Crisi climatica, nove vittime e molti dispersi in Emilia-Romagna: 400 strade interrotte, 23 fiumi esondati. Resta l’allerta rossa – la diretta

Oltre 250 frane in 48 comuni: sono 900 i vigili del fuoco impegnati sul territorio. Bonaccini: “Al lavoro su moratorie fiscali”. Decine di famiglie ancora isolate a Ravenna e Cesena. Martedì alle 11 il Consiglio dei ministri sull'emergenza, Musumeci: "Chiederò altri venti milioni"

Aggiornato: 21:43

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    21:43

    Romagna sott’acqua, il racconto della giornata: tra strade interrotte e treni fermi l’alluvione fa 9 morti

    Nove morti, 13mila sfollati, una lunga lista di corsi d’acqua – praticamente tutti quelli che si trovano fra Rimini e Bologna, 23 in tutto – che fra la serata di ieri e la mattina di oggi hanno rotto gli argini o sono esondati allagando vaste zone della Romagna. Sono finite sott’acqua Faenza, una parte di Cesena e di Forlì e molti altri grandi centri abitati. In alcune zone, in pochi minuti l’acqua è salita fino ai primi piani delle case.

    Tra le vittime, otto sono quelle che non sono riuscite a mettersi in salvo e sono rimaste intrappolate nei piani bassi delle case o nelle automobili. La furia delle esondazioni è stata impetuosa: una delle vittime, una donna di Ronta di Cesena, è stata ritrovata in mattinata sulla spiaggia di Cesenatico. Il Savio ha trascinato il cadavere per venti chilometri in poche ore. Al computo ufficiale della Prefettura, la Regione ha aggiunto un’altra persona, morta ieri per un malore a Cesena, prima dell’esondazione del Savio.

    E così, in tutta la Romagna, è stata una giornata di soccorsi per cercare di riuscire a salvare tutte le persone in difficoltà e raggiungere quelle che non si trovavano. Un’impresa resa particolarmente complicata dai continui blackout alle linee elettriche e telefoniche, con molte strade raggiungibili solo con i gommoni e con una vasta area isolata dal resto d’Italia: treni fuori servizio, autostrada per quasi tutto il giorno impercorribile, moltissime strade chiuse.

    L’allerta rossa era stata diramata da giorni e la perturbazione violentissima era attesa: le aree più a rischio sono state fatte evacuare, le persone invitate a salire ai piani alti delle case. Migliaia di persone hanno lasciato le abitazioni. La realtà, però, ha superato le peggiori previsioni: anche perché la pioggia (in alcune aree è caduto in 36 ore più del doppio dell’acqua che di solito fa in media nel mese di maggio) è arrivata su un terreno già messo a dura prova dall’alluvione di due settimane fa.

    La situazione è un po’ migliorata quando si è rasserenato il cielo: dal primo pomeriggio la pioggia si è fermata rendendo più agevoli anche i soccorsi, facendo lentamente ritirare l’acqua dalle aree che aveva invaso. L’emergenza però non è finita: anche per giovedì, infatti, sarà in vigore su tutta l’area l’allerta rossa, anche perché il livello di quasi tutti i fiumi continua ad essere sopra la soglia d’emergenza e sono previste nuove piene che potrebbero mettere a dura prova argini già indeboliti o danneggiati. Senza contare gli oltre 200 movimenti franosi che riguardano la collina e la montagna. Se il meteo, come le previsioni lasciano sperare, dovesse dare una mano, il peggio dovrebbe però essere alle spalle. Anche domani, comunque, fra Cesena e Bologna le scuole resteranno chiuse e potrebbero esserci disagi negli spostamenti.

    Fra i fiumi esondati ci sono il Lamone a Faenza, il Savio a Cesena, il Montone a Forlì. Ma anche il Santerno, che costeggia l’autodromo di Imola dove nel fine settimana si sarebbe dovuto svolgere il Gran Premio dell’Emilia-Romagna e del Made in Italy, poi annullato dagli organizzatori per non ostacolare i soccorsi, ma anche per l’oggettiva inopportunità di far radunare decine di migliaia di persone in un’area a rischio.

