Trovata un’auto rubata vicino a casa di Ranucci
Transennata una via adiacente alla casa di Sigfrido Ranucci, dove poco fa i carabinieri di Frascati hanno scoperto una Fiat Cinquecento risultata rubata il 25 luglio scorso a Ostia. In corso gli accertamenti, mentre sul posto sono in attesa gli artificieri.
L’ad Rossi e il cda incontrano Ranucci
L’amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi, e i consiglieri di amministrazione incontreranno a breve Sigfrido Ranucci nella redazione di Report dopo l’attentato subito la scorsa notte, in segno di vicinanza dell’azienda nei confronti del giornalista.
Santanchè: “Nessuna bomba farà tacere libertà d’informazione”
“La mia solidarietà a Sigfrido Ranucci per il vile atto intimidatorio subito. In Italia nessuna bomba potrà mai far tacere la libertà di informazione”. Così sui suoi profili social la minsitra del Turismo Daniela Santanchè.
Saviano: “Attentato frutto di anni di delegittimazione”

“L’attentato a Sigfrido Ranucci non nasce oggi: è il frutto di anni di delegittimazione, di campagne mediatiche costruite per isolare, infangare, distruggere civilmente chi osa indagare il potere”. Così lo scrittore Roberto Saviano in un post su Instagram. “Quando non si discute più delle idee ma si attacca la persona, quando il dibattito pubblico diventa un linciaggio social permanente, quando la politica – il potere – si sente autorizzata a colpire i giornalisti, la democrazia non è in pericolo: è già stata violata”, prosegue lo scrittore. “Questa bomba non è solo un atto intimidatorio: è un messaggio destinato a chiunque pensi che l’inchiesta, l’analisi, la critica siano ancora spazi di libertà”, conclude.
Rsf: “Bene parole Meloni ma il suo campo ha screditato Ranucci”
Oltre alle minacce della mafia e del crimine organizzato, un altro “grave problema per la libertà di stampa in Italia sono gli attacchi politici, azioni legali abusive e sorveglianza arbitraria contro i giornalisti”: è quanto scrive Reporters sans frontières (Rsf) in una nota dopo l’attacco a Sigfrido Ranucci. “Negli ultimi mesi – prosegue l’Ong per la Difesa della libertà di stampa nel mondo – lo stesso Ranucci è stato minacciato da attivisti politici a causa di una puntata di ‘Report’ su Gaza; inoltre, il suo programma è stato oggetto di diverse querele per diffamazione”. Ranucci stesso ha “espresso timore di sorveglianza arbitraria, come è stato effettivamente il caso dei giornalisti di Fanpage.it”. “Pur accogliendo con favore la solidarietà espressa a Sigfrido Ranucci dal primo ministro Giorgia Meloni in seguito all’esplosione – puntualizza Rsf – ci rammarichiamo che il suo capo di gabinetto e il suo schieramento politico tentino regolarmente di screditare il lavoro di Sigfrido Ranucci”. “Le querele bavaglio (Slapp) – avverte Rsf – sono uno dei pericoli più gravi per il giornalismo italiano e, invece di approvare una legge che protegga i giornalisti dalle Slapp, la maggioranza al potere sta strumentalizzando la legge per cercare di metterli a tacere”. Per Rsf, l’attuale governo “ha anche minato l’indipendenza dell’emittente pubblica Rai per cui lavora Sigfrido Ranucci. Sebbene il suo programma ‘Report’ non sia stato rimosso, egli ha dovuto giustificarsi – in una procedura che costituisce intimidazione politica – in Parlamento. Lo stesso Parlamento italiano che ha approvato la ‘legge bavaglio’ che ha indebolito il quadro giuridico del libero giornalismo, così coraggiosamente esercitato da Sigfrido Ranucci”.
Gabanelli: “Non riuscirete a intimidire Ranucci e la sua squadra”
L’esplosione dell’ordigno in prossimità delle auto di famiglia di Sigfrido Ranucci è un fatto “veramente terribile, non capitava da almeno trent’anni, da più di trent’anni in Italia. Far esplodere l’auto di un giornalista davanti casa vuol dire una cosa sola: ‘non ti devi più fare gli affari nostri'”. Lo ha detto Milena Gabanelli, con un video uscito sulla pagina Instagram della sua Dataroom. “Intimidire Sigfrido vuol dire intimidire tutta la squadra – ha aggiunto – che io conosco bene perché era la mia squadra, e li conosco uno per uno. E non intimidiranno né Sigfrido né quella squadra, perché hanno tutti scelto di fare questo mestiere e lo stanno facendo da decenni perché ci credono, credono nel valore dell’informazione e la passione è più forte della violenza. Ricordatevelo, voi che avete messo quell’esplosivo sotto quell’auto. Non ce la farete a intimidirli, mai”.
Rossi e consiglieri Rai incontrano Ranucci
L’amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi, e i consiglieri di amministrazione incontreranno a breve Sigfrido Ranucci nella redazione di ‘Report’ dopo l’attentato subito la scorsa notte. Si apprende da fonti Rai. L’incontro avviene per mostrare la vicinanza e la solidarietà dell’azienda nei confronti del giornalista. All’incontro con Ranucci partecipa anche il direttore generale della Rai, Roberto Sergio, che in un post su Facebook ha già espresso “solidarietà e vicinanza per il grave e vigliacco attentato al collega Sigfrido Ranucci e ai suoi familiari”. In precedenza sia Rossi sia il Cda Rai avevano manifestato vicinanza nei confronti di Ranucci e condannato l’attacco.
La Commissione Antimafia sentirà Ranucci
La Commissione parlamentare Antimafia è intenzionata ad ascoltare in audizione il giornalista Sigfrido Ranucci dopo l’esplosione della scorsa notte che ha distrutto l’auto del conduttore di Report, parcheggiata davanti casa a Campo Ascolano, a Pomezia, alle porte di Roma: a quanto apprende l’Adnkronos, il presidente della Commissione, Chiara Colosimo, ha subito accolto la richiesta avanzata in una lettera dai componenti del Pd e del M5s dell’organismo parlamentare di invitare “il più presto possibile, per una audizione, Sigfrido Ranucci, da tempo sotto scorta per tante sue inchieste che hanno riguardato anche la criminalità organizzata”. A quanto si apprende, c’è dunque l’intenzione di ascoltare il cronista, ma su tempi e modi la presidente attende di parlare direttamente con Ranucci. Stamattina la stessa Colosimo, appena appresa la notizia, aveva scritto su X: “Quello di stanotte è un vile e grave atto intimidatorio, voglio esprimere tutta la mia solidarietà a Sigfrido Ranucci ed un abbraccio esteso alla sua famiglia. Una condanna che deve vederci tutti dalla stessa parte, dalla parte della libertà di parola e di stampa”.
Conte: “Martedì in piazza a Roma per libertà di stampa”
“Facciamo un appello: noi martedì sera ci ritroveremo in piazza a Roma per rivendicare il pluralismo e la libertà di stampa, e per tutelare il giornalismo investigativo. Chiamiamo tutti i cittadini, tutti gli esponenti della società civile, per dare una testimonianza chiara: non ci stiamo più”. Lo ha affermato il leader M5s Giuseppe Conte, venuto sotto casa di Sigfrido Ranucci in provincia di Pomezia per portare la solidarietà al giornalista.