Tregua a Gaza, sì del gabinetto di guerra di Netanyahu. Amnistia per i coloni violenti. Ben Gvir spinge per il no: “Votate contro l’accordo”

Per la conferma manca solo il voto dell'esecutivo. Media: "Le prime tre donne saranno liberate domenica alle 16". Il ministro della Difesa israeliano annulla tutti gli ordini di detenzione amministrativa nei confronti dei coloni. Almeno 113 morti dall'inizio della tregua

Aggiornato: 21:54

  • 09:01

    Oggi riunione del Gabinetto di sicurezza israeliano e poi il voto del governo

    Un giorno di ritardo, colloqui proseguiti nella notte, tensione per le accuse di Israele ad Hamas, che avrebbe tentato di strappare concessioni all’ultimo, senza rispettare quanto pattuito. Accuse rispedite al mittente. Vere o meno, nella notte l’intesa è stata raggiunta con la firma del movimento islamista per un cessate il fuoco e per il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza. I rappresentanti di Israele, Hamas, Stati Uniti e Qatar, riuniti a Doha, hanno così superato gli ultimi ostacoli, ha dichiarato l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il gabinetto di sicurezza israeliano si riunirà oggi dopo aver finalizzato gli ultimi dettagli. Washington si è detta “fiduciosa” sull’inizio del cessate il fuoco da domenica, quando la tregua, annunciata mercoledì dal Qatar e dagli Stati Uniti, dovrà entrare in vigore domenica se sarà votata dal governo israeliano. In una prima fase di sei settimane, prevede il rilascio di 33 ostaggi detenuti nel territorio palestinese, in cambio di centinaia di prigionieri palestinesi detenuti da Israele. In questa prima fase verrà negoziata la fine definitiva della guerra. “Il primo ministro Benjamin Netanyahu è stato informato dalla squadra negoziale che sono stati raggiunti accordi per il rilascio degli ostaggi”, ha affermato il suo ufficio in una nota. “Il primo ministro ha ordinato che il gabinetto politico e di sicurezza si riunisca domani. Il governo si riunirà poi per approvare l’accordo”, ha comunicato ieri l’ufficio del premier, aggiungendo che le famiglie degli ostaggi sono state informate e sono in corso i preparativi per accoglierli