Il Fatto di domani. Quirinale, la stella di B. si offusca, Salvini vede Conte. Draghi prepara la sua fuga sul Colle

Di FQ EXTRA
20 Gennaio 2022

Ascolta il podcast del Fatto di domani

QUIRINALE, LA STELLA DI B. SI OFFUSCA (E C’È UNA NUOVA INCHIESTA). Nonostante la sua tenacia, malgrado (a quanto dicono gli analisti più informati) il rinvio del vertice di centrodestra previsto oggi sia stata una sua decisione per prendere tempo e non trovarsi messo alle strette dagli alleati, la stella di Berlusconi sul Colle si è offuscata. Lui oggi ha comprato anche sul Corriere della sera una pagina per pubblicare la paradossale pubblicità per sponsorizzarsi come miglior presidente della Repubblica, ma la realtà è che il leader di Forza Italia è rimasto a Milano, mentre Salvini e Meloni sono a Roma e piazzare pedine. Molti in Forza Italia gli consigliano di ritirarsi e fare un nome (a loro si aggiunge il solito Sgarbi). Nel pomeriggio B. diffonde una nota: oggi è stata una “giornata di riflessione” e promette di “sciogliere la riserva” entro domenica. A riportarlo alla realtà saranno state le notizie sulle inchieste e i processi che lo riguardano. Al primo posto le motivazioni della sentenza di assoluzione per il Ruby Ter di Siena: secondo i giudici il pianista Marani avrebbe sì mentito, ma non ci sarebbe la prova che i bonifici ricevuti da B. fossero un modo per comprare la sua falsa testimonianza. La seconda notizia è quella di una nuova inchiesta giornalistica su un pagamento di 70 mila euro fatto a una donna albanese che a sua volta avrebbe pagato l’affitto della casa di un giudice di Cassazione che prosciolse B. nel processo Mediatrade. Sul Fatto di domani ricostruiremo entrambe le vicende giudiziarie. Oggi è andata in onda la seconda puntata del nostro talk di approfondimento Quirinal Tango: ospite di Antonio Padellaro è stato Marco Travaglio.

SALVINI CERCA L’ALTERNATIVA A B. (E DRAGHI) E VEDE CONTE. L’incontro della giornata è stato senz’altro quello tra Giuseppe Conte e Matteo Salvini. Entrambe le parti tengono il riserbo sul contenuto del colloquio, durato oltre un’ora È una mossa importante nella partita per il Quirinale, che sembra andare in due direzioni: la prima, più ovvia, è scavalcare Berlusconi, la seconda è andare nella direzione di un accordo trasversale. Sul giornale di domani vedremo che Salvini sta giocando su più tavoli e capiremo qual è la sua strategia. Intanto, mentre davanti alla Camera il leader leghista diceva che “il centrodestra sarà determinante” (Meloni poco prima aveva chiesto un vertice per decidere una linea), dall’altra parte Enrico Letta sosteneva in un’intervista che il nome dovrà uscire da un accordo bipartisan. Insomma, ammesso che il leghista riesca a liberarsi delle ambizioni di B. prima dell’inizio degli scrutini, il 24 gennaio, al centro della scacchiera è tornato Draghi. Sul tema del voto dei positivi il Parlamento ha chiesto al governo di intervenire con un decreto per consentire eccezionalmente ai parlamentari positivi di uscire da casa e andare a votare a Montecitorio. Fico ha proposto di farli votare nel parcheggio della Camera.

GIUSTIZIA, BOLLETTE, RISTORI: GOVERNO IN PANNE, DRAGHI PREPARA LA FUGA SUL COLLE. Draghi lo sa, di essere tornato al centro della partita per il Colle. Come abbiamo raccontato già ieri sul Fatto, si sta muovendo attivamente per cercare di guadagnarsi il posto di presidente della Repubblica. Del resto, il “governo dei Migliori” ormai è paralizzato, in attesa che si sciolga il nodo del Colle. Lo dimostra il rinvio del Consiglio dei ministri previsto oggi, che doveva affrontare il tema dei ristori e degli interventi per calmierare i rincari delle bollette. Non solo è tutto rimandato a domani, ma i fondi stanziati saranno meno della metà di quelli annunciati dal ministro Cingolani giorni fa (10 miliardi sull’energia, aveva detto, saranno 4, senza scostamento di deficit) e non ci sarà la tassazione sugli extra profitti, di cui si era a lungo discusso. Anche il decreto Ristori sarà meno generoso delle attese e il mondo del turismo ha già alzato le barricate. Senza parlare del Covid, che come abbiamo scritto sul Fatto di oggi è un problema tutt’altro che risolto. Per qualcuno Draghi si merita già la promozione, comunque. A fare campagna per la sua elezione al Quirinale, infatti, non c’è solo Enrico Letta del Pd ma alcuni grandi e influenti giornali internazionali come il New York Times e il Financial Times, che hanno pubblicato editoriali che auspicano l’ascesa di Draghi sul Colle come “garanzia” del rispetto dei vincoli del Recovery fund europeo. Sul Fatto di domani vedremo che non sono gli unici: la lista degli “spingitori di Draghi” è lunga, ma le motivazioni sono tutte di establishment. Oggi il premier ha ricevuto a Palazzo Chigi il presidente di Stellantis John Elkann. E poi vedremo che anche sul fronte della riforma della giustizia, in capo a Marta Cartabia, è tutto bloccato.

COVID, ANCORA 385 MORTI. Tra le misure più attese del governo che stanno ritardando c’è anche quella che riguarda le deroghe al super green pass e l’elenco delle attività primarie cui si potrà accedere senza certificazione. La scelta è complessa e a tratti paradossale. Oltre ad alimentari, farmacie, ottici, negozi per acquistare legna o pellet per il riscaldamento, nelle ultime bozze del dpcm figurano anche gli uffici postali, ma solo se si va a ritirare la pensione. L’obbligo è entrato in vigore da oggi comunque per parrucchieri, barbieri e centri estetici (qui la lista). Intanto si valuta anche come modificare il calcolo delle soglie di criticità negli ospedali che fanno scattare la colorazione delle regioni. Con i numeri attuali tutte le regioni rischiano di finire in arancione, infatti. L’ipotesi al vaglio è di conteggiare come casi di Covid soltanto i pazienti ricoverati che hanno sviluppato la malattia, senza includere gli asintomatici in ospedale per altre patologie. I contagi registrati nelle ultime 24 ore sono 188.800 e i morti ancora 385, e tornano a crescere i ricoverati.


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