delle istituzioni che protegge il giornalismo, mentre un’altra fomenta irresponsabilmente l’odio. C’è un attacco concentrico all’autonomia dei giornalisti e il ritorno delle bombe ci riporta ad anni bui della storia italiana – prosegue Bartoli – Dopo gli insulti, le accuse di faziosità, le campagne di diffamazione, le aggressioni in piazza, adesso si alza il tiro: come ai tempi di Cosa Nostra, cone ai tempi delle Brigate Rosse. Chi non china la testa viene colpito. Il Consiglio nazionale dell’Ordine intraprenderà ogni azione per denunciare minacce, violenze e intimidazioni e per contrastare questo clima di caccia al giornalismo che rischia di riportarci agli anni più bui della Repubblica”.

    • 11:56
    • 11:48

      La TgR: “Gesto che colpisce tutto il mondo del giornalismo”

      La Direzione della Testata Giornalistica Regionale della Rai esprime “piena solidarietà e vicinanza al collega Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report, vittima del vile attentato che questa notte ha distrutto la sua auto e quella di sua figlia a Pomezia”. Si tratta, si legge in una nota, “di un gesto gravissimo e inaccettabile, che colpisce l’intero mondo del giornalismo e la libertà di informazione”. La Tgr “condanna con fermezza ogni forma di intimidazione e violenza contro chi svolge il proprio lavoro, in questo caso come giornalista del servizio pubblico”. “A Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia, la vicinanza e la solidarietà del Direttore e di tutti i giornalisti della Testata Giornalistica Regionale”, conclude la nota.

    • 11:23

      Conte: “Un attacco a tutti noi”

      “Ho sentito Sigfrido Ranucci per portare la solidarietà del M5s, fra poco andrò sul luogo di questo vile gesto, bisogna esserci. La bomba che ha distrutto la sua auto e quella di sua figlia, che poteva ucciderli, è un attacco a tutti noi. Dobbiamo far sentire tutta la nostra vicinanza a un giornalista che combatte ogni giorno per difendere centimetro dopo centimetro la sua libertà nel servizio pubblico”. Lo scrive su Facebook il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. “È stato ripetutamente delegittimato, deriso e sbeffeggiato dalla politica, anche dentro le istituzioni, anche in occasioni ufficiali. Merita tutta la nostra convinta difesa. Perché in gioco e in pericolo non è solo lui ma il diritto di informare e fare seriamente inchieste senza padroni. La sua libertà di investigare è anche il nostro diritto ad essere informati: è la difesa della democrazia. Non possiamo permetterci tempi bui su questo. I giornalisti con la schiena dritta, che fanno inchiesta senza timori reverenziali, sono un patrimonio comune. Andrebbero rispettati, protetti e difesi con forza. Da tutti”, conclude.