In appello a Bologna

Aldo Torchiaro, giornalista del Riformista, condannato a tre anni: “False fatturazioni”

24 Maggio 2022

Strano destino quello di Aldo Torchiaro. Il giornalista del Riformista, che qualche mese fa è stato protagonista di una campagna contro Report e Sigfrido Ranucci, con il quotidiano di Piero Sansonetti che ha rispolverato vecchi video per inchiodare il conduttore di Rai3 su una vicenda già archiviata sia dalle procure che dalla Rai. La notizia è che Torchiaro ora è stato condannato in appello a 3 anni per false fatturazioni, pena già inflitta in primo grado e confermata ora dalla Corte d’appello di Bologna.

Secondo le carte, Torchiaro, in qualità di giornalista e consulente della comunicazione dell’ex sindaco di Parma Pietro Vignali (primo cittadino dal 2007 al 2011), si sarebbe “appropriato di una somma complessiva di 11.980 euro nella disponibilità di Andrea Cosa e distratta dalle casse di Alfa Spa (una municipalizzata del Comune, ndr) per una fittizia prestazione con oggetto ‘consulenza giornalistica relativa al convegno Alfa’, ma in realtà destinata a coprire i costi per la gestione della pagina Facebook di Vignali e seguire il suo ufficio stampa”. In particolare, le carte della Procura mettono in luce come Torchiaro era impegnato a realizzare “sondaggi online alterati attraverso la creazione di false identità” sul web, con la creazione di profili e firme fittizie per petizioni online in favore dell’allora sindaco. Siamo nel 2011, Vignali era sotto attacco mediatico per vicende giudiziarie e Torchiaro gli dava una mano a difendersi sul web, anche creando identità false. Insomma, una sorta di “Bestia” ante litteram. In un’intercettazione via sms, Torchiaro scrive a Vignali: “Sto ripulendo commenti e usando due identità fake su giornali online e Fb, dato il momento direi di non insistere con posizioni frontali”. Vignali lo incita a darsi da fare, perché la campagna contro di lui è feroce e Torchiaro risponde: “Sto mettendo dentro firme fittizie online (…) Ho messo due persone sotto a creare firme”.

Insomma, un contrappasso rispetto alle accuse che il giornalista rivolgeva a Report (Ranucci era accusato anche di false fatturazioni per pagare fonti che avrebbero dovuto dargli informazioni sull’ex sindaco di Verona, Flavio Tosi). La cosa curiosa è che, dopo le varie vicissitudini giudiziarie (finite con una riabilitazione dopo un patteggiamento a due anni per peculato e corruzione) che lo portarono a dimettersi anzitempo nel 2011 e ai domiciliari nel 2013, Vignali è tornato in campo: si è ricandidato a sindaco sostenuto da FI e Lega ma non, al momento, da Giorgia Meloni.


La notizia della condanna di Aldo Torchiaro riportata tanto nell’edizione cartacea quanto nell’edizione digitale del Vs quotidiano del 24 maggio 2022 non è più attuale con riferimento alla posizione del medesimo poiché la sentenza di condanna inflittagli dalla Corte d’Appello di Bologna, quarta sezione con sentenza 3755 del 18 maggio 2022, è stata annullata con rinvio dalla Corte di Cassazione con sentenza della sesta sezione penale del 13.04.2023. Dalle motivazioni della sentenza della Suprema Corte pubblicate il 9 giugno 2023 si evince come l’impianto accusatorio che aveva condotto alla condanna del dott. Torchiaro è stato ritenuto palesemente incongruo sotto il profilo logico. Nelle motivazioni, è dato leggere tra l’atro che “La sentenza impugnata sconta un vizio di fondo che ne fa ritenere la manifesta contraddittorietà, nella misura in cui si ritiene accertato il conferimento di un incarico fittizio nel 2009, cui sarebbero seguite – ma solo a distanza di alcuni mesi- delle prestazioni professionali erogate dal Torchiaro in favore del Sindaco”.

Avv. Salvatore Ferrara

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.