Meloni avvisa: “Senza accordo su premier, alleanza inutile”. Salvini: “Lo sceglie chi ha più voti”. Renzi vede Calenda: “Incontro affettuoso”

Le alleanze a due mesi dal voto | Nel centrodestra subito tensioni sulla premiership. Azione presenta il "patto repubblicano" con +Europa, accoglie Gelmini e stoppa il leader dem: "Convincere Draghi". Renzi: "Veto del Pd su di me? È astio". Baroni e Versace via da Forza Italia. E il leader di Italia Viva rilancia il Mes per la sanità: "Una grande occasione"

Aggiornato: 22:27

  • 10:04

    “Anche la deputata Baroni sta per lasciare Forza Italia”

    Forza Italia continua a perdere pezzi. A quanto apprende l’Adnkronos, la deputata azzurra Anna Lisa Baroni, coordinatrice forzista a Mantova, considerata molto vicina a Maria Stella Gelmini, sarebbe a un passo dall’addio al partito di Silvio Berlusconi. Nelle prossime ore Baroni dovrebbe formalizzare la sua uscita. Anche un altro parlamentare potrebbe lasciare Fi.

  • 09:32

    Zingaretti: “Sono a disposizione”

    “Dipende molto dal mio partito. Io sono a disposizione per un progetto politico, poi dipenderà dal gruppo dirigente del Pd, la mia consiliatura è finita perché dopo due mandati nel Lazio non ci si può ricandidare. E penso che due mandati per un presidente di Regione siano sufficienti, quindi occorre cambiare”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti a Radio anch’io, su Radio Rai, in merito a cosa intenda fare visto che il suo nome circola con insistenza per un ruolo di primo piano sulla politica nazionale.

  • 09:27

    Direzione Pd convocata per martedì alle 9

    È stata convocata per domani, dalle ore 9 in modalità ibrida, nella sede di via Sant’Andrea delle Fratte 16, la Direzione nazionale del Partito democratico. All’ordine del giorno l’analisi della situazione politica, le elezioni e il regolamento per le candidature. La relazione e la replica del segretario saranno trasmesse in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul canale Youtube del Pd.

  • 09:12

    Ignazio La Russa: “New York Times solo fango. Interessati suggerimenti di ambienti e think tank italiani di sinistra”

    “Il commento del New York Times su di noi? Come dice Meloni è solo fango. Io scorgo interessati suggerimenti di ambienti e think tank italiani di sinistra ancorati alla speranza che un antifascismo strumentale e pronto all’uso possa salvarli”. Così Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato ed esponente di Fratelli d’Italia, in una intervista al Corriere della Sera, parlando anche della questione del candidato premier del centrodestra. “Questa domanda tradisce un racconto della sinistra, che ci vuole a tutti i costi divisi, e invece saremo comunque d’accordo sulle regole, il candidato sarà chi prende più voti, lo ha riconfermato anche Salvini. Non abbiamo un problema adesso, sceglieranno gli italiani, certamente non affidiamo la decisione ai giornali stranieri o al Ppe – ha evidenziato – Meloni non pretende di essere designata oggi leader del centrodestra, poi prenderemo atto del responso delle urne. Se guardiamo la storia della destra ogni volta che chi è più accreditato a vincere si avvicina al momento del voto comincia un gioco di screditamento che collega quotidiani stranieri e ambienti intellettuali italiani. Toccherà anche alla Meloni? Forse sì, ma per fortuna queste cose non incidono sul voto degli italiani“, ha concluso. 

  • 09:10

    Speranza: “Articolo Uno sarà parte del listone unico su cui il segretario del Pd Enrico Letta sta lavorando”

    Articolo Uno sarà parte del listone unico su cui il segretario del Pd Enrico Letta sta lavorando in vista delle elezioni di settembre. Lo anticipa Repubblica. L’ufficialità arriverà mercoledì prossimo, quando il partito nato da una scissione del Nazareno si riunirà per sancire la svolta. “Andiamo avanti sul progetto unitario – ha ripetuto in queste ore Speranza agli interlocutori, il primo dei quali è ovviamente il segretario dem – E lo facciamo con grande convinzione”. Convinzione che passa da un esperimento di rinnovamento, anche grafico, grazie al simbolo e alla dicitura che rimanda a democratici e progressisti: “Un segnale di vera apertura e innovazione”. “Il nostro avversario si chiama destra – è la linea di Speranza – dobbiamo creare le condizioni per evitare lo sfondamento”. 

