Crisi di governo, diretta | Draghi rassegna le dimissioni, Mattarella non le accoglie e lo rimanda alle Camere. “Verifica in Parlamento”

I 5 Stelle non hanno partecipato alla votazione, il presidente del Consiglio fa un passo indietro ma il Colle frena: mercoledì alle Camere. Franceschini: "Quello il giorno decisivo, non oggi". Meloni: "Parola ai cittadini". Conte dopo il Consiglio M5s: "Prendiamo atto delle dimissioni e ci siamo aggiornati a venerdì"

Aggiornato: 23:35

I fatti più importanti

  • 11:08

    Di Maio: “Dirigenti M5s pianificavano la crisi da mesi”

    “Non votare la fiducia al governo è un fatto grave, va chiesta una verifica di maggioranza. Una crisi di governo è un chiaro atto di irresponsabilità. Faccio un appello a tanti colleghi: in molti non si riconoscono più in quello che, di fatto, non è più il Movimento 5 Stelle. Oggi è una forza politica che alcuni dirigenti hanno distrutto per egoismi ed opportunismi, trasformandola in un “partito padronale”. Così Luigi Di Maio, nel corso della congiunta di Insieme per il futuro. “Gli sta sfuggendo la situazione di mano, qui si rischia seriamente il voto anticipato. I dirigenti M5S stavano pianificando da mesi l’apertura di una crisi per mettere fine al governo Draghi. Sperano in 9 mesi di campagna elettorale per risalire nei sondaggi, ma così condannano solo il Paese al baratro economico e sociale.”, ha aggiunto il ministro degli Esteri.

  • 10:46

    Mario Draghi è a Palazzo Chigi

    Il presidente del Consiglio Mario Draghi, intanto, è a lavoro a Palazzo Chigi, dove, nel pomeriggio, dovrebbe tornare a riunirsi anche il Consiglio dei ministri. Draghi sarebbe stato informato di tutti i passaggi che il ministro D’Inca sta portando avanti per tentare di evitare di porre la questione di fiducia sul dl aiuti. 

  • 10:43

    Il tentativo di mediazione del ministro D’Inca

    L’ipotesi di mediazione del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico d’Incà, è stata proposta ai capigruppo parlamentari per evitare la fiducia sul decreto Aiuti. Adesso si attende di conoscere la posizione di Palazzo Chigi. L’accordo prevederebbe il ritiro degli emendamenti presentati in aula dal M5S e il voto articolo per articolo. I pentastellati voterebbero le misure che condividono e non quelle su inceneritore e reddito di cittadinanza e – viene riferito – si asterrebbero sul voto finale. Non essendoci la fiducia, però non si creerebbe l’incidente di una forza di maggioranza che non vota la fiducia al Governo. Per ora le trattative sono in corso.

  • 10:35

    Letta: “La decisione del M5s ci divide”

    “Quello che è successo ieri a Roma e la decisione del M5s di non votare la fiducia al decreto Aiuti cambia lo scenario politico. Prendiamo atto di questa scelta, non è la nostra: è una scelta che ci divide. Noi oggi voteremo convintamente la fiducia”. Così il segretario del Pd, Enrico Letta, in un punto stampa a Milano.

  • 10:26

    Di Maio riunisce deputati e senatori di Ipf

    E’ in corso in videoconferenza una riunione congiunta dei gruppi di Camera e Senato di Insieme per il futuro. Luigi Di Maio ha convocato deputati e senatori per fare un punto dopo che il Movimento 5 Stelle ha deciso di non partecipare al voto di oggi al Senato sul decreto Aiuti.

  • 10:23

    D’Inca (M5s) prova a evitare la crisi, l’ipotesi del voto senza fiducia

    Dopo avere espresso nell’assemblea congiunta del M5s la sua contrarietà all’Aventino parlamentare, il ministro per i Rapporto con Parlamento, Federico D’Incà, sta tentando adesso di evitare la crisi di governo. L’obiettivo è quello di votare il dl Aiuti in Senato senza la fiducia. C’è stata già un’interlocuzione con i diversi gruppi parlamentari. A breve il ministro sonderà Palazzo Chigi per capire se ci sono i margini per arrivare a una soluzione di questo tipo.

  • 10:15

    Berlusconi riunisce lo stato maggiore di Forza Italia

    Silvio Berlusconi riunisce lo stato maggiore di Forza Italia. Come si apprende da fonti del partito, il presidente di FI è in videoconferenza con il coordinatore nazionale Antonio Tajani e i capigruppo al Senato e alla Camera, Annamaria Bernini e Paolo Barelli, per analizzare gli sviluppi della situazione politica.

  • 10:09

    Lo spread risale sopra i 200 punti

    I venti di crisi di governo incidono subito sullo spread: il differenziale tra Btp e Bund a 10 anni sale in avvio di scambi sui mercati telematici a 207 punti base contro i 199 della chiusura di ieri. Il rendimento del prodotto del Tesoro cresce di otto ‘basis point’ al 3,21%.

  • 09:42

    Senato, seduta iniziata: la diretta tv

  • 09:26

    Alle 9.30 inizia la seduta al Senato

    Nella giornata decisiva per le sorti dell’esecutivo l’unico appuntamento certo è la seduta del Senato: l’Aula si riunisce alle 9.30 per votare la fiducia sul dl Aiuti. L’aula del Senato inizia la discussione generale sul decreto Aiuti, licenziato dalla commissione Bilancio di Palazzo Madama senza il mandato al relatore e già approvato dalla Camera. Sono previste circa due ore di discussione, poi sarà posta la questione di fiducia e verso mezzogiorno dovrebbero cominciare le dichiarazioni di voto. La “chiama” dei senatori è prevista a partire dalle 13.30 e l’esito del voto dovrebbe arrivare tra le 14.30 e le 15. Ieri veniva data come probabile una riunione del Consiglio dei ministri intorno alle 15.30. Al momento, però, non c’è alcuna ufficialità. Viene comunque data per scontata la salita al Colle del premier Mario Draghi, ma anche in questo caso non è stato ancora reso noto l’orario dell’incontro con il presidente della Repubblica.