Elezioni, la diretta – Meloni: “Se FdI primi, io sarò premier”. Calenda come Berlusconi: “Pd fa patti coi comunisti”. E sulle firme per la lista annuncia: “Abbiamo esenzione”

All'indomani dello strappo del leader di Azione, Letta esclude la riapertura al M5s: "I giochi sono fatti". E su Calenda dice: "Sono stato ingenuo". Lui replica: "Non raccontare balle". Più Europa invece conferma l'accordo con i dem

Aggiornato: 22:54

I fatti più importanti

  • 09:16

    Della Vedova: “Vogliamo rispettare il patto con Letta”

    “Noi martedì abbiamo sottoscritto un patto elettorale e di governo con Enrico Letta per proseguire le politiche di Draghi. E vogliamo rispettarlo”. A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è il segretario di +Europa, Benedetto Della Vedova, che si dice “stupito” dalla scelta di Calenda. “Era tutto chiaro, dall’inizio alla fine. Le presenze di Bonelli, Fratoianni e anche del movimento di Di Maio erano già previste al momento della firma del patto siglato anche da Calenda. Ed erano note dal primo all’ultimo incontro che abbiamo avuto con Letta, spiega Della Vedova. Quindi, sottolinea, “è evidente che” Calenda “ha avuto un ripensamento. Lo rispetto. Ma non può dire che non sapeva”.

  • 09:15

    Calenda: “Il Pd ha scelto l’ammucchiata”

    Enrico Letta “sapeva, perché glielo avevo detto, che non sarei stato nell’alleanza se si fosse siglato con Fratoianni, Bonelli e Di Maio un patto che di fatto rendeva la coalizione un’ammucchiata”. A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è il leader di Azione, Carlo Calenda, dopo lo strappo con il Pd. “Il Pd poteva scegliere tra fare l’ammucchiata “contro” e fare un progetto politico serio, alla fine ha scelto l’ammucchiata contro. E l’ammucchiata contro perderà. Non solo: non darà mai un’alternativa agli italiani. Cercare di mettere insieme tutti gli ex 5 stelle possibili e immaginabili, noi, Fratoianni, Bonelli, è un’operazione che non puoi spiegare agli italiani. Non puoi spiegare che per difendere la Costituzione fai un patto con gente con cui sai che non governerai mai. Nessuno può comprenderlo”.

  • 09:05

    Fratoianni: “Apertura ai 5s? La mia posizione è nota”

    “Per quello che ci riguarda non è cambiato nulla. C’è una campagna elettorale difficile da attraversare con passione. Certo, però, che è mutato per l’ennesima volta il quadro politico. Ma in queste settimane ho tenuto un profilo lineare: tenere al centro i contenuti e costruire un assetto più largo possibile”. A dirlo a proposito dello strappo di Calenda, in un’intervista a Repubblica, è il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni. Che guarda a un allargamento dell’alleanza: “La mia posizione su una possibile apertura ai 5s è nota. Ho detto più volte che sarebbe stato auspicabile il massimo allargamento possibile. Perché anche battere la destra è un programma. Non voglio aggiungere altro perché ora sono dentro un quadro politico, e in questo quadro lavoro. Tenendo ben presente l’allarme di Zagrebelsky ieri proprio su Repubblica: siamo di fronte a una scelta, il rischio è di cadere nel modello di Orbán”.

  • 08:49

    Bonino: “Resto nel patto con Letta, da Calenda ragioni fumose”

    “C’è stato un patto con Enrico Letta che è stato siglato il 2 agosto di quest’anno, non del Medioevo, e io a quello mi attengo”. A dirlo, in un’intervista a Repubblica, è Emma Bonino, storica radicale e leader di +Europa, che non rompe l’intesa con il Pd e dà l’addio a Calenda. “È lui che ha dato l’addio. Eravamo insieme fino a sabato e domenica ha deciso di andarsene per conto proprio. Ha mancato alla parola data per ragioni fumose, non convincenti e men che meno dirimenti. Sono personalmente dispiaciuta e politicamente incredula. A oggi sono ferma al patto con Letta. Inoltre il testo dell’accordo è stato concluso sulla base di una bozza i cui contenuti erano stati scritti da Calenda. Io mi attengo a quell’accordo. Cosa sia successo dopo di così stravolgente, non lo so. Non lo comprendo”.

  • 08:46

    Letta: “Con Calenda sono stato ingenuo. Ha scambiato Twitter per il mondo reale”

    “Calenda ha fatto di Fratoianni e Sinistra italiana un totem gigantesco, quando evidentemente il nostro accordo, di cui era perfettamente al corrente, proviene da un rapporto storico e nasce soprattutto per il lavoro che abbiamo fatto a livello europeo con i Verdi”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, in un’intervista alla Stampa dopo lo strappo di ieri di Carlo Calenda. Era già successo che il leader di Azione mettesso in discussione un accordo chiuso, gli ricorda l’intervistatrice: “È vero, è la seconda volta. Col senno di poi sono stato troppo ingenuo. Ma sono esterrefatto: il principio fondamentale del diritto è pacta sunt servanda (i patti si rispettano, ndr). Se un politico, un uomo di Stato, fa saltare gli accordi che ha firmato perché ha cambiato idea non c’è più politica, siamo su Twitter, dove si può cambiare idea ogni minuto. Ecco, credo che Calenda abbia scambiato Twitter per il mondo reale”. In ogni caso, ricorda Letta, “Renzi e Calenda sono stati eletti entrambi col Pd. Sono loro ad avere un problema, non noi. Devono spiegare all’opinione pubblica quello che mi sembra evidente: non riescono a stare in un gioco di squadra. O comandano o portano via il pallone. Questa logica del centro è residuale rispetto ai comportamenti individuali, non c’è una strategia politica. E visto che non vedo una folla di elettori leghisti o di Fratelli d’Italia che corrono verso di loro, è un modo per aiutare Meloni e Salvini, non per contrastarli”. In ogni caso, conclude Letta, nessun accordo in vista con il M5s: “Gli accordi sono chiusi: da oggi ognuno fa la sua corsa”.