Guerra in Ucraina, la diretta – Zelensky visita i soldati in prima linea a Kharkiv: 31% della regione in mano ai russi. Severodonetsk assediata

Il presidente ucraino lascia per la prima volta la capitale: a Kharkiv oggi ci sono state forti esplosioni. Le sirene anti-aeree suonano anche in altre città, compresa Kiev. Bombe e combattimenti nel Donbass: "Si spara 24 ore su 24". L'accusa: "A Mariupol cadaveri in un supermercato". Domani colloquio Putin-Erdogan

Aggiornato: 15:59

  • 09:32

    Ue, gli ambasciatori del Coreper discuteranno del sesto pacchetto di sanzioni

    C’è anche il sesto pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia, che comprende un embargo graduale alle importazioni di petrolio, sul tavolo del Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati presso l’Unione, convocato per le 14.30, alla vigilia del Consiglio Europeo straordinario. Lo si apprende da fonti diplomatiche a Bruxelles. Gli ambasciatori discuteranno anche della bozza di conclusioni del Consiglio, come già preventivato. Il sesto pacchetto è rimasto finora bloccato a causa del veto dell’Ungheria, ma in questi ultimi giorni ci sono state intense consultazioni tra le capitali con l’obiettivo di arrivare a sbloccarlo ed approvarlo.

  • 09:29

    “Non ci sarà referendum a Kherson finché non cesseranno i combattimenti”

    Non ci sarà un referendum per l’annessione alla Russia della regione ucraina di Kherson occupata finché non cesseranno i combattimenti; lo ha detto il vice capo civile-militare dell’amministrazione nominata da Mosca, Kirill Stremousov, secondo quanto riporta il Guardian. “Annunceremo più avanti quando avrà luogo una sorta di votazione o plebiscito, ma non sarà oggi e non sarà domani perché il nostro compito principale è ristabilire l’ordine e organizzare un sistema amministrativo nella regione di Kherson”, ha spiegato Stremousov.

  • 09:28

    L’ambasciatore russo in Gran Bretagna: “Mosca non ha intenzione di usare armi nucleari”

    Mosca non ha intenzione di usare armi nucleari tattiche nella guerra in Ucraina. Lo ha riferito alla Bbc l’ambasciatore russo nel Regno Unito, Andrei Kelin. Secondo la dottrina militare russa, ha precisato, questo tipo di armi non viene utilizzato in conflitti di questo genere. La Russia, ha spiegato, ha disposizioni molto rigide per il loro utilizzo, soprattutto quando è minacciata l’esistenza dello Stato. “Non ha nulla a che fare con l’operazione in corso”, ha ribadito. 

  • 09:27

    Kiev: “Negli ospedali della Crimea priorità ai soldati russi”

    “Nella Crimea occupata agli ospedali è stato ordinato di dare la priorità ai soldati russi feriti rispetto ai pazienti civili”, afferma lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, citato dall’agenzia Ukrinform.”A causa delle molte vittime nelle forze nemiche – si legge in un comunicato -, le autorità occupanti in Crimea hanno ordinato di rimuovere i pazienti civili dagli ospedali locali per liberare i letti ai soldati feriti. E il sangue dei donatori viene raccolto in modo intensivo”. 

  • 09:25

    Kiev. “Ucciso il comandante di un battaglione d’assalto”

    Le forze armate ucraine affermano di aver eliminato il comandante di un battaglione d’assalto aereo russo, il tenente colonnello Alexander Dosyagaev. Lo riporta l’agenzia di stampa Ukrinform. 

  • 09:24

    Media: “Ue verso divieto di import di petrolio della Russia via mare”

    L’Ue si appresta a proporre il divieto di import di petrolio della Russia via mare, ritardando le restrizioni alle importazioni da un oleodotto di Druzhba che fornisce l’Ungheria di greggio russo. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali la commissione europea ha inviato una bozza di proposta rivista ai governi nazionali. L’idea è concedere sei mesi agli stati membri per l’eliminazione graduale dell’import di greggio via mare e otto mesi per quello di prodotti raffinati. Questo concederebbe più tempo all’Ungheria per trovare una soluzione tecnica che le consenta di soddisfare i suoi bisogni energetici e quindi rompere l’impasse sul pacchetto di sanzioni contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina.

