Il Fatto di domani. Covid & Borsa, chi si arricchisce con Omicron. Green Pass “super”, controlli minimi. Conte dice no al seggio di Roma

Di Il Fatto Quotidiano
6 Dicembre 2021

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GIALLOROSA: IL PD LO VUOLE IN PARLAMENTO, MA CONTE DICE NO. Ha tenuto banco per un po’ l’ipotesi che il leader 5s potesse candidarsi alle elezioni suppletive di Roma, per il seggio lasciato libero dal neoeletto sindaco Pd della Capitale Roberto Gualtieri. L’idea era venuta proprio dai democratici, e in particolare dal segretario Enrico Letta, che la vede come un un modo per rinsaldare il progetto dell’alleanza giallorosa. Però Giuseppe Conte non è altrettanto convinto dell’utlilità di questo passo, e così alla fine, in una conferenza stampa avviata poco fa in cui ha spiegato come sarà il nuovo vertice del Movimento, ha declinato l’invito: “In questa fase ho ancora molto da fare per il M5s. Non mi è possibile dedicarmi ad altro”. Era bastata comunque solo l’ipotesi per scatenare le critiche dei neo-centristi Matteo Renzi e Carlo Calenda. Il leader di Italia Viva (che pure oggi parla dall’Arabia Saudita, dov’è andato a vedere il Gran premio), aveva accusato il Pd di “regalare un seggio all’ex premier del sovranismo”. Calenda, invece, minacciava di sfidare di persona il leader 5S in caso di una candidatura: “Farò di tutto affinché non vada ai cinque stelle, che hanno devastato Roma”. Sul Fatto di domani vedremo perché il leader del Movimento ha detto no.

BERLUSCONI STRIZZA L’OCCHIO AI 5S. 150 mila firme in cinque giorni: la petizione ai parlamentari della Repubblica per chiudere a ogni ipotesi che Berlusconi possa essere eletto al Quirinale il prossimo febbraio ha raccolto un numero di adesioni importante. Anche se ormai è cosa nota che i suoi alleati Salvini e Meloni non intendono sostenerlo fino in fondo, ma l’ex Cavaliere non si dà per vinto e prosegue nella sua strategia. Oggi, per esempio, ha strizzato ancora una volta l’occhio ai 5 Stelle, o meglio agli ex del Movimento da cui spera di racimolare voti per un’eventuale votazione. Dopo aver dato pubblica approvazione del Reddito di cittadinanza, settimane fa, B. oggi ha detto che “il voto al Movimento Cinque Stelle, nasceva da motivazioni tutt’altro che ignobili o irragionevoli. Nasceva dallo stesso disagio e dallo stesso fastidio per un certo tipo di politica per la quale è nata Forza Italia”. Un bel carpiato, all’apparenza. La petizione si può firmare su change.org.

GREEN PASS “SUPER”, CONTROLLI AL MINIMO. Primo giorno del super green pass, entrato in vigore da oggi. Le restrizioni, oltre a vietare ai non vaccinati l’ingresso nei locali al chiuso, teatri, stadi ed eventi culturali, introducono l’obbligo di green pass “normale” (quello che si genera anche con un tampone negativo) sui mezzi pubblici. Qui tutte le regole. Sono già arrivate le prime multe, ma i controlli (il ministero dell’Interno l’aveva già detto giorni fa) sono fatti a campione: l’obiettivo è prevenire, non sanzionare, si dice. Solo che le situazioni di affollamento dei mezzi pubblici urbani sono difficilmente controllabili. Sul Fatto di domani vedremo com’è andata, con un reportage da varie città d’Italia.

COVID E BORSA, CHI SI ARRICCHISCE CON OMICRON. Intanto si confermano le preoccupazioni sulla diffusione della pandemia. Oggi i contagi sono 9500, ma il tasso di positività sale al 3,2% (era al 2,6 sabato) i decessi sono 92 e continuano ad aumentare i ricoveri. L’Istituto superiore di sanità ha calcolato che la settimana scorsa i casi sono aumentati del 23% (rispetto ai 7 giorni precedenti). La regione Calabria ha già i numeri per entrare in zona gialla da lunedì, ma diverse altre Regioni si avvicinano alle soglie critiche. Il Veneto e le Marche, per esempio, hanno il 12% delle terapie intensive occupate, la Liguria e il Lazio il 10%. La Valle d’Aosta supera già la soglia di occupazione dei reparti ordinari. Sul giornale di domani torneremo ad approfondire il tema dei vaccini ai bambini approvati dall’Aifa (per la fascia d’età 5-11 anni): faremo chiarezza sul trial clinico condotto da Pfizer per testarne efficacia ed effetti collaterali. A proposito di case farmaceutiche, vedremo che una delle ricadute della variante Omicron è aver fatto schizzare i titoli di Big Pharma a Wall street.

“VIPERETTA” A SAN VITTORE. L’imprenditore romano Massimo Ferrero, patron della Sampdoria, è stato arrestato stamattina a Milano dalla Guardia di Finanza per bancarotta. La squadra di calcio ligure non è coinvolta nell’inchiesta, ma Ferrero si è dimesso dalla carica di presidente. I fatti riguardano quattro società che operavano nel settore cinematografico, turistico e alberghiero, con sede in Calabria. Oltre a lui sono stati arrestati anche la figlia Vanessa, il nipote Giorgio e altre tre persone coinvolte, che sono ai domiciliari. Ferrero è indagato per altre inchieste, tra cui una aperta a Roma su presunte irregolarità nella cessione di un calciatore, per 6,5 milioni di euro, per cui gli inquirenti ipotizzano il riciclaggio. Sul Fatto di domani faremo un ritratto del “Viperetta” (questo il soprannome con cui era conosciuto a Roma), ricostruendo la sua burrascosa storia imprenditoriale, costellata di fallimenti e operazioni nebulose. Nella sezione Extra del Fatto abbiamo ripubblicato un’intervista che gli abbiamo fatto nel 2010, in cui Ferrero diceva: “Rubare è una cosa importante, ci vuole gente seria”.


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