Covid, diretta – Verso l’anticipo della terza dose da 5 a 4 mesi. “Ipotesi super green pass per andare al lavoro”

Gli aggiornamenti dall'Italia e dal mondo, ora per ora - Draghi: "Tre quarti dei morti non sono immunizzati". Ospedali sentinella: aumentano i non vaccinati ricoverati. Il presidente dei virologi: "Omicron già prevalente nel Milanese". In Austria torna il coprifuoco

Aggiornato: 22:32

I fatti più importanti

  • 13:06

    L’esperta: “In Sudafrica il picco Omicron è passato”

    “Il calo di nuovi casi a livello nazionale, combinato con il calo sostenuto di nuovi casi qui nella provincia di Gauteng, che per settimane è stato il centro di questa ondata, indica che abbiamo superato il picco”, ha detto Nunes. “È stata un’ondata breve …e la buona notizia è che non è stato molto grave in termini di ricoveri e decessi”, ha detto. E ancora: “Non è inatteso in epidemiologia che un aumento molto considerevole, come quello che abbiamo visto a novembre, sia seguito da un calo considerevole”.

  • 12:56

    Giannelli (presidi): “Rientro in sicurezza? Difficile con tamponi, sì con FFP2 e vaccini”

    Tamponi a tutti per rientrare in sicurezza dopo le feste? “Lo abbiamo chiesto almeno un anno fa. Ma mi pare difficile che si realizzi. Dubito che si riesca ad arrivare in tutte le scuole italiane, ben 40mila plessi scolastici. Impiegando anche solo due persone per scuola, ci sarebbe bisogno di 80mila unità di personale. Parliamo di numeri impraticabili”. Così all’Adnkronos il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli che aggiunge: “Per rientrare in sicurezza non abbiamo altro strumento che il vaccino. A scuola ci sono milioni di bambini che adesso potranno farlo. Poi c’è la mascherina, l’Ffp2 protegge di più, anche se più fastidiosa della chirurgica”.

  • 12:54

    Assessore Lazio: “Incomprensibile ritardo booster a 12-17enni”

    “C’è un ritardo incomprensibile sul richiamo per la fascia 12-17 anni, ragazzi che hanno completato le prime due dosi ormai da oltre 150 giorni e che sono la fascia più esposta a Omicron. Penso che le Autorità regolatorie, EMA e AIFA, debbano al più presto dare indicazione su cosa dobbiamo fare. Riceviamo molte richieste e segnalazioni di famiglie che chiedono notizie”. Lo dichiara l’assessore alla sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato. “È una fascia che rischia di essere non coperta e maggiormente esposta agli effetti della variante soprattutto in un momento di festività in cui sono maggiori le occasioni di socialità. Oggi questa fascia rischia di rimanere nel limbo”.

  • 12:48

    Fiaso: “Nei reparti +16,7% no vax e -2% di vaccinati”

    Nei reparti ordinari i pazienti non vaccinati ammontano al 53% ma nell’ultima settimana si è assistito all’aumento del 16,7% dei no vax contro una riduzione del 2% di vaccinati. Lo evidenzia il report Fiaso in 21 ospedali, su un totale di 1.301 pazienti adulti che conferma il trend di crescita delle ospedalizzazioni pari al 7%. Netta la differenza di età fra vaccinati e non: i primi hanno in media 73 anni, i secondi 63 anni ovvero 10 anni in meno. Maggiori anche le comorbidità fra i vaccinati (73%), fra i non vaccinati, invece, il 50% dei ricoverati non soffriva di altre patologie.

  • 12:44

    Fiaso: “+96% ricoveri di bambini”

    La percentuale di ricoveri pediatrici per Covid raddoppia e sale del 96%. Sono tutti bambini non vaccinati e tra i piccoli pazienti la metà ha genitori non vaccinati. È quanto emerge dal report degli ospedali sentinella di Fiaso. La rilevazione effettuata in data 21 dicembre riguarda in tutto 21 strutture sanitarie ospedaliere 4 ospedali pediatrici.

  • 12:40

    Gentiloni: “Con Omicron ripresa potrebbe rallentare”

    “Abbiamo ancora dati limitati, è possibile che nell’ultimo trimestre di quest’anno la velocità della ripresa possa rallentare, valuteremo la situazione a gennaio-febbraio”. Così il commissario Ue per l’Economia, Paolo Gentiloni, sui possibili effetti della variante Omicron per l’economia del Continente “L’indice del sentimento economico mostra un rallentamento a dicembre, probabilmente a causa delle misure restrittive”, ha spiegato. “Sono ancora convinto che non avremo conseguenze economiche paragonabili al primo lockdown, ma ciò non significa che non dovremo monitorare l’impatto molto da vicino”, ha aggiunto.

