Maghe, streghe, fattucchiere e divinità nell’analisi psicologica di un arcaico rito rurale: il mito dell’eroe che affronta il male e il serpente al fine di guarire e rinascere a nuova vita. “Il Male che cura” è una metafora di guarigione nell’incontro terapeutico con le nostre difficoltà, svela l’opportunità di dialogare con le nostre parti rimosse ed energie sepolte. È l’incontro con la paura, riscontrabile nei miti e in questo rituale religioso che ancora sopravvive al tempo, a chiederci di riaprire un dialogo con i simboli archetipi e universali che giacciono in noi. L’ autrice affronta attraverso l’analisi di questo rito un percorso di conoscenza del Sé, di catarsi e di espiazione, di morte e rinascita, che avviene attraverso l’incontro con il male che è presente in ogni individuo.