Ucraina, diretta – Biden a Varsavia: “Difenderemo la democrazia a ogni costo”. Putin sospende il trattato sul nucleare: “Ora più testate”

La reazione della Nato all'addio allo Start: "Il mondo è più pericoloso". Il presidente degli States: "Kiev resiste ed è forte". Il ministro degli Esteri cinese: "Rischio escalation". Il Cremlino: "Kiev ha iniziato la guerra. Volevamo la pace". E convoca l'ambasciatore statunitense

Aggiornato: 12:49

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    21:56

    IL RIASSUNTO DELLA GIORNATA

    Una nuova corsa agli armamenti nucleari in pieno stile Guerra Fredda. È questo lo spettro che agita il mondo dopo l’annuncio fatto da Vladimir Putin durante il discorso sullo Stato della Nazione che la Russia sospenderà l’applicazione del New Start, l’unico trattato con gli Usa ancora in vigore sulla limitazione delle testate atomiche. Un annuncio deplorato con forza da Washington e dalla Nato. La decisione di Mosca è “molto deludente e irresponsabile”, ha affermato il segretario di Stato americano Antony Blinken, aggiungendo che gli Usa “rimangono pronti a discutere di armi strategiche” con la Russia. “Deploro la sospensione” del New Start e “invito” Mosca a “riconsiderare questa decisione”, ha detto da parte sua il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, secondo il quale “più armi nucleari e meno trattati rendono il mondo più pericoloso”. In serata Putin ha presentato alla Duma la legge per la sospensione del trattato che sarà esaminata mercoledì.

    Ma nel frattempo Mosca aveva fatto sapere – con una nota del ministero degli Esteri – che la Russia continuerà a rispettare i limiti del New Start finché questo sarà in vigore e di essere comunque disposta a rivedere la sua decisione qualora “Washington dimostrasse la volontà politica di una de-escalation”. L’annuncio sul nucleare è stata l’unica novità di rilievo in un discorso durato quasi due ore – interrotto da 53 applausi e 4 standing ovation – pronunciato da Putin al palazzo Gostiny Dvor. Ma ha sorpreso anche che, contrariamente a tutte le aspettative, il presidente russo abbia totalmente ignorato la visita fatta ieri da Joe Biden a Kiev. Nemmeno un accenno alle mosse dell’avversario in questo primo anniversario dall’inizio del conflitto. Il presidente statunitense, dopo la visita a Volodymyr Zelensky seguita da quella di Giorgia Meloni, martedì ha parlato a Varsavia sostenendo che gli Usa e i loro alleati sono pronti a difendere la democrazia ad ogni costo e non si stancheranno mai di aiutare l’Ucraina a resistere all’attacco feroce delle forze di Mosca. Ad un anno dall’invasione russa Biden rilancia e, dalla Polonia, avverte Putin che questa guerra non la vincerà mai: “Continueremo a difendere la democrazia a tutti i costi. Non ci stancheremo mai”, ha ammonito.

    E ancora: “Il sostegno a Kiev è solido come una roccia e difendere ogni centimetro del territorio della Nato è un impegno sacro, ogni attacco contro uno di noi è un attacco a tutti”, ha ammonito citando l’articolo 5 dell’Alleanza. Quindi Biden è passato ad attaccare direttamente lo zar: “Gli Stati Uniti non vogliono distruggere la Russia. L’Occidente non voleva attaccare la Russia come ha detto Putin oggi. I nostri nemici non sono milioni di russi che vogliono vivere in pace con i loro vicini”, ha messo in chiaro rispondendo a quanto sostenuto dallo zar circa la colpa dell’inizio della guerra. Dal presidente americano nemmeno una parola sulla notizia del giorno: l’annuncio da parte di Putin che la Russia sospenderà il trattato per la riduzione delle armi nucleari Start. Prudenza di Washington che continua a voler evitare un’escalation con Mosca, soprattutto sul terreno della bomba atomica? O fiducia dell’amministrazione americana di riuscire a monitorare il programma nucleare russo a prescindere da Start, come ha lasciato intendere un funzionario americano definendolo uno “strumento importante, ma non l’unico a disposizione?”. Probabilmente entrambe, il messaggio di Biden a Putin è stato comunque chiaro, la lotta continua.