    Con l’acqua che si ritira rimane il fango e rimangono soprattutto i danni, dei quali inizierà presto il conteggio. Martedì prossimo il Consiglio dei ministri si riunirà per affrontare i temi dell’emergenza maltempo. La premier Giorgia Meloni ha assicurato la massima disponibilità ad aiutare le zone colpite. Lo strumento, come ha anticipato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, arrivato a Bologna per incontrare la protezione civile che stava coordinando i soccorsi, potrebbe essere quello di un decreto legge. Previsto pure lo stop agli obblighi fiscali. “A pochi giorni dall’anniversario del sisma del 2012 – ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini – questo, per noi, è come se fosse un nuovo terremoto”.

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  • 21:43

    Romagna sott’acqua, il racconto della giornata: tra strade interrotte e treni fermi l’alluvione fa 9 morti

    Nove morti, 13mila sfollati, una lunga lista di corsi d’acqua – praticamente tutti quelli che si trovano fra Rimini e Bologna, 23 in tutto – che fra la serata di ieri e la mattina di oggi hanno rotto gli argini o sono esondati allagando vaste zone della Romagna. Sono finite sott’acqua Faenza, una parte di Cesena e di Forlì e molti altri grandi centri abitati. In alcune zone, in pochi minuti l’acqua è salita fino ai primi piani delle case.

    Tra le vittime, otto sono quelle che non sono riuscite a mettersi in salvo e sono rimaste intrappolate nei piani bassi delle case o nelle automobili. La furia delle esondazioni è stata impetuosa: una delle vittime, una donna di Ronta di Cesena, è stata ritrovata in mattinata sulla spiaggia di Cesenatico. Il Savio ha trascinato il cadavere per venti chilometri in poche ore. Al computo ufficiale della Prefettura, la Regione ha aggiunto un’altra persona, morta ieri per un malore a Cesena, prima dell’esondazione del Savio.

    E così, in tutta la Romagna, è stata una giornata di soccorsi per cercare di riuscire a salvare tutte le persone in difficoltà e raggiungere quelle che non si trovavano. Un’impresa resa particolarmente complicata dai continui blackout alle linee elettriche e telefoniche, con molte strade raggiungibili solo con i gommoni e con una vasta area isolata dal resto d’Italia: treni fuori servizio, autostrada per quasi tutto il giorno impercorribile, moltissime strade chiuse.

    L’allerta rossa era stata diramata da giorni e la perturbazione violentissima era attesa: le aree più a rischio sono state fatte evacuare, le persone invitate a salire ai piani alti delle case. Migliaia di persone hanno lasciato le abitazioni. La realtà, però, ha superato le peggiori previsioni: anche perché la pioggia (in alcune aree è caduto in 36 ore più del doppio dell’acqua che di solito fa in media nel mese di maggio) è arrivata su un terreno già messo a dura prova dall’alluvione di due settimane fa.

    La situazione è un po’ migliorata quando si è rasserenato il cielo: dal primo pomeriggio la pioggia si è fermata rendendo più agevoli anche i soccorsi, facendo lentamente ritirare l’acqua dalle aree che aveva invaso. L’emergenza però non è finita: anche per giovedì, infatti, sarà in vigore su tutta l’area l’allerta rossa, anche perché il livello di quasi tutti i fiumi continua ad essere sopra la soglia d’emergenza e sono previste nuove piene che potrebbero mettere a dura prova argini già indeboliti o danneggiati. Senza contare gli oltre 200 movimenti franosi che riguardano la collina e la montagna. Se il meteo, come le previsioni lasciano sperare, dovesse dare una mano, il peggio dovrebbe però essere alle spalle. Anche domani, comunque, fra Cesena e Bologna le scuole resteranno chiuse e potrebbero esserci disagi negli spostamenti.

    Fra i fiumi esondati ci sono il Lamone a Faenza, il Savio a Cesena, il Montone a Forlì. Ma anche il Santerno, che costeggia l’autodromo di Imola dove nel fine settimana si sarebbe dovuto svolgere il Gran Premio dell’Emilia-Romagna e del Made in Italy, poi annullato dagli organizzatori per non ostacolare i soccorsi, ma anche per l’oggettiva inopportunità di far radunare decine di migliaia di persone in un’area a rischio.

