Il Fatto di domani. Pensavo fosse odio, invece era il nano-centro tra Calenda e Renzi. Pd, dove te lo piazzo il leader?

Di FQ EXTRA
10 Agosto 2022

COLLEGI UNINOMINALI, DOVE TE LO PIAZZO IL LEADER? E poi, quale leader?, verrebbe da dire, considerando l’imbarcata di nomi che sta facendo l’alleanza che fa capo al Partito democratico. Stamattina Enrico Letta da un lato, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli dall’altro annunciavano l’ingresso in squadra di alcune personalità che vedremmo con difficoltà sedute insieme a cena. Il segretario dem candiderà infatti (al Nord) Carlo Cottarelli, l’economista cui Mattarella affidò l’incarico di formare il governo nel 2018, quando non si trovava la quadra e poi dopo pochi giorni la spuntò Giuseppe Conte. Prima ancora, nel 2013, era stato nominato proprio dall’allora premier commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica. Il leader del Pd lo ha presentato come “una delle punte di diamante della nostra campagna elettorale”, per dire com’è il resto. Letta è stato protagonista oggi di un battibecco con Giorgia Meloni, a suon di “cipria”. Sul fronte alleati, invece, sono state presentate le candidature di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, e del sindacalista Aboubakar Soumahoro. Gli elettori se li ritroveranno nei collegi uninominali e saranno capilista nel proporzionale. Sul Fatto di domani proveremo a capire come sapranno convivere figure tanto distanti tra loro. Ma ci occuperemo anche di un balletto molto divertente: pare che al Nazareno, in queste ore, ci sia la fila dei big per capire quale posto sicuro occupare, dal momento che quelli sicuri alla Camera non sono nemmeno dieci. Da quando è andato via Calenda, è venuto via, infatti, anche lo stop alla possibilità di candidare i leader della coalizione nei collegi uninominali. E allora si è aperta la trattativa Letta-generali, o se preferite il gioco delle sedie, e tocca vedere chi resterà in piedi.

C’ERAVAMO TANTO ODIATI, MA LE POLTRONE SONO PIÙ IMPORTANTI. È sempre più vicina l’intesa tra i mister due virgola: Matteo Renzi e Carlo Calenda avrebbero raggiunto l’accordo sulle questioni di fondo e adesso, attraverso i propri staff, discutono di “altre cose rilevanti”: domani dovrebbe esserci l’incontro decisivo. Il capo di Italia Viva si mostra prudente: “Non abbiamo ancora chiuso”. Più ottimista il leader di Azione: “Stiamo lavorando a una lista unica con una chiara indicazione della leadership”, e quel ruolo potrebbe essere incarnato da Mara Carfagna. L’ex fedelissima di Berlusconi ha smentito ieri sera, ma per molti si prepara a essere la front runner, qualunque cosa voglia dire, di questo terzo polo del nano-centro. Anche se Calenda punta sempre e comunque a Draghi: “Se gli italiani voteranno per me il primo obiettivo sarà cercare di tenere con la coalizione più riformista possibile Mario Draghi a Palazzo Chigi”. Come abbiamo visto, i due partitini sono costretti all’alleanza se vogliono sopravvivere. E così mettono in cantina gli insulti che si rivolgevano fino a qualche mese fa. A novembre, subito dopo le amministrative, all’ex ministro facevano “orrore” i progetti centristi dell’ex premier, che avrebbe dovuto scegliere se fare “politica o affari”. Sul giornale di domani una divertente antologia del c’eravamo tanto odiati.

SILVIO TORNA IN SENATO PER FARSI GIUSTIZIA. Berlusconi si candida a Palazzo Madama con l’eterna ossessione: riformare la Giustizia. Del resto, sin dalla discesa in campo, nel 1994, il Caimano ha condotto una lotta senza quartiere all’autonomia della magistratura. Nove anni dopo la decadenza dal Senato – in seguito alla condanna a quattro anni per frode fiscale – l’ex cavaliere è pronto a riaprire le danze. In cima all’agenda la modifica della legge Cartabia, con nuovi bavagli in vista e il ritorno alla ex Cirielli. Il provvedimento fu approvato nel 2005 (proprio governo Berlusconi) per accorciare i tempi della prescrizione evitando che i processi giungano a sentenza. Sul giornale racconteremo i retroscena della strategia dell’uomo di Arcore. Intanto, con il centrodestra favorito in tutti i sondaggi, già impazza il totoministri. Sul Fatto di domani proviamo a fare qualche nome: il virologo Matteo Bassetti punterebbe al dicastero della Salute dopo aver invaso talk show e copertine patinate. In lizza, come erede di Roberto Speranza, ci sarebbe però anche Letizia Moratti (corteggiata persino da Renzi e Calenda). Per la casella della Cultura si vocifera addirittura di Mauro Masi, l’ex direttore generale della Rai che rimediò un “vaffa” da Santoro, in diretta, nella celebre lite del 2011 ad Annozero. E pare che Salvini stia pensando al generale Figliuolo per “smistare“ i migranti, così come fatto durante la pandemia per i vaccini.

UCRAINA, ANCORA BRACCIO DI FERRO A ZAPORIZHZHIA. I fari della guerra sono puntati sulla centrale nucleare a sud-est del Paese, in mano alle truppe russe dall’inizio dell’invasione: se ne parlerà giovedì durante una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Mosca denuncia gli attacchi militari ucraini nei pressi dell’impianto mentre Kiev accusa la Russia di voler connettere il flusso energetico della centrale alla rete della Crimea. Negli scorsi giorni, le forze russe avrebbero danneggiato tre linee elettriche, come afferma il presidente di Energoatom, Petro Kotin, che aggiunge: “Al momento l’impianto funziona con una sola linea di produzione, un modo di lavorare estremamente pericoloso”. Di fronte alla centrale continuano i bombardamenti: nella notte missili russi hanno colpito il distretto di Nikopol, causando 13 morti e 13 feriti. Sul giornale di domani leggeremo un reportage dalla città colpita.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Energia, parla Stefano Besseghini (presidente Arera). Il dl Aiuti bis approderà in Senato il 6 settembre per la conversione. Sul giornale di domani, la nostra intervista al presidente dell’Autorità per l’Energia, preoccupato dalle misure messe in campo per arginare i prezzi delle bollette.

L’estremista di destra italiano arruolato tra le milizie ucraine. La Procura di Genova sta indagando su un simpatizzante di CasaPound, Kevin Chiappalone, che sta combattendo nella Brigata internazionale contro i russi.

Covid, i dati di oggi. 31.703 i nuovi contagi e 145 morti. Sono invece 321 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 10 in meno rispetto a ieri. Quasi invariato il tasso di positività.

Vedi alla voce seduzione. Una ricerca afferma che si vanno diffondendo i messaggi audio per conquistare, attraverso la voce, la persona che li ascolta. Ma è dalla notte dei tempi (e della letteratura) che questo accade.


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