Guerra in Ucraina, diretta – Putin: “Togliere le sanzioni a Minsk per sbloccare il grano”. Ong: “Rimosso il comandante dell’operazione”

Kiev denuncia: “Le derrate rubate dai russi rivendute anche in Turchia”. Il capo del Cremlino: "Pronto a offrire i porti di Mariupol e Berdiansk per sbloccare le esportazioni". Feriti un giornalista e un cameraman della Reuters vicino a Severodonetsk. Mosca avvia un'esercitazione nel Pacifico

Aggiornato: 22:29

  • 22:29

    Gennady Zhidko, chi è il generale successore di Dvornikov

    Sul terreno viene segnalato già da qualche giorno nell’area di Mariupol. Forse il generale Gennady Zhidko stava scaldando i motori prima di prendere il comando delle operazioni russe in Ucraina. Nell’ultimo passaggio attraverso le porte girevoli di una gestione militare che appare sempre più incerta, sarà lui ad assumere la guida delle truppe, dopo neppure due mesi dalla nomina del generale Alexander Dvornikov, i cui metodi spietati gli erano valsi il soprannome di “macellaio siriano”. Un passaggio di consegne al momento riferito da analisti militari indipendenti, secondo cui potrebbe anche essere la conseguenza di una “rotazione” pianificata. Ma se fosse confermato, darebbe comunque l’idea di un’offensiva che, al giro di boa dei cento giorni, naviga ancora a vista.
    Ex comandante del distretto militare orientale e attuale viceministro della Difesa per gli affari politici, Zhidko è considerato un uomo di fiducia del presidente Vladimir Putin. Di origini uzbeke, 56 anni, ha all’attivo un’esperienza a Damasco come comandante del contingente nel 2016: anche a lui, dunque, non manca esperienza nelle zone di conflitto più calde. Dalla sua ha però anche un importante curriculum di organizzatore militare. Tornato a Mosca, infatti, ha iniziato a occuparsi delle attività di propaganda e mobilitazione dell’esercito, con l’obiettivo di potenziare il reclutamento delle nuove leve di giovanissimi: una mente “politica” al servizio delle forze armate. Insignito della prestigiosa Stella d’oro di Eroe della Russia, per il capo di Stato maggiore Valery Gerasimov spicca tra i “capi militari con un pensiero creativo”, che si è tradotto nella conduzione di iniziative “non convenzionali”. Capacità che ora potrebbe portare in dote alla campagna che per Mosca doveva durare pochi giorni e si sta trasformando invece in un nuovo Afghanistan.

  • 22:20

    Letta: “Pace non completamente giusta è meglio della guerra”

    “Noi spingiamo per la pace, anche una pace che non sia completamente giusta, perché una pace non completamente giusta è meglio della guerra. La continuazione della guerra è un disastro e da parte nostra deve esserci un fortissimo impulso. Ma per fare questo occorre che i politici si dimentichino i sondaggi. Se i leader politici e i partiti agiscono su una vicenda che riguarda la vita o la morte, la pace o la guerra, pensando ai sondaggi, questo significa la fine della buona politica. Occorre agire sulla base dei principi e dei valori, che alla fine sono quelli che vinceranno”.  Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, nel corso di un’iniziativa a Fabriano con la candidata sindaca del partito, Daniela Ghergo.

  • 22:19

    Letta: “La Russia è diventata come Iran e Corea del Nord”

    “Io penso seriamente che uno dei motivi per il quale Putin abbia fatto il gravissimo errore della guerra sia stato la convinzione che l’Europa non sarebbe rimasta unita. È stato un errore costato decine di migliaia di vite umane ma è un errore che pagheranno generazioni intere di russi. Facendo ciò che ha fatto, la Russia con Putin si è messa nella stessa posizione nella quale si trovano da anni l’Iran, la Corea del Nord, pur essendo la Russia un faro della cultura mondiale. Ma perché Putin lo ha fatto? Perché ha pensato che l’Europa e l’Occidente non sarebbero mai stati insieme, che non sarebbero mai rimasti uniti”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, nel corso di un’iniziativa a Fabriano con la candidata sindaca del partito, Daniela Ghergo.

  • 22:17

    Letta: “Orbán fa il lavoro sporco per Putin in Europa”

     

    “Quei Paesi che si oppongono alle sanzioni sono gli stessi che teorizzano che si debba lasciare il diritto di veto, che è poi l’idea dei sovranisti. Questa è la logica che sta dietro al diritto di veto del primo ministro ungherese Viktor Orbán, che si è rivelato di fatto il miglior alleato di Putin in Europa, che sta facendo il lavoro sporco per Putin in Europa. Orban su ogni decisione impegnativa che prende l’Europa, è sempre contro l’interesse generale dell’Europa, usando il suo diritto di veto”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, nel corso di un’iniziativa a Fabriano con la candidata sindaca del partito, Daniela Ghergo.

