Elezioni, la diretta – Calenda rompe l’alleanza col Pd: “Coalizione nata per perdere”. E Renzi: “Terzo polo opportunità straordinaria”

Il leader di Azione dopo un giorno di silenzio ha rotto il patto: “Non si potrebbe spiegare agli italiani”. Letta: “Per lui l’unico alleato possibile è se stesso”. Magi: "Valutiamo rottura della federazione con Calenda". C'è il problema del simbolo: senza +Europa, l'ex ministro dovrebbe raccogliere le firme (o andare con Renzi). Conte chiude al campo largo: "Letta ora offra collegi a Di Maio"

Aggiornato: 21:54

I fatti più importanti

  • 21:54

    Bonino: “Calenda? Non è serio cambiare opinione ogni tre giorni”

    “Quattro giorni fa, quattro non 40, il Pd, Calenda, Più Europa siglano un accordo politico – peraltro per ironia della sorte la bozza scritta da Calenda, benissimo. Bravi tutti, applausi. Dal giovedì io comincio a sentire rumori su Calenda che ‘non regge i suoi’ e arriviamo ieri col segretario del mio partito, Della Vedova – che ha la pazienza di un santo – che ancora prova a parlare con Calenda. Calenda che però dice inutile che ci vediamo, è una perdita di tempo”. Così Emma Bonino, senatrice di Più Europa, ospite di In Onda su La7. “Stamattina da Benedetto Della Vedova apprendiamo ‘Calenda ci ha detto che la cosa è chiusa, amen e arrivedercì”. Se sia stato un incidente di percorso o premeditato? “Non lo so, io avevo molta fiducia. Credo non sia serio cambiare opinione ogni tre giorni specialmente da una forza politica che si candida a partecipare al governo di un Paese. Io su questa strada non lo posso seguire. Domani il segretario del mio partito ha convocato una direzione, parleremo, ma ad oggi la situazione è che Calenda ha chiuso e sbattuto la porta”.  

  • 21:50

    Bonaccini: “Non rimprovero nulla a ciò che ha tentato di fare Letta”

    “Non mi sento di rimproverare nulla a ciò che ha tentato di fare il segretario del Partito democratico. Enrico Letta ha avuto anche un mandato del Pd largamente condiviso dalla classe dirigente, a tutti i livelli, per cercare di fare e costruire un centrosinistra che mettesse insieme progressisti e riformisti, senza quel Movimento 5 Stelle, che in maniera legittima, ma irresponsabile a mio parere, ha voluto far cadere il governo di Mario Draghi nel pieno della guerra in Ucraina e nel momento in cui abbiamo una situazione di bollette energetiche che spaventa e mette in ginocchio imprese ed enti locali”. Lo ha dichiarato Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, intervenendo a In Onda e commentando lo strappo di Carlo Calenda nella coalizione di centrosinistra.  

  • 21:13

    Letta: “Conte ha fatto cadere governo Draghi, per noi fatto conclusivo”

    “Lo schema di alleanze è definito, è Calenda che ha deciso di andarsene, secondo me se ne andrà da solo, dopodiché sui 5 Stelle è stato Conte a far cadere il governo Draghi, è stata una enorme responsabilità e per noi questo è un fatto conclusivo“. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, al Tg Uno

     

  • 20:25

    Fratoianni: “Le priorità? Lavoro e agenda Greta”

    “A cosa non potrà rinunciare la sinistra al governo? Credo ci siano due priorità. Una riguarda il lavoro. L’Italia è un paese nel quale, unico in Europa, negli ultimi 30 anni, secondo l’Ocse, i salari non solo non sono aumentati a ritmo del costo della vita, ma sono andati indietro. Contemporaneamente il mercato del lavoro è diventato iperprecario. Quindi dobbiamo aumentare i salari, perché serve anche al nostro sistema economico. L’altra questione è la cosiddetta agenda Greta. Ora è il momento. L’appello degli scienziati dice che non c’è più tempo. Intorno a questi due assi dobbiamo costruire il futuro del nostro Paese”. Lo ha detto il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni nel corso di un dibattito questa sera in provincia di Lucca. 

  • 19:09

    Fratoianni: “Per battere la destra occorre convergenza”

    Allargare l’alleanza ai Cinquestelle? “Quello che penso l’ho detto più volte. Di fronte a una destra che parte in vantaggio, perché quando arriva il momento delle elezioni si unisce al volo e si mette d’accordo, e di fronte alle proposte della destra italiana”, che oggi “è una destra sempre più estrema” e con questa legge elettorale, “occorre costruire una convergenza. Io ho lavorato per questo”. Così Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, oggi ospite degli ‘Incontri al caffè’, sul palco de La Versiliana, sottolineando che “anche battere la destra è un programma“.

  • 18:53

    Fratoianni: “Sono felice se vinciamo le elezioni, non se qualcuno va o se arriva”

    “Sono felice se vinciamo le elezioni, non se qualcuno va o se arriva. Ho l’impressione che una discussione infinita fatta di veti non sia la priorità, per nessuno”. Lo ha detto il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, intervistato alla Versiliana di Marina di Pietrasanta (Lucca). “Non misuro la mia felicità su questo, penso che ci sia la responsabilità di cambiare discorso, per parlare di ciò di cui il Paese ha bisogno”. 