  • 09:08

    Emma Bonino: “Le sante alleanze fatte contro qualcuno non mi sono mai piaciute”

    “Le sante alleanze fatte contro qualcuno non mi sono mai piaciute. Battere nelle urne lo schieramento sovranista e reazionario degli amici di Orban e di Putin è il mio obiettivo, ma non basterà la semplice logica del ‘sennò vincono lorò a sconfiggerli”. Così Emma Bonino, senatrice di +Europa, in una intervista a Repubblica. “Prima del perimetro, bisogna capire obiettivi e contenuti. Se metti tutto insieme con il solo scopo di prevalere sugli altri, poi la gente non capisce bene cosa vuoi fare e pensa che, ancora una volta, ci sarebbe una coalizione che se vince si sfalda un minuto dopo e si torna daccapo – ha proseguito – Non so cosa abbia in mente esattamente Letta, mi permetto di consigliargli che non è il numero degli alleati ma la chiarezza degli obiettivi di governo e la credibilità dei leader che possono attrarre voti anche da delusi e indecisi, non una sommatoria dove la proposta politica rischia di scolorire. E se posso vorrei ricordargli che nel 2018 in molti collegi uninominali tra quelli strappati a M5S e Centrodestra furono decisivi i voti della sola +Europa, che si concentrarono nelle grandi città del Centro-Nord”. “Oggi presenteremo come federazione +Europa/Azione un manifesto per un patto repubblicano su cui far convergere forze politiche ed energie: a partire da questo, se sarà possibile, siamo pronti velocemente ad aprire un confronto – ha aggiunto – Siamo in contatto anche noi con ministri di Forza Italia che hanno lasciato Berlusconi dopo che il Cav ha scelto di diventare ruota di scorta dei leader più sovranisti e meno liberali d’Europa”. 

    EMMA BONINO SENATRICE

  • 09:06

    Calenda: “Possibile alleanza con il Pd. Se vinciamo indichiamo Draghi premier”

    “Su una base comune di valori e programmi, riassumibili nell’agenda Draghi, è possibile costruire con il Pd un’alleanza elettorale di un fronte largo per battere le destre. E se vinciamo, indichiamo Draghi premier. Ma vanno chiarite prima alcune cose”. Così Carlo Calenda, leader di Azione, in una intervista rilasciata a La Stampa. “Ho visto negli ultimi giorni che il Pd ha fatto una scelta netta sui 5 Stelle”, ha aggiunto Calenda sottolineando però che “ci vuole rispetto reciproco nella differenza, dovrebbe essere un polo europeista e democratico, con un’area liberal e una socialdemocratica. Non un listone unico. Letta deve domandare a tutti i suoi compagni di strada se sono d’accordo con l’agenda Draghi. Se uno dice no all’invio di armi in Ucraina e un altro dice che non vuole il rigassificatore, di che parliamo? Che offerta politica sarebbe? Molto confusa e con poco appeal, giusto?”. “Il mio non è un aut-aut. Certo, noi avremo un programma più industrialista e liberale rispetto a quello del Pd. La legge elettorale consente di avere programmi di singoli partiti e idee diverse, senza un leader unico – ha proseguito – Io non credo sia favorita la destra, nelle ultime 48 ore ho ricevuto telefonate di imprenditori, commercianti, una quantità di messaggi di gente che ha sempre votato a destra e stavolta non lo farà. Quindi, fanno i conti senza l’oste. Brunetta, Gelmini e Carfagna con Azione? Mi auguro che lo facciano Carfagna e Gelmini, Brunetta non l’ho sentito. Ma il punto è questo: noi siamo inclusivi partendo dai contenuti”.

  • 08:53

    Renzi: “Correre da soli ipotesi più affascinante. Se Fossi al posto di Letta sceglierei Bonaccini come candidato premier”

    Non nega la possibilità di correre da solo alle prossime elezioni nel caso in cui Letta sollevi un veto politico su di lui “è l’ipotesi più probabile” e lancia come candidato premier per battere la destra il presidente della Regione Emilia- Romagna, Stefano Bonaccini. Lo sostiene il leader di Italia Viva, Matteo Renzi in una intervista al Corriere. “Se c’è un veto politico su di noi ne prendiamo atto. E dopo le elezioni ciascuno risponderà delle sue scelte – sottolinea – . In una coalizione che va da Fratoianni a Toti passando per Brunetta, Gelmini e Orlando qualcuno mette veti su di noi? Per cosa? Forse perché siamo stati gli unici a proporre Draghi mentre loro inneggiavano a Conte creandone il mito di “fortissimo riferimento progressista”? Se invece il veto è legato all’astio di Letta per le vicende del 2014, non possiamo farci niente: per noi conta la politica non i rancori personali“. Parlando del candidato premier sottolinea. “Letta è il segretario del Pd: decida lui. Fossi al suo posto sceglierei uno bravo a vincere elezioni che sembravano già perse: Stefano Bonaccini – evidenzia -. Ha preso il voto dei moderati e quello degli estremisti di sinistra e ha fermato Salvini nel momento in cui sembrava impossibile. Bonaccini ha fatto meno campagne elettorali di Letta, ma ne ha vinte qualcuna in più”. Parlando dell’ipotesi di correre da solo Renzi ribadisce: “Sì. E al momento questa è l’ipotesi più probabile. E anche quella che trovo più affascinante – commenta -. Se prevale l’intelligenza politica e si costruisce una coalizione vera, ci siamo. Ma se ciascuno vuole tenere le sue bandierine e pensa di poterci abbindolare con due seggi o tenerci fuori con un veto, beh, non ci conoscono”.