Quirinale, la diretta – Berlusconi resta a Milano e salta il vertice di centrodestra. Lega fa i nomi di Casellati e Moratti. Conte vede Di Maio

Il Cavaliere non scioglie la riserva e non convoca i suoi: centrodestra in stand-by. Incontro tra i tre leader di centrosinistra sulla strategia comune, ma non c'è intesa sull'ex guida della Bce. Il presidente 5 stelle in serata: "Va garantita una continuità dell’azione dell'esecutivo"

Aggiornato: 21:47

  • 11:22

    Berlusconi chiede il rinvio del Ruby Ter per “ragioni di opportunità”

    La difesa di Silvio Berlusconi nel processo milanese sul caso Ruby ter ha chiesto ai giudici di valutare “l’opportunità” di rinviare l’udienza prevista per mercoledì prossimo, 26 gennaio, perché “il 25 iniziano le prime sedute per l’elezione del presidente della Repubblica e lo dico a prescindere del fatto che il dottor Berlusconi possa essere ufficialmente candidato, ma è una ragione di opportunità”. Lo ha spiegato in aula l’avvocato Federico Cecconi. La difesa ha fatto presente che il processo potrebbe essere rinviato “a fine febbraio” anche per la “situazione pandemica in atto”.

  • 10:57

    Conte: “Togliere dal tavolo il nome di Berlusconi”

    “L’incontro è andato bene. Siamo pronti a un’azione forte, a un confronto anche ampio e condiviso. Ovviamente andranno rimosse dal tavolo candidature di parte come quella di Berlusconi”. Lo ha detto Giuseppe Conte dopo l’incontro con Letta e Speranza.

  • 10:36

    Letta: “Nessuna intesa sui nomi, se ne parla col centrodestra”

    “Non c’è alcuna intesa sui nomi perché ne parleremo con il centrodestra nei prossimi giorni”. Così il segretario del Pd Enrico Letta al termine del vertice con Conte e Speranza sul Quirinale.

  • 10:17

    Conte, Letta e Speranza postano lo stesso tweet

    Anche il presidente del M5s Giuseppe Conte e Roberto Speranza hanno postato lo stesso tweet di Enrico Letta, in contemporanea. “Ottimo incontro – si legge sul profilo dei tre – Lavoreremo insieme per dare al Paese una o un Presidente autorevole in cui tutti possano riconoscersi. Siamo aperti al confronto. Nessuno può vantare un diritto di prelazione. Tutti abbiamo il dovere della responsabilità”. La scelta dei leader al termine del vertice è per sottolineare lo spirito di unità in vista della scelta di un candidato sul quale convergere per l’elezione del capo dello Stato. 

  • 10:12

    Il tweet di Letta dopo il vertice

  • 09:56

    Il governo si rimette all’Aula sul voto dei positivi

    Il governo, per bocca del sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, si è rimesso all’Aula nell’esprimere il parere sugli ordini del giorno presentati da Fratelli d’Italia e Forza Italia che chiedono interventi anche del governo per consentire la partecipazione al voto per l’elezione del Presidente della Repubblica anche ai ‘grandi elettor’ positivi al Covid o in quarantena. I due documenti impegnano l’esecutivo “a garantire ogni forma di collaborazione per permettere a tutti i 1.009 delegati di partecipare al voto per l’elezione” in raccordo “con le altre istituzioni, il presidente della Camera dei deputati e il presidente del Senato della Repubblica, rimuovendo ogni forma di impedimento, se del caso anche attraverso un intervento di carattere normativo”. Sui testi, presentati nell’ambito dell’esame del decreto legge sul cosiddetto super green pass, dovrà ora votare l’Aula della Camera.

  • 09:51

    L’arrivo di Letta a casa di Conte

  • 09:30

    Sgarbi: “Berlusconi in vantaggio per ogni scelta”

    Vittorio Sgarbi replica “affettuosamente” a Licia Ronzulli, rivendicando lealtà incondizionata a Berlusconi, ma ragionevolezza politica: “Io non sono ‘lo Sgarbi di turno’, ma un alleato che, alle scorse amministrative, ha presentato le liste “Rinascimento” ottenendo il 2%. Sono stato invitato da Berlusconi ad Arcore per chiedermi, lui in persona (e non la Ronzulli di turno), di votare per lui”. Berlusconi, ha continuato, “ha straordinariamente e intelligentemente tenuto la scena, con alterni sentimenti e stati d’animo. E oggi è in una posizione di grande vantaggio, qualunque scelta faccia. Ha tenuto fin qui. E può decidere solo lui il presidente della Repubblica, o avendo i numeri (come gli auguro) o scegliendo, per e con tutto il centro destra, il nome su cui gli altri gruppi convergano senza alternative”.

  • 09:26

    Orlando: “Decidere se proseguire sulla strada del Governo Draghi e di unità nazionale”

    Sulla corsa al Quirinale “il tema fondamentale che è uscito dalla direzione del Pd resta se si vuole o meno proseguire sulla strada che ha visto la nascita del governo Draghi, se si vuole o meno mantenere un quadro di unità nazionale”. Ad affermarlo è il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, parlando a Radio Anch’io su Rai Radio1. Orlando osserva che allora “se lo si vuole si mantiene la strada che si è scelta, che si sta seguendo fino a qui se non lo si vuole si prosegue e si butta alle ortiche un tentativo faticoso e complesso che però ha provato a dare una risposta complessa all’altezza della situazione che stiamo vivendo”. 

  • 09:24

    Delrio: “Senza accordo largo cadrebbe il governo”

    “Bisogna portare il massimo rispetto a Sergio Mattarella e alle sue scelte, per questo va tenuto fuori dal tritacarne delle polemiche e del toto-nomi” e Draghi “non va tirato per la giacca, ma indubbiamente gode di un prestigio indiscutibile. E proprio per tutelare la sua figura, di cui l’Italia non si può privare in questo momento, va ascoltato il suo appello a non eleggere un presidente con una maggioranza più stretta di quella che sostiene il suo governo, che altrimenti dopo rischierebbe molto”. A dirlo è l’ex ministro del Pd Graziano Delrio, in un’intervista al quotidiano La Stampa.