  • 18:43

    Il sociologo De Masi non si candida con il M5s

    Il sociologo Domenico De Masi non si candiderà con il Movimento 5 Stelle alle prossime politiche. “Lord Acton diceva che le tre cose più belle della vita sono: viaggiare in Italia con la persona amata, cenare in sei con gli amici, scrivere un libro. Io ho la fortuna di fare tutte e tre queste cose e non vi rinuncerei per nient’altro al mondo”, spiega il professore all’Adnkronos, smentendo i rumors su una sua possibile discesa in campo con il M5S di Giuseppe Conte.
    “Ho 84 anni e sulla base della mia teoria dell’ozio creativo e della mia cultura napoletana, ho cercato sempre di salvaguardare la qualità della vita. Ora più che mai sono geloso di questa qualità e non la rovinerei con un impegno politico gravoso. Quindi escludo assolutamente l’eventualità di una cosa del genere, non c’è stata mai nella mia testa…”, puntualizza De Masi. E a chi gli chiede dei suoi rapporti con il garante pentastellato Beppe Grillo, risponde: “Non ci siamo risentiti più dopo la mia intervista al Fatto Quotidiano, non è capitato. Prima o poi ci sentiremo. Non è certo un problema”.

  • 18:41

    Luigi de Magistris: “Unione Popolare è l’unica novità alternativa di coerenza e serietà”

    “Calenda rompe con il Pd dopo che avevano stilato un patto di ferro, il circo dei saltimbanchi della politica, saltellano da una parte all’altra, per visibilità mediatica sulla pelle del popolo. Solo poltrone, solo posizionamenti di potere, il nulla profondo. L’ammucchiata del delirio. Unione Popolare è l’unica novità alternativa di coerenza e serietà”. È quanto afferma il portavoce di Unione popolare Luigi de Magistris.

  • 18:22

    Magi (+Europa): “Valutiamo rottura della federazione con Calenda”

    Il presidente di +Europa, Riccardo Magi, annuncia che il partito sta valutando la rottura della federazione con Azione di Carlo Calenda: “Abbiamo vissuto con sorpresa la decisione unilaterale di Calenda, e anche con rammarico, perché la federazione Azione/+Europa è un progetto su cui lavoriamo da circa un anno, e che ci aveva visto lavorare in maniera coesa, anche mettendo l’unità della federazione davanti a tutto”. “Le decisioni andavano prese insieme, e invece non è stato così –  dice all’Adnkronos -. Noi abbiamo riunito stamattina la nostra segreteria che ha ribadito una nostra valutazione positiva del patto con il Pd. L’anomalia, la stranezza, non sta dalle nostre parti. Noi crediamo che la serietà, se si può ancora usare questa categoria, sia anche rispettare i patti, e noi vediamo in quel patto la condivisione di un’analisi geopolitica, e anche di un impegno a evitare una deriva italiana di stampo orbaniano e putiniano”. Quanto all’allargamento della coalizione, che ha provocato la decisione di Calenda, il presidente di +Europa fa notare che “quello era un patto in cui era chiaro che ci sarebbero state altre liste, tanto che era stata inserita quella clausola di non candidatura dei leader”. Quindi Calenda non vi aveva avvertito? “Ovviamente sapevamo – risponde Magi – ma non c’è stata la possibilità di riunirsi, è mancata completamente la serietà nei processi decisionali, che nella politica è importante”. E ora? “È un fatto nuovo, dobbiamo fare delle valutazioni, domani – annuncia Magi – riuniamo la direzione del partito, e la direzione prenderà una decisione, anche sulla rottura della federazione tra noi e Calenda, che era una cosa solida, e precedente al patto con il Pd. Alla luce di questa novità, dobbiamo rivalutare tutto quanto”.

  • 18:06

    Conte: “E se ora Letta riaprisse al Movimento? Noi non siamo professionisti della politica”

    “In molti in queste ore mi chiedono cosa ne sarà del “campo largo” di Letta dopo il broncio di Calenda, le voraci pretese di posti sicuri di Tabacci e Di Maio, i veti incrociati e le repentine giravolte. Non spetta a me la risposta. Per parte mia posso solo dire che questo disastro politico mi sembra lontano anni luce dal progetto riformistico realizzato durante il Conte II. Sono ormai settimane – scrive il presidente del M5s Giuseppe Conte su Facebook – che sentiamo parlare di cartelli elettorali e di ripartizioni di posti. Sentiamo invocare “un’agenda Draghi” sperando che l’interessato si degni di scriverla e di un “metodo Draghi”, confidando forse che anche in futuro ci sia un governo che decida senza confronto politico, limitando i passaggi in Parlamento. L’unico accenno a un programma di governo che il Pd ha fatto è quando ha concordato con Calenda di rivedere il Reddito di cittadinanza e il Superbonus o quando ha scelto di abbracciare personalità come la Gelmini, artefice dei tagli alla scuola. La “santa alleanza repubblicana” messa su per contrastare Meloni ora si indebolisce e perde pezzi. Qualcuno mi chiede: e se ora Letta riaprisse al Movimento? Provo a dare una mano e a evitare ulteriori imbarazzi, dopo le dannose decisioni che sono già state prese. Noi non siamo professionisti della politica – prosegue l’ex premier -. Il balletto di questi giorni, tra giochi di potere e spartizioni di seggi, ci ha lasciati stupefatti. Noi condividiamo con i comuni cittadini una visione della politica diversa. È per questo che già con Draghi e ancor più in questi giorni abbiamo parlato solo di temi: tutela dell’ambiente, salario minimo, lotta al precariato, sostegni ben più consistenti a imprese e famiglie e tante altre priorità che ci vengono suggerite dai bisogni reali dei cittadini. A questo punto a Enrico rivolgo un consiglio non richiesto: offri pure i collegi che si sono liberati a Di Maio, Tabacci e agli altri alleati. Ti saluto con cordialità e senza nessuna acrimonia”.