  • 21:14

    Zelensky: “Cento giorni fa ci siamo svegliati in una realtà diversa”

    “Sono tre le parole per le quali combattiamo da cento giorni, dopo otto anni: pace, vittoria, Ucraina“. Questo il messaggio del presidente Volodymyr Zelensky nel video pubblicato sui social network in occasione dei cento giorni dall’invasione russa. “Esattamente cento giorni fa ci siamo svegliati tutti in una realtà diversa. Nel 2014, la Russia ha portato da noi la parola “guerra”. Il 24 febbraio, ha aggiunto “guerra su vasta scala”. Per cento giorni abbiamo trovato o ricevuto, visto o voluto cancellare ancora altre parole. Tutte sono importanti e tutte si devono ricordare oggi”, dice Zelensky all’inizio del lungo video, in cui menziona “i nostri eroi, che difendono il nostro Stato dalla notte del 24 febbraio”, e gli aiuti, anche di armi, ricevuti dall’estero.

  • 21:08

    Timmermans: “Inaccettabile che l’Ungheria blocchi le sanzioni”

    “Spero in un accordo ma trovo inaccettabile che l’Ungheria, con tutto quello che le abbiamo dato, lo stia bloccando”. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione europea con delega al Green Deal e al Clima, Frans Timmermans, parlando a Sky Tg24 Live In della richiesta dell’Ungheria di escludere il patriarca russo Kirill dalla lista delle sanzioni Ue, richiesta che ha frenato gli accordi sul sesto pacchetto e che ha aperto una trattativa con Budapest.

  • 20:48

    Timmermans: “Entro fine anno petrolio dalla Russia ridotto del 90%”

    “Entro la fine di questo anno avremo ridotto del 90% le importazioni di petrolio dalla Russia” e “l’embargo” deciso dall’Unione Europea contro la Federazione a causa dell’invasione dell’Ucraina “sono convinto sarà un successo”. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione europea con delega al Green deal e al Clima, Frans Timmermans, intervistato nel corso della trasmissione Live In di Sky Tg24. Timmermans ha anche chiarito che “allo stesso tempo l’Ue ha tenuto conto dei problemi specifici dell’Ungheria e della Slovacchia”. Gli Stati membri “si sono messi d’accordo che anche sul petrolio che arriva via terra e ci sarà una riduzione, la Polonia l’ha promesso alla Germania” ha aggiunto.

  • 20:44

    Reuters: “Feriti un fotografo e un cameraman”

    Sono il fotografo Alexander Ermochenko e il cameraman Pavel Klimov i giornalisti della Reuters feriti in Ucraina, stando quanto riferisce l’agenzia internazionale sul proprio sito web. I due hanno riportato ferite lievi incorrendo in una sparatoria mentre erano in viaggio lungo la strada controllata dai russi fra Severodonetsk e Rubizhne. Il comunicato precisa che i giornalisti “erano a bordo di un veicolo fornito dai separatisti filorussi e guidato da una persona da questi assegnata. Il conducente è rimasto ucciso”.

  • 20:42

    Putin: “Togliere sanzioni a Minsk per sbloccare il grano”

    Le notizie secondo cui la Russia sta bloccando l’export di grano sono un “bluff” dei Paesi occidentali per coprire i propri errori politici. Lo ha detto Vladimir Putin in un’intervista all’emittente Rossiya-1. “Se qualcuno vuole risolvere il problema dell’esportazione di grano ucraino, il modo più semplice è attraverso la Bielorussia. Nessuno lo sta impedendo. Ma per questo bisogna revocare le sanzioni alla Bielorussia”, ha detto.

  • 20:26

    Putin: “Pronti a offrire porti Mariupol e Berdiansk per sblocco grano”

    La Russia è pronta a offrire i porti di Mariupol e Berdiansk per sbloccare l’export del grano in Ucraina. Lo ha reso noto Vladimir Putin in un’intervista alla tv di Stato Rossiya-1, riportata dall’agenzia Interfax. “I porti del Mar d’Azov, Berdiansk e Mariupol, sono sotto il nostro controllo, siamo pronti a garantire un’esportazione senza problemi di grano ucraino attraverso quei porti”, ha detto il capo del Cremlino. “Stiamo finendo i lavori di sminamento. Le truppe ucraine avevano piantato tre strati di mine lì, e questo lavoro è quasi finito. Creeremo la logistica necessaria”, ha spiegato.