Il Fatto di Domani. Rossoverdi vs Calenda, la resa dei conti con Letta inerme. Gas, l’austerity è in arrivo e Draghi sta a guardare

Di FQ EXTRA
6 Agosto 2022

CALENDA VS ROSSOVERDI, LITE CONTINUA. Nuovo incontro, nel pomeriggio, tra Letta e Calenda, dopo che nel corso della giornata sono volati gli stracci con Verdi e Sinistra italiana. L’accordo tra il segretario Dem e Fratoianni appare in salita, mentre il leader di Azione continua a picconare l’intesa tra il Pd e l’ala sinistra. Oggi su Twitter è stato netto, Calenda: o l’agenda Draghi o niente, il Pd decida. Poco prima Nicola Fratoianni lo aveva sbertucciato sul suo social prediletto: “Agenda Draghi? Non esiste. Lo ha detto Draghi stesso. Deve correre in cartoleria a comprarsene un’altra”. Il Partito democratico (con Dario Franceschini) prova a fare da paciere tra le due anime di una coalizione che, per ora, vive sulla carta. Ma il Nazareno ha le armi e spuntate e la polemica non si spegne, anzi. “Vorrei capire se si può pensare di lavorare insieme così Enrico Letta. Boh”, ha chiesto Calenda. Anche Bonelli si unisce alla polemica. Prima offende il leader di Azione: “Un bambino capriccioso che va educato”. Poi lo invita alla calma: “Non siamo noi il nemico, sta dimenticando la destra”. Infine, dice sì all’accordo con Letta per frenare Giorgia Meloni: “Unica alleanza è fronte democratico con il Pd”. Intanto, Matteo Renzi gioca la sua partita elettorale insieme all’ex sindaco pentastellato di Parma, Federico Pizzarotti. I due stanno lavorando ad una lista di sindaci, dai valori “liberali e moderati”. L’idea era quella di Di Maio e Sala. Ma sembrava già naufragata.

STORIA DELLE RELAZIONI PERICOLOSE TRA CONFINDUSTRIA E I PARTITI. Fervono le manovre per decidere le liste elettorali. La scadenza per le candidature è il 22 agosto e i partiti tessono la tela nel retroscena. Non è certo un mistero come le forze politiche abbiano “adottato” molti personaggi illustri dalla “galassia Confindustria”. Il più delle volte la campagna acquisti si è rivelata un fallimento. Sul giornale di domani racconteremo i casi storici e quelli odierni. Ad esempio, si è parlato di Carlo Bonomi come futuro ministro di un governo Meloni. Ma al tempo della Democrazia cristiana, il punto di riferimento degli industriali era il Partito liberale. Tuttavia non mancavano le eccezioni, specie per la famiglia Agnelli: Susanna, nel 1976, su proposta di Ugo La Malfa, fu candidata alla Camera nelle liste del Partito Repubblicano; lo stesso anno, Umberto fu eletto senatore indipendente nelle liste cattoliche. Fu Walter Veltroni – in nome del maanchismo – a spalancare le porte della sinistra, nel 2008, candidando l’ex presidente di Federmeccanica Massimo Calearo. Non andò benissimo. Ma il Pd non sempre impara dai suoi errori.

GAS, RAZIONAMENTI IN VISTA: COME SI PREPARANO L’ITALIA E L’EUROPA. Ieri Roberto Cingolani ha escluso “razionamenti” di gas per il prossimo inverno. Durante la conferenza stampa dopo l’approvazione del decreto Aiuti bis, il ministro della Transizione ecologica ha snocciolato numeri a raffica sulle forniture alternative alla Russia. Un ottimismo che stride con i toni allarmistici dell’autorità indipendente sull’energia. Il 29 luglio l’Arera ha consegnato un documento, a governo e Parlamento, suggerendo di muoversi in fretta, per via della “forte incertezza circa la disponibilità effettiva di un’adeguata offerta di gas naturale per il prossimo inverno”. Traduzione: qualunque cosa dica Cingolani, i razionamenti non si possono escludere. Ma il governo Draghi cosa sta facendo per preparare l’Italia all’austerity? Lo capiremo domani con un approfondimento, confrontando le misure italiane con quelle degli altri Paesi europei. Di sicuro, Mister Bce punta sul gnl (gas liquido) con i nuovi rigassificatori. Come quello di Piombino, dove associazioni e partiti locali sono pronti alla lotta. Tra le pieghe del decreto Aiuti bis c’è una norma per ricondurre a miti consigli chi osa protestare.

BASSO GRADIMENTO, I POLITICI PIÙ O MENO AMATI. Il Fatto quotidiano ha commissionato un’analisi dei contenuti sui social network per capire quanto siano apprezzati i leader politici italiani. I risultati non faranno piacere ai big dei partiti. Ad esempio, non è detto che l’onnipresenza di Calenda – sui media e su Twitter – faccia crescere i suoi consensi. Enrico Letta invece deve pesare l’effetto dell’estenuante trattativa con Calenda e i rossoverdi. Sul giornale di domani faremo una carrellata sui leader in corsa per le elezioni del 25 settembre. Commenteremo i risultati della ricerca con un’intervista a Giovanna Cosenza, docente di Semiotica dell’università di Bologna.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Ereditare, meglio che lavorare. Abbiamo simulato quanto dovrebbero pagare gli eredi di Leonardo Del Vecchio (fondatore di Luxottica) sulla successione. Risultato: l’Italia è un sostanziale paradiso fiscale per le successioni.

Curarsi in Calabria. Aumentano gli stipendi dei manager della sanità, ma gli indicatori pongono la regione all’ultimo posto per efficienze nelle cure. Domani, l’approfondimento del Fatto.

Covid, i dati di oggi. Sono 38.219 i contagi registrati nelle scorse ventiquattro ore, diminuiti di oltre il 29% rispetto a una settimana fa. Le vittime sono 175. Anche il tasso di positività è in calo, al 17.07% contro il 19.20% di venerdì scorso.


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