Guerra Russia-Ucraina, la diretta – Mosca contro Biden: “Relazioni vicine alla rottura”. Gli Usa chiamano in causa la Cina: “Nulla per fermare il conflitto”

Distrutto un centro commerciale a Kiev, 8 morti. Mosca: "Era un deposito di razzi". L'Ue non trova l'intesa sulle sanzioni sul petrolio. Il presidente Usa Biden a colloquio per un’ora con gli alleati Ue, compreso Draghi. Zelensky: "Eventuale accordo con Mosca sarà sottoposto a referendum"

Aggiornato: 10:30

I fatti più importanti

  • 16:27

    Mosca: “Centro commerciale Kiev era deposito razzi”

    Secondo il rappresentante ufficiale del ministero della Difesa russo, il maggiore generale Igor Konashenkov, l’area del centro commerciale di Kiev bombardato dai russi ieri sera era un deposito di razzi. Lo riporta la Tass.  

  • 16:23

    Berlino: “Se potessimo fermeremmo petrolio dalla Russia”

    “Se potessimo fermare le importazioni di petrolio dalla Russia lo faremmo automaticamente”. Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock a Bruxelles. “Non è una questione se lo vogliamo o no, ma quanto siamo dipendenti. Per esempio la Germania importa molto petrolio dalla Russia e come noi altri Paesi dell’Ue. Ecco perché è importante che parliamo tra noi, capire come possiamo ridurre questa dipendenza. Ora stiamo preparando i passi da implementare molto presto nel futuro”. 

  • 16:17

    Cei: ‘Serve piano di redistribuzione per i profughi’

    È necessario un piano di redistribuzione dei profughi che arrivano dall’Ucraina. Lo sottolinea la Cei. “Il numero degli sfollati è un dato che è destinato ad aumentare e che nel prossimo futuro, se non cesseranno le ostilità, registrerà l’arrivo di persone ancora più fragili e povere di quelle che sono già riuscite a fuggire. Non si può pensare dunque che i Paesi di confine possano sostenere da soli questo impegno umanitario: occorrerà che l’Unione Europea decida di attuare un vero e proprio piano di ridistribuzione dei cittadini ucraini nei vari Stati membri”, ha detto il cardinale presidente Gualtiero Bassetti.

  • 16:10

    Kuleba: “Cina assuma ruolo importante per risolvere il conflitto”

     Il ministro ucraino degli Esteri Dmytro Kuleba chiede alla Cina di assumere un “ruolo importante” nella soluzione del conflitto fra Russia e Ucraina. “Per decenni le relazioni Ucraina-Cina si sono basate su mutuo rispetto, comprensione, beneficio”, scrive Kuleba su Twitter, “Condividiamo la posizione di Pechino sulla necessità di trovare una soluzione politica alla guerra contro l’Ucraina e chiediamo alla Cina in quanto potenza globale di assumere un ruolo importante in questo senso”.  

     

  • 15:43

    “Il pil della Russia avrà crollo a doppia cifra”

    Le banche d’affari tagliano le stime sul pil della Russia nel 2022 come conseguenza della guerra in Ucraina e delle sanzioni. Goldman Sachs ha rivisto al ribasso, da -7% a -10%, le sue previsioni allo scopo di tener conto delle “recenti sanzioni che prendono di mira la bilancia commerciale” e dei dati ad alta frequenza, “in particolare” su porti e shipping, che fanno ipotizzare un calo del 20% dell’export nel secondo trimestre e del 10% nel secondo semestre. Per Barclays il pil russo si contrarrà del 12,4% quest’anno e del 3,5% nel 2023. “A causa delle attuali condizioni geopolitiche, riteniamo che le sanzioni dureranno a lungo”, afferma Barclays, secondo quanto riporta Bloomberg.   

  • 15:36

    Mosca contro Biden: “Parole inaccettabili, rischio rottura”

    Il ministero degli Esteri russo ha convocato l’ambasciatore americano John Sullivan e gli ha consegnato una nota di protesta contro i commenti “inaccettabili” di Joe Biden sul presidente russo Vladimir Putin, definito “criminale di guerra” e “dittatore assassino”. Lo riportano alcuni media americani, fra i quali Cnbc e l’agenzia Bloomberg. Secondo la Russia, le parole del presidente Usa potrebbero causare una rottura dei rapporti con gli Stati Uniti

  • 15:31

    Kiev: “Deportati in Russia 2.389 bambini”

    L’Ucraina ha accusato la Russia di aver sequestrato migliaia di bambini nella regione occupata del Donbass. Secondo il ministero degli Esteri ucraino, sarebbero stati ‘illegalmente deportati’ in Russia almeno 2.389 bambini. 

  • 15:27

    Ungheria: “No a sanzioni sull’energia contro la Russia”

    “Non sosterremo sanzioni che mettano a rischio la sicurezza energetica dell’Ungheria”. Lo ha detto il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto, informa il portavoce del governo Zoltan Kovacs via social. Il ministro “ha aggiunto che non è possibile trovare un consenso per fermare i trasferimenti di energia” dalla Russia all’Ue. 

  • 15:04

    Facebook e Instagram banditi in Russia “per attività estremiste”

    La Russia ha bandito Facebook e Instagram nel Paese per il loro coinvolgimento in “attività estremiste”. Lo riferisce Interfax. L’agenzia Tass aggiunge che è stato un tribunale di Mosca a impedirne l’utilizzo all’interno del Paese. Stando alla giudice Olga Solopova, il tribunale ha approvato la mozione presentata dall’ufficio del procuratore generale. 

  • 15:02

    I rilevatori di radiazioni vicino a Chernobyl non funzionano

    L’ente regolatore ucraino per il nucleare riferisce che i rilevatori di radiazioni intorno all’impianto nucleare di Chernobyl, sito del peggiore incidente nucleare al mondo nel 1986, hanno smesso di funzionare. In una dichiarazione diffusa oggi, l’agenzia aggiunge che non ci sono più vigili del fuoco disponibili nella regione per proteggere le foreste contaminate da decenni di radioattività, in un momento in cui le temperature iniziano a innalzarsi. Le forze russe hanno preso il controllo dell’impianto il 24 febbraio. Secondo l’agenzia, la combinazione di questi rischi potrebbe portare un “significativo peggioramento” della capacità di controllo della diffusione di radiazioni non solo in Ucraina ma oltre i confini del Paese nelle settimane e nei mesi successivi. Ieri il management dell’impianto di Chernobyl ha fatto sapere che 50 membri dello staff che lavoravano senza sosta da quando la Russia ne ha preso il controllo sono stati sostituiti con un cambio di turno.