Il Fatto di domani. Berlusconi, tra un processo e l’altro, s’inventa “il patto delle pere”. Nuova stangata sulle bollette, i soldi dei Migliori non bastano

Di Il Fatto Quotidiano
20 Ottobre 2021

LA RESURREZIONE DI B. (E TORNANO PURE LE OLGETTINE). Oggi Berlusconi ha ricevuto Matteo Salvini e Giorgia Meloni nella sua villa sull’Appia. Ne è uscito un comunicato congiunto del centrodestra, in cui si legge che “in un clima di massima collaborazione, dopo un attento esame dei risultati elettorali e delle cause che li hanno determinati” i leader del centrodestra hanno stabilito di fare incontri settimanali “per concordare azioni parlamentari condivise”, hanno annunciato che troveranno una posizione unitaria sul prossimo presidente della Repubblica e che sono contrari alla modifica della legge elettorale in senso proporzionale. Con un’espressione non molto felice, l’accordo è stato battezzato “il patto delle pere” (come quelle al vino servite per dessert). A questa immagine del gran ritorno del leader federatore si contrappone quella che viene fuori dal processo Ruby Ter, dove le ex olgettine stanno raccontando la verità sulle famose “cene eleganti”. Barbara Guerra ha raccontato di essere stata chiamata da Berlusconi dopo le sue prime dichiarazioni, con toni poco amichevoli. E Maristelle Polanco ha annunciato che renderà “lunghe e articolate dichiarazioni” davanti ai giudici. L’appuntamento è il 17 novembre.

SCIOGLIERE FORZA NUOVA? ABBIAMO SCHERZATO. La linea dura si è infranta sulla realpolitik. I sei gruppi di centrosinistra Pd, M5S, Psi, Italia Viva, Autonomie e Leu avevano presentato quattro mozioni per lo scioglimento di Forza Nuova, ma alla fine le hanno ritirate per farle confluire in un ordine del giorno che “impegna il governo a valutare le modalità per dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista”. È stato approvato, ma da qui allo scioglimento di Forza Nuova per decreto ce ne passa. E certamente la mossa mette al sicuro il governo dal dover affrontare un nodo che Draghi ha già fatto capire di voler lasciare alla magistratura. Anche Fratelli d’Italia ha ritirato la sua mozione di condanna di tutti i totalitarismi.

DOCUMENTO DI BILANCIO: ARRIVIAMO ULTIMI, MA NON FA NOTIZIA. Le linee guida della manovra italiana è stato mandata a Bruxelles nel pomeriggio. Sembra sfuggito ai commentatori mainstream (chissà perché) che siamo stati gli ultimi a consegnare. Comunque, il giorno dopo il Consiglio dei ministri ha visto incrinarsi quell’aura di “tranquillità” che trasmessa a fine riunione. A incrinarla, a dire la verità, ci aveva già pensato la (solita) Lega, opponendosi alla revisione di Quota 100 sulle pensioni. Poco dopo anche i 5 Stelle, messo al sicuro il rifinanziamento del reddito di cittadinanza, hanno sollevato critiche sulla fine del superbonus al 110%, che è confermato al 2023 solo per i condomini (non per le villette). E un pezzo di Pd lo ha fatto sul “bonus facciate”. Giuseppe Conte ha scritto che “è una misura che significa crescita, aumento del Pil”, e il ministro Patuanelli ha detto che il Movimento lavorerà per reintrodurre le villette nel bonus fino al 2022.

NUOVA STANGATA SULLE BOLLETTE, I 2 MILIARDI IN ARRIVO NON BASTANO. I dubbi più grandi sulla manovra riguardano lo stanziamento per calmierare i prezzi dell’energia. Contro il caro bollette, il governo prevede 2 miliardi di euro nel 2022 e altrettanti nel 2023. Ma il presidente dell’Arera, l’autorità che regola i servizi pubblici di energia e rifiuti, ha avvisato il Parlamento che la manovra non basterà a scongiurare ulteriori rialzi entro fine anno. Il problema è molto grande, e anche Draghi, intervenendo alla Camera, ha riconosciuto che si dovrà fare molto di più, perché una parte degli aumenti è strutturale. Paolo Gentiloni, da commissario Ue all’Economia, ha definito la questione “un test cruciale per la transizione climatica”. Come vedremo sul Fatto di domani, proprio su questo punto Draghi ha espresso una posizione inedita sul rapporto tra Stato e mercato.

EFFETTO GREEN PASS SOLO SUI TAMPONI, MENTRE IL COVID CRESCE IN EUROPA. Giornata di dichiarazioni alla Camera anche per Roberto Speranza. Mentre Draghi ringraziava chi si è vaccinato e magnificava la campagna vaccinale italiana, il ministro della Salute ha parlato di terza dose come di un tassello fondamentale della risposta all’epidemia. Nello stesso giorno il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro ha spiegato in un’intervista che l’immunità di gregge con il Covid non arriverà praticamente mai. I dati che vengono dall’estero, del resto, non sono confortanti. In Gran Bretagna, Paese che ha detto addio a tutte le restrizioni, comprese le mascherine, l’epidemia ha ripreso a correre e il tasso di vaccinati è al palo. I numeri sono preoccupanti anche in Europa dell’est, con la Russia che ha decretato lo stop delle attività lavorative per nove giorni. Da noi, il green pass al lavoro ha aumentato il numero di tamponi, quindi il tracciamento dell’epidemia, ma non sembra stia aumentando i vaccinati. Sul Fatto di domani metteremo a confronto i numeri. I dati dei contagi sono in risalita. Intanto, la prefettura di Trieste ha fatto sapere che per la manifestazione no green pass di venerdì si aspetta 20 mila persone.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Attacco hacker alla SIAE. La società che gestisce i diritti d’autore degli artisti è finita vittima di un attacco ransomware. I pirati informatici hanno già diffuso 60 gb di dati sensibili di iscritti alla Siae, e hanno chiesto 3 milioni di dollari in bitcoin per smettere.

È tornato pure Maroni. Il leghista è stato nominato a capo della Consulta contro il caporalato, nuovo organismo del Viminale. Lo ha annunciato la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.

La guerra transatlantica dei media. Lo scandalo tirato fuori dal New York Times sugli abusi nella redazione di Bild, il media tedesco di proprietà del gruppo Springer, è solo un lato di una battaglia più ampia, che riguarda i recenti interessi del gruppo tedesco negli Stati Uniti.

George Orwell in miniera. Anticipiamo un brano da La strada di Wigan Pier, romanzo del grande scrittore britannico sulla vita dei minatori, appena pubblicato in italiano.


Scopri le nostre newsletter. Clicca qui
Scrivici a: newsletter@ilfattoquotidiano.it

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.