    Con l’acqua che si ritira rimane il fango e rimangono soprattutto i danni, dei quali inizierà presto il conteggio. Martedì prossimo il Consiglio dei ministri si riunirà per affrontare i temi dell’emergenza maltempo. La premier Giorgia Meloni ha assicurato la massima disponibilità ad aiutare le zone colpite. Lo strumento, come ha anticipato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, arrivato a Bologna per incontrare la protezione civile che stava coordinando i soccorsi, potrebbe essere quello di un decreto legge. Previsto pure lo stop agli obblighi fiscali. “A pochi giorni dall’anniversario del sisma del 2012 – ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini – questo, per noi, è come se fosse un nuovo terremoto”.

  • 21:24

    Bonaccini: “Priorità mettere in sicurezza le persone. Alcune devono essere raggiunte”

    “Ora dobbiamo mettere in sicurezza più persone possibile, ma ciò che è irreparabile, come per il terremoto, sono le nove persone che hanno perso la vita, quelle alle loro comunità e famiglie non le restituirà nessuno. Tutto il resto lo ripareremo, perché sono certo che il governo ci starà vicino”. Così a Porta a Porta, in onda stasera su Rai 1, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. “Stamattina mi ha chiamato, oltre alla presidente Meloni, il presidente Mattarella e lo ringrazio. Abbiamo sindaci straordinari di tutti i colori politici che si stanno battendo come un sol uomo. Poi però dobbiamo ricostruire. C’è il tema delle infrastrutture e della viabilità, le persone che perderanno per un po’ il lavoro, il sistema delle imprese e i privati devono vedere spostati gli adempimenti e i mutui. Tutto quello che riguarda le questioni delle banche. E poi abbiamo il tema di come ricostruire nei territori. Dobbiamo rimettere in piedi una Regione che è uno dei motori produttivi del Paese. Il problema adesso è dove spostare tutta quell’acqua che non viene assorbita, poi il fango, i detriti. Ma la priorità è mettere in sicurezza le persone perché alcune ancora devono essere raggiunte”, ha spiegato. 

  • 21:04

    La famiglia isolata sull’Appennino: “È come un nuovo lockdown”

    “L’elettricità va e viene a intermittenza ma come beni di prima necessità abbiamo tutto e possiamo resistere qualche giorno. Siamo tornati ad aprile 2020 ed è come vivere un piccolo lockdown”. Lo racconta a LaPresse Riccardo Baldoni, padre di famiglia isolato in casa propria da ieri notte con la moglie e il figlio di 6 anni a Cusercoli, frazione di Civitella di Romagna nell’Apppennino forlivese, a causa di una frana che ha interrotto la strada di collegamento con la piazza del paese. “Oggi pomeriggio ha smesso di piovere e ho provato a tagliare e spostare qualche albero con la motosega, ma questa non è una frana “da badile”. Il problema è che gli escavatori sono impegnati in altre emergenze, ma io casa mia non la lascio, e quindi rimango qua. A parte non poter raggiungere i parenti stiamo bene, nostro figlio ha capito il disagio e ci impegnamo nel farlo giocare, oggi ci sono stati anche dei momenti di ilarità”.

  • 21:01

    Anche uomini e mezzi della Difesa impegnati nei soccorsi

    Otto elicotteri, un velivolo a pilotaggio remoto (Uav), 16 gommoni, nove battelli, satelliti, due velivoli Eurofighter e due velivoli Tornado per attività di ricognizione: questi i mezzi messi in campo dalla Difesa italiana a seguito degli eventi climatici in Emilia-Romagna e Marche. Già ieri il ministro Guido Crosetto aveva dato disposizioni allo Stato maggiore di attivare il Comando operativo di vertice interforze (Covi) per dare la massima assistenza alle prefetture colpite dal maltempo. Nella notte tra il 16 ed il 17 maggio, l’Esercito ha impiegato un elicottero NH90 del 7° reggimento Vega di Rimini con verricello e con la capacità di operare nelle ore notturne e sono stati impiegati 12 gommoni con equipaggio in supporto ai Vigili del fuoco forniti provenienti dal dall’8° reggimento Genio Guastatori Folgore di Legnago, dal reggimento Lagunari e dal reggimento Genio Ferrovieri di Bologna. Nell’area di Forlì è stato allestita da militari un’area ricezione sfollati presso il palazzetto dello sport del comune di Lugo (Ravenna), su richiesta della prefettura di Ravenna Marina.

