Il Fatto di Domani. Di Maio, il manovratore al centro. Conte, battaglia a Draghi sull’ecobonus

26 Giugno 2022

ECOBONUS A 5 STELLE: LA BATTAGLIA DI CONTE (E IL “CENTRINO” DI DI MAIO). Luigi Di Maio riceve le lusinghe di Clemente Mastella: “Io e lui valiamo già il 5%”, ha detto al Corriere della Sera l’ex Guardasigilli che fece cadere il governo Prodi (correva l’anno 2008). Il sindaco di Benevento fa i conti: “Partendo dalla Campania, io e Di Maio potremmo prendere 4 o 5 senatori”. Oggi, al consiglio comunale di Napoli, è nato ufficialmente il gruppo consiliare di “Insieme per il futuro”, la nuova forza capeggiata dal ministro degli Esteri. Mastella guarda anche a Matteo Renzi, ma il centro è affollatissimo: sul Fatto leggerete i ritratti dei leader pronti a darsi battaglia (o a coalizzarsi). Intanto Di Maio pensa a tenere Draghi in sella: “Lasciare il governo significherebbe abbandonare il Paese in questo momento storico”, dice l’ex capo pentastellato. Il prossimo nodo da sciogliere per palazzo Chigi sarà il bonus 110%: se ne parlerà giovedì al tavolo governo-maggioranza sul dl Aiuti. Mario Draghi non ha mai nascosto i dubbi: “Pochissimi controlli – aveva detto già a febbraio – e frodi miliardarie”. Il Movimento di Giuseppe Conte si prepara a dare battaglia per difendere il “suo” provvedimento. E forse trova una sponda nella Lega. Oggi Salvini ha avvisato: “Sul bonus 110%, non puoi approvare una legge, finanziarla, e poi dire alle imprese che i soldi non ci sono più. La parola data va mantenuta altrimenti rischiano di fallire migliaia di imprese”. Faremo il punto sulle criticità del bonus e intervisteremo Riccardo Fraccaro – tra gli ispiratori della legge – per capire le intenzioni del Movimento. Secondo l’Ansa, Beppe Grillo dovrebbe essere a Roma martedì 28 giugno.

BALLOTTAGGI, DOMANI AL VOTO: DESTRA DIVISA, FARI SU VERONA Domani urne aperte in 13 capoluoghi di provincia per i ballottaggi delle elezioni amministrative. Si vota a Catanzaro, Verona, Lucca, Parma, Piacenza, Viterbo, Frosinone, Alessandria, Cuneo, Monza, Como, Gorizia, Barletta. Ecco la situazione ai nastri di partenza: sette città vedono in testa il centrosinistra, cinque il centrodestra, a Viterbo una lista civica. Fari puntati su Verona, storica roccaforte della destra. Ma dopo la rottura tra il meloniano Federico Sboarina e il forzista Flavio Tosi, il centrosinistra parte in vantaggio con l’ex calciatore Damiano Tommasi. Anche nella Lega la spaccatura è netta: da una parte i presidenti di regione Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia) e Luca Zaia (Veneto), schierati con il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti; dall’altra Matteo Salvini. Ma oggi il leader della Lega prova ad allentare le frizioni nel centrodestra: “Nessun problema con gli alleati – ha dichiarato a margine del convegno dei giovani imprenditori di Confindustria – ci incontreremo dopo i ballottaggi”. Le divisioni della destra portano ottimismo nel “campo largo” di Enrico Letta: “Ora il giudizio finale per i nostri candidati 6 donne e 7 uomini – scrive su Twitter il segretario dem -, nostro orgoglio in 13 città dove eravamo al governo solo in 2. Forza!”.

ABORTO IN AMERICA, IL DIRITTO NEGATO. Ma qual è la situazione in Italia? Il 22 maggio del 1978 venne pubblicata sulla Gazzetta ufficiale la legge 194: da quel momento, l’interruzione volontaria di gravidanza non è più reato. Gli Stati Uniti legalizzarono l’aborto 5 anni prima con la storica sentenza Roe v. Wade nel 1973. Ma dopo l’ultima pronuncia della Corte suprema, Oltreoceano l’aborto non è più un diritto (guarda la video-inchiesta su FQ Extra). La svolta conservatrice è stata propiziata dai tre giudici nominati da Donald Trump. Sul giornale spiegheremo cosa accade nel nostro Paese, con una retrospettiva storica – firmata dal docente Giambattista Scirè – sulla legge 194. L’“Atlante delle politiche europee” – diffuso nel settembre 2021 dal Forum del Parlamento europeo – ha stilato la classifica dei 52 Paesi e territori europei più avanti nel garantire accesso e assistenza per l’aborto sicuro. L’Italia è al 16° posto: prima la Svezia, ultima la Polonia. Tuttavia, siamo tra i 18 Paesi che non forniscono informazioni chiare e accurate sulla cura dell’aborto; tra i 26 dove i medici possono negare l’assistenza sulla base delle proprie convinzioni personali (l’obiezione di coscienza). Dopo il verdetto della Corte suprema americana, in Italia ha esultato il senatore leghista Pillon: “Ho il cuore pieno di gioia, l’aborto non è un diritto”. Salvini invece rivendica le sue idee ma calma le acque: “Personalmente sono per la difesa della vita dall’inizio, ma l’ultima parola spetta sempre alla donna”.

GUERRA IN UCRAINA, BIELORUSSIA IN CAMPO (IN ATTESA DI BIDEN AL G7). Kiev accusa il Cremlino di voler “coinvolgere” l’alleata Bielorussia nella guerra. Secondo l’intelligence militare ucraina, alcuni missili hanno colpito città ucraine dopo aver attraversato lo spazio aereo bielorusso. Le armi russe avrebbero colpito Chernihiv. Fino ad ora, il Paese guidato da Alexander Lukashenko non ha mai partecipato ufficialmente alle operazioni belliche. Ora il rischio è che il conflitto si allarghi ad altre nazioni. Intervisteremo l’alto commissario per la Bosnia Christian Schmidt: dopo la delusione di Albania e Macedonia del Nord per la precedenza a Kiev nella procedura di adesione all’Ue, cresce il malcontento nei Balcani. Come abbiamo raccontato oggi, in lista d’attesa ci sono anche Bosnia-Erzegovina e Serbia (dove è forte il nazionalismo filo-russo). Sul lato diplomatico, domani inizia il G7 in Germania nella località di Schloss Elmau. Joe Biden porterà sul tavolo del negoziato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Ma i 7 “grandi” discuteranno anche della crisi energetica e di quella alimentare, innescata dal blocco del grano nei porti ucraini. Il presidente Usa terrà un incontro bilaterale con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Al centro del colloquio, il tema del sostegno all’Ucraina in vista del vertice della Nato a Madrid, il 29 e 30 giugno.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Covid. I dati di oggi: 56.386 nuovi casi; 40 decessi. Spiegheremo cosa non funziona della riforma della medicina territoriale.

Gli scritti di Antonio Gramsci. Domani potrete leggere il terzo tema inedito, scritto nel 1911 dall’intellettuale comunista, quando frequentava il liceo Dettori a Cagliari. Qui potete leggere il primo testo e il secondo (curati da Gad Lerner).

Scuola, il futuro è il “pollaio”. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha dichiarato che “bisogna diminuire le classi per creare una scuola di qualità”.


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