Il Fatto di domani. Chi entra, chi esce (dal Parlamento): i tormenti dei big dopo l’accordo Pd-Azione. Un gioco delle sedie che non sposta un voto. M5S: Parlamentarie dal 5 all’8 agosto

Di Il Fatto Quotidiano
4 Agosto 2022

LETTA-CALENDA, L’AGENDA DRAGHI E I PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE. All’indomani dell’intesa tra Pd e Azione, i due leader sono alle prese con molti nodi da sciogliere. Uno su tutti, però, agita gli animi: chi mettere in lista. Con l’assunto che nessun big sarà candidato nei collegi uninominali, si pone la questione di dove andranno a finire i vari Di Maio e Renzi, tanto per fare due nomi. La trattativa con il leader di Italia Viva è ancora aperta, anche se con poche speranze: “Matteo Renzi è un signore che ha fatto un governo politico col M5s. Dico a Matteo Renzi: amore mio, se quella era una buona ragione per metterti col Movimento 5 stelle perché non puoi farlo con il Pd, di cui sei stato segretario, e con Azione?”, gli ha mandato a dire oggi Calenda. Ma è il proprio diritto di tribuna che non sta bene all’ex premier, che ha la necessità di portarsi dietro anche Maria Elena Boschi: “Che significa? – ha commentato Renzi –. Un posto garantito come capolista del Pd a tutti i leader dei partiti in coalizione. Pare che al momento abbia accettato di prendere questo posto e correre con il simbolo del Pd, Luigi Di Maio. Amici miei, ma la dignità dov’è?”. Di Maio, appunto, che vedrà nuovamente Enrico Letta per definire meglio il paracadute personale (a proposito, pare che tra la sessantina di parlamentari che Giggino si è portato dietro nella scissione serpeggi un certo malcontento, come vedremo). E certo l’ipotesi di vedere l’ex ministro degli Esteri in lista col Pd non piace neanche alla base dem: il segretario di Bibbiano, Stefano Marazzi, ha parlato di “imbarazzo: non nostro, suo”. Sul Fatto di domani gli sviluppi di queste disperate trattative.

IL TORMENTO A SINISTRA: MI SI ELEGGE DI PIÙ COL PD O SENZA? Avrebbero dovuto incontrarsi oggi per definire i termini dell’accordo elettorale, ma in poche ore hanno registrato “un profondo disagio nel Paese e in particolare nel complesso dell’elettorato di centro-sinistra che ha a cuore la difesa della democrazia, la giustizia climatica e sociale”. Per questo Fratoianni e Bonelli hanno rinviato il tavolo con Letta. Ieri i due avevano giudicato l’intesa Pd-Azione “del tutto squilibrata” e, anche se ribadiscono oggi che non si è consumata alcuna rottura, non è detto che alla fine la trattativa vada in porto. Sul giornale di domani, oltre a registrare le novità di giornata, intervisteremo l’ex segretario di Rifondazione, Fausto Bertinotti. Chissà che SI e Verdi non si avvicinino al “campo giusto” di Conte, che ha annunciato le Parlamentarie dal 5 all’8 agosto e ha specificato di non aver ancora deciso dove candidarsi.

SETTANTA-TRENTA, IL GIOCO DELLE SEDIE NON SMUOVE UN ELETTORE. Notizia del giorno: la deputata Giusy Versace, che la scorsa settimana ha lasciato Forza Italia, approda in Azione. Il partito di Calenda continua a imbarcare transfughi di Berlusconi, allettati da quel 30% messo nero su bianco al Nazareno. Se vivessimo su un altro Pianeta, a leggere i giornali di oggi potremmo addirittura credere in una partita nuovamente aperta col centrodestra. “Patto per l’Europa”, titolava La Repubblica, che ospitava anche un’illuminante intervista allo statista Calenda che “ha scelto la responsabilità”. Intervista praticamente replicata su La Stampa, ma questa non è una notizia. Di “aria cambiata” parlava ieri Letta, che oggi dalle colonne del Corriere si dice soddisfatto per il “diluvio di complimenti” che sta ricevendo (provare per credere: basta andarsi a leggere le centinaia di insulti sui suoi canali social). Sul Fatto di domani leggerete una gustosa antologia di queste penne compiacenti. Peccato che, invece, viviamo sulla Terra e che, come certifica l’Istituto Cattaneo, l’alleanza del secolo non sposti di una virgola i sondaggi pre-elettorali.

LE PROVOCAZIONI TARGATE NANCY. La speaker della Camera statunitense Pelosi ha lasciato nel pomeriggio Taiwan per dirigersi verso la Corea del Sud, prossima tappa del suo tour asiatico. Pelosi ha incontrato la presidente taiwanese Tsai Ing-wen, a cui ha parlato di lotta per la democrazia, maggiore cooperazione economica e totale supporto per “garantire la sicurezza di Taiwan e la sua capacità di difendersi”. La speaker ha poi criticato l’amministrazione cinese di Hong Kong, ribadendo accuse che da anni rivolge apertamente a Pechino. La Cina non ha fatto tardare la risposta a quello che considera un attacco alla sua sovranità, procedendo con minacce, esercitazioni militari nei pressi dell’isola ma soprattutto ricatti economici. Le Dogane cinesi hanno sospeso le importazioni di oltre 2.000 dei circa 3.200 prodotti alimentari che arrivano da Taiwan. Come abbiamo visto sul giornale di oggi, tra le prime conseguenze della crisi ci sarebbe la destabilizzazione mondiale del settore tecnologico.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Dl aiuti, per i sindacati “le risorse sono totalmente insufficienti”. Al termine dell’incontro al Mef sul decreto in scadenza il 21 agosto, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha mostrato dissenso: “Tassare il 25% – ha commentato – vuol dire che c’è il 75% che va in tasca a chi ha fatto gli extraprofitti”.

Elezioni di mid term, istruzioni per l’uso. Una lettura di Mauro Della Porta Raffo sui messaggi che gli elettori dem manderanno al presidente Biden.

Covid, i dati di oggi. Sono 45.621 i contagi registrati in Italia nelle ultime ventiquattro ore, diminuiti del 28,5% rispetto alla scorsa settimana. Le vittime sono 171. Diminuisce anche il tasso di positività, del 17,83% rispetto al 20,09% di mercoledì scorso.


Scopri le nostre newsletter. Clicca qui
Scrivici a: newsletter@ilfattoquotidiano.it

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.