Il Fatto di domani. La Russia: “Nato e neutralità, posizioni più vicine”. Armi dall’Italia: parla Giuseppe Conte

Di Il Fatto Quotidiano
18 Marzo 2022

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PROPAGANDA, BOMBE E COLLOQUI (DI PACE)? “Sappiamo esattamente cosa dobbiamo fare ora, e contro chi: attueremo tutti i nostri piani”: nello stadio di Mosca affollatissimo per l’ottavo anniversario dell’annessione della Crimea, Vladimir Putin ha sfoderato la sua propaganda, parlando addirittura di “genocidio in atto” (da parte ucraina, ovviamente) nella regione del Donbass. È per questo, ha detto, che la Russia “ha lanciato questa operazione speciale, perché non c’è azione più grande del donare la propria anima per i propri amici”. Guai a chiamarla guerra, come ci ha spiegato il professor Guido Carpi nell’intervista che trovare nel nostro inserto Internazionale. Un piccolo giallo si è registrato, però, quando la tv di Stato russa ha improvvisamente tagliato il discorso di Putin, interrompendolo a metà frase. Problemi tecnici sul server, ha liquidato l’accaduto il Cremlino. Ma più di un osservatore ha ipotizzato che si trattasse di un discorso registrato. Mentre Putin parlava, però, il conflitto non si fermava. Nuovi raid con vittime a Kiev, Karchiv e vicino Leopoli (sul Fatto di domani troverete un nuovo reportage dal campo di Fabio Bucciarelli). Né si fermava la diplomazia: vedremo com’è andata, e se è servita, la tanto attesa telefonata tra il presidente cinese Xi Jinping e quello americano Joe Biden. I leader dei G7 si riuniranno il prossimo giovedì a Bruxelles. Al di là della questione Nato, sul giornale vedremo quali sono le vere condizioni messe sul tavolo da Putin in cambio della fine delle ostilità. Secondo il capo negoziatore russo, sarebbe più vicino l’accordo sulla neutralità dell’Ucraina.

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GLI ITALIANI RIPUDIANO LA GUERRA, MA L’ITALIA MANDA LE ARMI. Come abbiamo scritto oggi in esclusiva, dai lanciatori Stinger ai missili mk72 è lunghissimo l’elenco degli armamenti che il nostro Paese ha deciso di spedire in Ucraina (nella foto il ministro dell’Interno Arsen Avakov ispeziona le armi dell’esercito ucraino). All’insaputa del Parlamento, che ha approvato un ordine del giorno su un atto secretato. E soprattutto all’insaputa degli italiani, che invece – come leggerete sul Fatto di domani – sono per la stragrande maggioranza contrari a quell’invio. Ma a chi arrivano e cosa possono fare le mitragliatrici Browning o i lanciatori Milan? E ancora, al di là della propaganda di uno o dell’altro fronte, che ogni giorno annunciano la quasi sconfitta dell’avversario, chi sta vincendo davvero la guerra? Lo chiederemo allo storico esperto di strategie militari nonché direttore di Analisi Difesa, Gianandrea Gaiani.

GAS, ENERGIA, BOLLETTE: A DRAGHI LA GUERRA COSTA CARA. Che sia sul fronte europeo o su quello italiano, le grane per il nostro premier non sono di facile soluzione. Draghi stamane ha incontrato lo spagnolo Sanchez, il portoghese Costa e il greco Mitsotakis. Insieme chiedono un tetto europeo al prezzo del gas importato e la separazione del prezzo del gas da quello dell’energia elettrica. Ma è noto che non tutta l’Unione la pensa come loro. Sul versante interno, invece, è iniziato alle 18 il Consiglio dei ministri chiamato a varare un decreto legge che contenga misure utili a calmierare gli effetti del caro energia sulle famiglie. Dalle prime indiscrezioni sul tavolo ci sarebbero interventi sulle bollette – dalle rate al bonus sociale – di rafforzamento del golden power, per l’autotrasporto e per il turismo e misure per calmierare il caro-materiali negli appalti pubblici. Sul Fatto di domani, vedremo nel dettaglio cos’è stato deciso e se questo servirà davvero.

GUERRA, RINCARI E MOVIMENTO: PARLA GIUSEPPE CONTE. Tra i 367 voti a favore dell’invio di armi all’Ucraina, ieri ci sono stati anche quelli (quasi tutti) dei 5Stelle. Decisione che non è arrivata a cuor leggero, come testimoniano le parole rilasciate dopo la votazione dell’Aula dal leader del Movimento: “È chiaro che non credo che i cittadini siano entusiasti che ci preoccupiamo di ribadire l’impegno sulla spesa militare, preferiscono si parli del caro bollette”. Sul Fatto di domani approfondiremo con lui le varie questioni.


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Social e democrazia ai tempi della guerra. Una lettura di padre Antonio Spadaro.

Covid, bene ma non benissimo. Da maggio liberi tutti, ma l’indice Rt è di nuovo intorno all’1. Questi i dati di oggi:76.250 e 165 morti. In Lombardia nuova beffa per le vittime.

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