Guerra in Ucraina, la diretta – Lavrov: “Armi fornite a Ucraina in grado di colpire la Russia sono un passo verso escalation”

Kiev ammette: "Russia in vantaggio nel Luhansk". Mosca: "Sminato il porto di Mariupol, può essere utilizzato". Offensiva russa nel sud. A Lysychansk 150 civili sepolti in fosse comuni. Scholz: "Mosca non vincerà". Zelensky riceve Marin: "Grazie per l'assistenza militare"

Aggiornato: 15:57

I fatti più importanti

  • 09:12

    Crimea: “Il Mar d’Azov è perduto per sempre per l’Ucraina”

    “Il Mar d’Azov è perduto per sempre per l’Ucraina. I porti delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson non saranno mai più ucraini. Sono sicuro che dopo la riunificazione delle nostre regioni con la Russia, il Mar d’Azov tornerà ad essere, come prima, esclusivamente un mare interno della Federazione Russa”, ha dichiarato il vice primo ministro del governo della Crimea Georgy Muradov, riportato da Ria Novosti. L’agenzia russa cita anche Vladimir Rogov, un funzionario nominato da Mosca nella regione occupata di Zaporizhzhia, il quale ha affermato che “le regioni di Zaporizhzhia e Kherson non torneranno mai sotto il controllo di Kiev”. 

  • 08:31

    “Ripresa l’offensiva russa sulla città orientale di Slavyansk”

    L’offensiva dell’esercito russo con massicci bombardamenti è ripresa sulla città orientale di Slavyansk, riferisce lo Stato maggiore ucraino su Facebook, riportato da Ukrinform. “Nella direzione di Donetsk, gli attacchi delle truppe russe sono concentrati sulla presa del pieno controllo di Lyman e sul miglioramento della strategia vicino a Severodonetsk e Avdiivka. Il nemico… ha usato artiglieria e aerei da combattimento nelle posizioni delle nostre unità e nelle infrastrutture civili della regione “, si legge nel rapporto del mattino.
    Lo Stato maggiore spiega che le truppe della Federazione continuano l’offensiva senza sosta nella zona orientale e continuano a lanciare missili e attacchi aerei sulle infrastrutture. A nord, Mosca sta adottando misure per coprire il confine ucraino-russo nelle regioni di Bryansk e Kursk e per impedire il trasferimento delle forze armate ucraine in altre aree. 

  • 08:29

    Ambasciatore del Lugansk: “Abbiamo 8mila prigionieri di guerra ucraini”

    Sono circa 8.000 i prigionieri di guerra ucraini detenuti nelle autoproclamate Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk: lo ha dichiarato oggi l’ambasciatore del Lugansk in Russia, Rodion Miroshnik, al programma Soloviev Live, citato dalla Tass. “Ci sono molti prigionieri. Certo, ce ne sono di più sul territorio del Donetsk, ma anche noi ne abbiamo a sufficienza, e ora il numero totale si aggira intorno agli 8.000. Sono tantissimi, e letteralmente non si può dire che non ci siano più prigionieri. È molto, e ogni giorno se ne aggiungono letteralmente centinaia”, ha affermato Miroshnik. 

  • 07:59

    Russia attacca 40 città nel Donbass: vittime civili e feriti

    La Russia ha attaccato 40 città nelle regioni di Donetsk e Lugansk, cinque le vittime civili e 12 i feriti: “I nemici hanno sparato contro più di 40 città nelle regioni di Donetsk e Lugansk, distruggendo o danneggiando 47 siti civili, tra cui 38 case e una scuola. A causa di questi bombardamenti cinque civili sono morti e 12 sono stati feriti”, scrive su Facebook lo Stato Maggiore delle Forze armate dell’Ucraina, citato dalla Bbc. 

  • 22:39

    IL PUNTO di mercoledì

    Si intensifica l’offensiva russa nel sud dell’Ucraina. Pesanti bombardamenti hanno colpito Zaporizhzhia, mentre continua l’assedio a Severodonetsk, dove anche oggi si sono registrati intensi combattimenti. Un’offensiva che costa però anche numerose perdite umane a Mosca che sta lavorando per eliminare il limite massimo d’età per l’arruolamento, fissato a 40 anni. La strategia di conquista passa anche dalla burocrazia: Putin ha firmato un decreto che semplifica il procedimento per ottenere la cittadinanza russa per chi risiede nelle regioni ucraine di Kherson e Zaporizhzhia, mentre nelle regioni conquistate vengono offerti passaporti russi. Continua anche la battaglia per il grano: Mosca si dice pronta al dialogo, mentre l’Ue ipotizza “scorte militari per l’export di grano”. Riaperto il porto di Mariupol