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  • 22:26

    Nota Meloni-Zelensky: “La pace con i 10 punti ucraini”

    “La Repubblica Italiana esprime il suo apprezzamento per la Formula di Pace dell’Ucraina presentata dal Presidente Zelensky per la prima volta al Vertice dei Leader del G20 a Bali il 15 novembre 2022. L’Italia si impegna per una pace giusta per l’Ucraina basata sulla Formula di Pace e ribadisce il proprio impegno a collaborare attivamente con Ucraina sul piano di pace in 10 punti”. È quanto si legge in una dichiarazione congiunta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e della premier Giorgia Meloni, pubblicata sul sito della presidenza ucraina.

  • 21:56

    IL RIASSUNTO DELLA GIORNATA

    Una nuova corsa agli armamenti nucleari in pieno stile Guerra Fredda. È questo lo spettro che agita il mondo dopo l’annuncio fatto da Vladimir Putin durante il discorso sullo Stato della Nazione che la Russia sospenderà l’applicazione del New Start, l’unico trattato con gli Usa ancora in vigore sulla limitazione delle testate atomiche. Un annuncio deplorato con forza da Washington e dalla Nato. La decisione di Mosca è “molto deludente e irresponsabile”, ha affermato il segretario di Stato americano Antony Blinken, aggiungendo che gli Usa “rimangono pronti a discutere di armi strategiche” con la Russia. “Deploro la sospensione” del New Start e “invito” Mosca a “riconsiderare questa decisione”, ha detto da parte sua il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, secondo il quale “più armi nucleari e meno trattati rendono il mondo più pericoloso”. In serata Putin ha presentato alla Duma la legge per la sospensione del trattato che sarà esaminata mercoledì.

    Ma nel frattempo Mosca aveva fatto sapere – con una nota del ministero degli Esteri – che la Russia continuerà a rispettare i limiti del New Start finché questo sarà in vigore e di essere comunque disposta a rivedere la sua decisione qualora “Washington dimostrasse la volontà politica di una de-escalation”. L’annuncio sul nucleare è stata l’unica novità di rilievo in un discorso durato quasi due ore – interrotto da 53 applausi e 4 standing ovation – pronunciato da Putin al palazzo Gostiny Dvor. Ma ha sorpreso anche che, contrariamente a tutte le aspettative, il presidente russo abbia totalmente ignorato la visita fatta ieri da Joe Biden a Kiev. Nemmeno un accenno alle mosse dell’avversario in questo primo anniversario dall’inizio del conflitto. Il presidente statunitense, dopo la visita a Volodymyr Zelensky seguita da quella di Giorgia Meloni, martedì ha parlato a Varsavia sostenendo che gli Usa e i loro alleati sono pronti a difendere la democrazia ad ogni costo e non si stancheranno mai di aiutare l’Ucraina a resistere all’attacco feroce delle forze di Mosca. Ad un anno dall’invasione russa Biden rilancia e, dalla Polonia, avverte Putin che questa guerra non la vincerà mai: “Continueremo a difendere la democrazia a tutti i costi. Non ci stancheremo mai”, ha ammonito.

    E ancora: “Il sostegno a Kiev è solido come una roccia e difendere ogni centimetro del territorio della Nato è un impegno sacro, ogni attacco contro uno di noi è un attacco a tutti”, ha ammonito citando l’articolo 5 dell’Alleanza. Quindi Biden è passato ad attaccare direttamente lo zar: “Gli Stati Uniti non vogliono distruggere la Russia. L’Occidente non voleva attaccare la Russia come ha detto Putin oggi. I nostri nemici non sono milioni di russi che vogliono vivere in pace con i loro vicini”, ha messo in chiaro rispondendo a quanto sostenuto dallo zar circa la colpa dell’inizio della guerra. Dal presidente americano nemmeno una parola sulla notizia del giorno: l’annuncio da parte di Putin che la Russia sospenderà il trattato per la riduzione delle armi nucleari Start. Prudenza di Washington che continua a voler evitare un’escalation con Mosca, soprattutto sul terreno della bomba atomica? O fiducia dell’amministrazione americana di riuscire a monitorare il programma nucleare russo a prescindere da Start, come ha lasciato intendere un funzionario americano definendolo uno “strumento importante, ma non l’unico a disposizione?”. Probabilmente entrambe, il messaggio di Biden a Putin è stato comunque chiaro, la lotta continua.