  • 12:40

    “Terapie intensive cresciute del 5% in una settimana”

    In una settimana la crescita nei reparti intensivi del pazienti Covid è stata del 5%. Nelle rianimazioni continuano ad essere estremamente diverse le proporzioni fra vaccinati e non: i no vax sono circa il 70% del totale dei pazienti in e sono più nettamente giovani. Anche il range di età nei due gruppi è diverso: il più giovane no vax finito in terapia intensiva ha 21 anni, il più anziano 89, mentre fra i vaccinati il più piccolo ha 37 anni. Tra i vaccinati l’88% ha completato il ciclo vaccinale con 2 dosi da oltre 4 mesi e non ha eseguito la dose booster raccomandata. È quanto emerge dal report degli ospedali sentinella della Federazione italiana Aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), la cui rilevazione, effettuata in data 21 dicembre, riguarda in tutto 21 strutture sanitarie ospedaliere.

  • 12:38

    Oms: “Omicron ormai in 106 Paesi, casi sottostimati”

    La variante Omicron è ormai presente in 106 Paesi. Se la maggior parte dei casi identificati a novembre era legata ai viaggi, adesso la trasmissione locale con cluster associati è segnalata in diversi Paesi. Lo evidenzia l’Organizzazione mondiale della sanità, nell’aggiornamento epidemiologico settimanale. Delta resta ancora dominante, ma la circolazione di Omicron è sottostimata: su 1.051.598 di sequenziamenti, 1.009.253 (96%) erano Delta e solo 16.988 (1,6%) Omicron, mentre le altre varianti si attestano intorno allo 0,1%. Ma i dati sulla distribuzione globale delle varianti, secondo l’Oms, dovrebbero essere interpretati tenendo in considerazione i limiti della sorveglianza, comprese le differenze nella capacità di sequenziamento e nelle strategie di campionamento tra i Paesi, nonché ritardi nella comunicazione dei casi. Dall’ultimo aggiornamento pubblicato il 14 dicembre, altri Stati in tutte e sei le regioni dell’Oms hanno riferito casi confermati della variante Omicron, che circola in 106 Paesi. Nel Regno Unito e in Sud Africa, fra i più colpiti, i ricoveri continuano ad aumentare e, dato il rapido aumento dei casi, è possibile che i sistemi sanitari possano essere sopraffatti da questa nuova ondata, avverte l’Oms.

  • 12:31

    “Possibile Piemonte in giallo dopo Natale”

    Il Piemonte potrebbe entrare in zona gialla dopo Natale: ad affermarlo è l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, a margine di un appuntamento in Regione. “Per entrare in zona gialla – ha ricordato – bisogna superare tre parametri: i 50 casi positivi al Covid-19 ogni 100 mila abitanti, già ampiamente superato, il 10% di utilizzo dei posti in terapia intensiva, e il 15% di utilizzo dei posti nei ricoveri ordinari. Siamo alle soglie di questi limiti, vedremo nell’ultimo report i dati ministeriali, ma è probabile che da dopo Natale si possa passare in zona gialla”. Piemonte in zona gialla “significa – ha chiarito l’assessore Icardi – solo mascherine obbligatorie all’aperto e qualche limitazione per alcune tipologie di locali pubblici, tipo il vincolo dei tavoli di quattro persone al massimo nei ristoranti”. “Oggi – ha aggiunto – il virus sta circolando come l’anno scorso, stiamo assistendo a un aumento dei contagi, credo sia opportuno aumentare il livello delle misure di contenimento della pandemia”.

  • 12:28

    Draghi: “Da Usa giganti promesse, ma Ue ha donato più vaccini”

    Sui brevetti per i vaccini “la Commissione europea ha presentato una proposta al Wto per permettere una deroga temporanea al brevetto e installare centri produttivi ad esempio in Africa. A questa misura di oppongono gli Stati Uniti e il fatto che tutto il dialogo all’interno della organizzazione mondiale del commercio è fermo”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi alla conferenza stampa di fine anno, sottolineando che “una cosa che va rivendicata alla Ue è che ha fatto più di chiunque altro in termini di donazione di vaccini, gli Usa hanno fatto promesse gigantesche ma consegne molto più limitate di quelle europee”. Non bisogna però “essere soddisfatti perché il tasso di vaccinazione è basso a fronte di enormi donazioni: donare va benissimo ma poi bisogna organizzare l’infrastruttura logistica per fare arrivare i vaccini dove possono essere somministrati”.