  • 09:19

    Zelensky su Telegram: “Lavoriamo tutti i giorni per rafforzare la nostra difesa”

    “Lavoriamo tutti i giorni per rafforzare la nostra difesa, a partire dalla fornitura armi. Naturalmente molto dipende dai nostri partner, da quanto sono pronti a fornire all’Ucraina tutto il necessario per difendere la libertà. E io mi aspetto buone notizie a riguardo già la prossima settimana”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram 

  • 09:18

    Kiev: “Siamo in una posizione difensiva difficile a Severodonetsk”

    Le forze ucraine affermano di essere “in una posizione difensiva difficile” a Severodonetsk, la città assediata dai russi nella regione orientale di Lugansk. Severodonetsk “è costantemente bombardata e il nostro esercito è in una posizione difensiva difficile”, ha detto ieri sera alla tv nazionale il capo dell’amministrazione militare civile locale Oleksandr Striuk, citato dalla Cnn. Poco prima il leader della Cecenia, Ramzan Kadyrov, aveva dichiarato che la città è “sotto il completo controllo” delle forze russe.

    “Severodonetsk è sotto il nostro completo controllo. La città è stata liberata. I residenti possono stare tranquilli: d’ora in poi non saranno più in pericolo”. Lo ha dichiarato il leader della Cecenia, Ramzan Kadyrov, sul suo canale Telegram, citato dalla Tass. 

  • 09:16

    Kiev: “Distrutto il 30% dei carri armati russi”

    Le forze ucraine hanno distrutto oltre il 30% dei moderni carri armati russi dall’inizio dell’invasione il 24 febbraio scorso: lo ha detto il consigliere del ministro dell’interno ucraino, Viktor Andrusiv, nel corso di un’intervista a Canale 24. “Prima della guerra contro l’Ucraina, la Russia aveva circa 3mila carri armati moderni e oltre il 30% di essi è stato distrutto dai nostri difensori in tre mesi di guerra. Tra sei mesi questa cifra potrà solo aumentare”, ha detto Andrusiv confermando che Mosca è stata costretta a rimettere in servizio i vecchi carri armati di progettazione sovietica T-62, risalenti agli anni ’70. 

  • 09:05

    IL PUNTO

    Una missione navale europea per scortare il grano ucraino nel Mar Nero. Ad una manciata d’ore dal vertice europeo del 30 e 31 maggio a Bruxelles è questa l’ultima ipotesi, emersa da alcune indiscrezioni, per affrontare una crisi alimentare giudicata ormai alle porte. Un’emergenza che sarà sul tavolo dei leader e figura nella bozza di conclusioni ma, al momento, nessuna decisione operativa è prevista dal testo. L’ipotesi della missione navale farebbe fare un deciso passo avanti ad un summit sul quale non potrà non avere un suo peso la telefonata tra Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Vladimir Putin. Da Parigi e Berlino parte così l’ennesima offensiva verso il Cremlino, con Emmanuel Macron e Olaf Scholz che invitano Vladimir Putin a intavolare “negoziati seri e diretti” con Voldymyr Zelensky. Da Mosca arriva una risposta binaria: “La Russia è pronta a riprendere il dialogo con l’Ucraina” ma è necessario lo stop dell’invio di armi”. Il cancelliere tedesco e l’inquilino dell’Eliseo hanno ribadito a Putin non solo la necessità di parlare “nei tempi più rapidi possibile” direttamente con Zelensky, ma anche quella di fare passi concreti e di buona volontà, come un immediato cessate il fuoco e la liberazione dei 2.500 militari ucraini presi prigionieri a Mariupol con la resa dell’acciaieria Azovstal. Quei soldati per cui alcuni russi e filorussi già invocano una nuova Norimberga. 

    Dal canto suo Zelensky, che ha avuto un nuovo colloquio telefonico col premier britannico Boris Johnson, è tornato a bocciare la proposta di Macron di un’alternativa all’ingresso dell’Ucraina nella Ue: “È inaccettabile, non ne abbiamo bisogno”. E ha ribadito di non tirarsi affatto indietro di fronte alla possibilità di dialogare in persona con Putin, cosa che del resto chiede da tempo. Intanto da Mosca arriva un altro segnale apparentemente distensivo: la Russia continuerà a lavorare con Washington al nuovo Trattato Start teso a limitare o a diminuire gli arsenali di armi di distruzione di massa, come le armi nucleari. Trattato in scadenza nel 2026. Anche se poche ore prima Mosca aveva annunciato il nuovo test del missile da crociera ipersonico Zircon. Nel Donbass infuria la battaglia, ma l’Ucraina resiste e rilancia: “Abbiamo missili sufficienti per affondare la flotta russa nel Mar Nero”. Le forze russe continuano l’avanzata: Severodonetsk è assediata, Lyman è caduta, Sloviansk e Kramatorsk le stanno aspettando, mentre al sud Mosca consolida l’occupazione di Kherson e bombarda Mykolaiv, ultima difesa prima di Odessa che resiste brandendo missili anti nave Harpon, forniti dall’Occidente, “capaci di affondare l’intera flotta russa del Mar Nero“. Certo è che la strada della diplomazia non sembra del tutto accantonata.