  • 19:18
  • 19:11

    Zelensky: “Progetto cinese? Importante che tutti coinvolti”

    “Ho sentito questa idea da parte della Cina, questo progetto, ma mi sembra che la nostra formula della pace è già stata sostenuta da gran parte dei Paesi. Aspettiamo che all’Assemblea generale dell’Onu i Paesi possano sostenere la nostra posizione. Non ho mai visto il documento della Cina, per noi è importante che tutti i Paesi siano coinvolti per terminare questa guerra e sostenere la nostra giusta formula per la pace”. Lo ha detto il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, dopo l’incontro a Kiev con la premier Giorgia Meloni.

  • 19:00

    Meloni: “La pace? La decide Zelensky”

    “Una pace vera si consegue ribadendo che la comunità internazionale non accetta l’invasione di Stati sovrani, non accetta un mondo in cui è la forza a ridisegnare i confini fra gli Stati, in cui chi ritiene di essere militarmente più forte ritiene di avere il diritto di invadere suo vicino. Bisogna essere seri su questa materia”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo l’incontro a Kiev con il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky: “Niente deve essere deciso senza l’Ucraina, su questo dobbiamo essere d’accordo, e per questo è fondamentale che l’iniziativa parta dal presidente Zelensky”.

  • 18:53

    Zelensky: “Parole Putin? Non l’ho ascoltato”

    “Non ho guardato il suo discorso perché in quel momento stavano bombardando Kherson, dove ci sono stati sei morti. Stavamo pensando a difendere il nostro cielo, non abbiamo altro modo di fare”. Così il presidente ucraino Zelensky in conferenza stampa congiunta con il premier Giorgia Meloni. Quanto alla sospensione del trattato Start, annunciata da Putin, “se si preparano a fare questi esercizi, questa persona avrà deciso prima cosa fare. Non c’è logica, l’unica differenza con i terroristi e che questi hanno il volto scoperto. Vediamo cosa faranno davvero…”, ha aggiunto.

  • 18:25

    Biden: “Dai russi crimini contro l’umanità”

    In Ucraina i russi “anno commesso depravazioni, crimini contro l’umanità senza vergogna o rimorsi”. E’ l’accusa ribadita dal presidente americano Joe Biden nel suo discorso a Varsavia, durante il quale ha denunciato “la brutalità delle forze russe e dei mercenari”. “Hanno preso di mira i civili con morte e distruzione. Hanno usato lo stupro come arma di guerra. Rubato bambini ucraini, hanno bombardato ospedali di maternità, scuole, orfanotrofi. Nessuno, nessuno può distogliere lo sguardo dalle atrocità che la Russia sta commettendo. È ripugnante. È esecrabile. Ma straordinaria è stata anche la risposta del popolo ucraino e del mondo intero”, ha detto il presidente americano.

  • 18:17

    Biden: “Articolo 5 Nato è un impegno sacro”

    “Non ci sono dubbi, l’impegno Usa nei confronti dei nostri alleati della Nato secondo l’articolo 5 è solido come una roccia. L’attacco contro un membro è come fosse un attacco contro tutti, è un giuramento sacro e un impegno sacro, difendere ogni centimetro del territorio Nato”. Lo ha detto il presidente Usa, Joe Biden, nel suo discorso dai giardini del castello di Varsavia, in Polonia, aggiungendo che “lo sa anche la Russia”.

  • 18:12

    Biden: “In gioco c’è la libertà”

    “Noi continueremo a difendere la libertà delle persone e delle democrazie a qualunque posto”. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in un discorso pronunciato al Castello Reale di Varsavia. “Putin si sbagliava” quando pensava di conquistare l’Ucraina e di arrivare alla “vittoria” in pochi giorni, ha proseguito Biden, sottolineando che “il popolo ucraino è troppo coraggioso, la coalizione degli alleati è troppo unita”. Secondo il presidente americano, nella guerra in Ucraina “la posta in gioco è la libertà: questo è il messaggio che ho portato ieri a Kiev” nel faccia a faccia con Volodymyr Zelensky.