  • 20:41

    Bonaccini: “Al lavoro su moratorie fiscali”

    “Stiamo lavorando con il governo affinché siano varati i provvedimenti di urgenza che, in tempi brevi, possano venire incontro alle esigenze delle famiglie, dei lavoratori, delle imprese. Devono essere previste anche specifiche moratorie, come il rinvio dei termini per gli obblighi di natura contributiva, fiscale, previdenziale”. Lo ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel corso dell’incontro con le forze economiche e sociali sulla drammatica situazione maltempo in corso in Emilia-Romagna e le interlocuzioni con il governo per la ripartenza e per la ricostruzione.

  • 20:38

    400 strade interrotte, 23 fiumi e corsi d’acqua esondati

    Sono oltre 400 le strade comunali, provinciali e statali interrotte nei territori colpiti dalle alluvioni. Sono 23 i fiumi e corsi d’acqua esondati, anche in più punti: Idice, Quaderna, Sillaro, Santerno, Senio, Lamone, Marzeno, Montone, Savio, Pisciatello, Lavino, Gaiana, Ronco, Sintria, Bevano, Zena, Rabbi, Voltre, Bidente, Ravone, Rio Cozzi, Rigossa, Savena. Altri 13 i corsi d’acqua con superamenti del livello 3 (allarme) della soglia idrometrica in alcune stazioni di rilevamento: Marecchia, Ausa, Uso, Rubicone, Idice, Santerno, Quaderna, Panaro, Samoggia, Ghironda, Lavino, Navile, Fiumi Uniti.

  • 20:27

    Statale 67 interrotta per frana nel Fiorentino

    La strada statale 67 “Tosco-romagnola” è temporaneamente chiusa in entrambe le direzioni in località San Godenzo (km 136), nell’ambito della Città Metropolitana di Firenze, a causa di una frana. Lo riferisce Anas, precisando che il proprio personale è intervenuto al fine di valutare gli interventi necessari per ripristinare la circolazione nel più breve tempo possibile.

  • 20:25

    Schlein: “Giornata terribile, serviranno più risorse di quelle stanziate”

    “Anche oggi una giornata terribile. Voglio esprimere la vicinanza, mia personale e quella di tutta la comunità democratica, alle popolazioni dell’Emilia-Romagna e delle Marche colpite in queste ore da nubifragi, frane ed esondazioni che hanno provocato molti, troppi lutti oltre a danni non ancora quantificabili. Vogliamo anche ringraziare tutti coloro che stanno portando aiuti e soccorsi, dalle autorità ai volontari”. Lo scrive la segretaria del Pd Elly Schlein in un post su Facebook. “Stiamo seguendo da vicino la situazione in stretto contatto con gli amministratori e le amministratrici dei territori. Abbiamo convocato per domani mattina alle 8:30 una segreteria politica del Partito Democratico per seguire quel che sta accadendo e capire come metterci a disposizione a supporto delle zone colpite. Bene che le istituzioni a ogni livello, stiano collaborando per fronteggiare questa terribile emergenza. Bene la sospensione dei termini per gli adempimenti tributari. Serviranno ancora molte risorse oltre a quelle già stanziate dal governo, noi siamo pronti a dare una mano”, prosegue.

  • 20:16

    A Modena chiusi per la notte i ponti sui fiumi

    A Modena resteranno chiusi tutta la notte, e probabilmente anche nella giornata di domani, i ponti sul Secchia (Ponte Alto, ponte dell’Uccellino tra Modena e Soliera, Ponte Motta a Cavezzo sulla provinciale 468) così come il ponte di Navicello vecchio sul Panaro, il ponte di via Curtatona sul torrente Tiepido e il ponte di strada Gherbella, sempre sul Tiepido, chiuso nel pomeriggio. La decisione è stata presa a seguito dell’allerta rossa per criticità idraulica diramata dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile. In tutta la zona Est della città, fa sapere il Comune di Modena, è stato suggerito di prestare attenzione agli scantinati e ai garage interrati: il livello alto di canali e fossi, infatti, potrebbe creare difficoltà al sistema fognario.