Il Fatto di domani. Fascisti in municipio: gli eletti (neri) di Lega e Fratelli d’Italia. Guida galattica per evasori fiscali: cosi i vip diventano offshore

Di Il Fatto Quotidiano
8 Ottobre 2021

NON SOLO MILANO: I FASCISTI NEI CONSIGLI COMUNALI. Dopo la messa in onda di ieri sera, la Procura di Milano ha disposto l’acquisizione anche della seconda puntata dell’inchiesta di Fanpage sulla lobby nera, che stavolta riguarda i rapporti tra il gruppo del “barone nero” milanese Roberto Jonghi Lavarini e la Lega. Viene fuori il ruolo nel partito del gruppo neofascista Lealtà e Azione, le amicizie ambigue dell’europarlamentare della Lega, Angelo Ciocca (che ha annunciato di querelare Lavarini per aver millantato il loro rapporto) e il piano del leghista Mario Borghezio per consolidare la presenza della destra radicale nel Carroccio. L’ex europarlamentare poi ha provato a ritrattare (“quando parlavo di terza Lega mi riferivo ai militanti, non all’estrema destra”, “Jonghi Lavarini mi ha solo dato un passaggio”). Sul giornale Borghezio ci racconta la sua versione. Comunque, non c’è solo Milano, e non c’è solo Jonghi Lavarini (e neanche solo Roma e Rachele Mussolini): l’elenco degli eletti alle ultime amministrative di chiare simpatie fasciste è più lungo di quello che si pensa. Sul Fatto di domani la mappa di questi cuori neri. Nel frattempo si è allargato il caso che riguarda l’ex tesoriere della Lega Giulio Centemero: la procura di Roma lo ha imputato anche di autoriciclaggio dei soldi che Parnasi ha fatto arrivare a Radio Padania.

UN CAFFÈ (NERO) TRA RAGGI E MICHETTI. Non è che fosse proprio un caffè. “Un incontro cordiale e collaborativo di carattere istituzionale”. Enrico Michetti ha definito così il suo incontro con Virginia Raggi. La sindaca uscente della Capitale dal canto suo ha voluto esporre quelle che secondo lei sono le priorità della nuova amministrazione, e dato la sua disponibilità a collaborare. Non si va molto oltre il caffè, e nessuno pensava a un accordo, ma il dato che sembra più rilevante è che Raggi ha scelto di incontrare prima il candidato del centrodestra rispetto a Roberto Gualtieri, che vedrà invece lunedì. Difficile non vederla come una risposta alle scelte del candidato del Pd, che nei giorni scorsi ha ottenuto l’endorsement (personale) di Calenda escludendo la possibilità di accogliere 5S nella sua giunta. Intanto Vincenzo De Luca ha fatto finta di ritrattare i suoi attacchi ai 5S di ieri, dicendo di riconoscere “l’onore delle armi” a Raggi. Ma poi ha messo di nuovo il dito nella piaga: “Averla vista da sola nella serata di lunedì mentre venivano a fare scampagnate i 5 Stelle a Napoli, mi ha quasi indignato”. Intanto domenica si vota in Sicilia in 43 comuni (alcuni sciolti per mafia), e in cinque di questi Pd e M5S si presentano insieme.

GUIDA GALATTICA PER EVASORI FISCALI. L’inchiesta sui Pandora papers del Consorzio Internazionale di Giornalismo Investigativo continua a produrre nomi e notizie. Accanto a Roberto Mancini e Gianluca Vialli finiscono ora altri vip italiani: personaggi dello spettacolo e dello sport, ma nessun politico. Sul giornale vi spieghiamo come fanno star e vedette di seconda fila ad accedere a questi complessi schemi di schermatura dei capitali. Ironia della sorte, dopo lunghi tentennamenti, Irlanda ed Estonia hanno appena aderito all’accordo globale proposto dall’Ocse sulla tassazione minima al 15% sui fatturati delle multinazionali (che riguarderà soprattutto i colossi del digitale). Resta fuori solo l’Ungheria, quindi la minimum tax è in dirittura d’arrivo. Non ha l’aria di una grande rivoluzione: la soglia del 15% è inferiore alla tassazione dell’Irlanda e degli altri Paesi specializzati in dumping fiscale, per questo non fa molta paura alle Big Tech.

COVID, RIAPERTURE DALL’11, GREEN PASS AL LAVORO DAL 15. Da lunedì cadono le restrizioni all’affluenza nei luoghi di cultura e quasi tutte quelle sullo sport, i concerti e le discoteche (i gestori comunque non sono soddisfatti). Finisce anche, ed è forse la cosa più simbolica, l’obbligo di tenere un metro di distanza interpersonale. Sabato la Sicilia, unica regione gialla nell’ultimo mese, passa di nuovo in zona bianca. Insomma, è la cosa più vicina al ritorno alla normalità che abbiamo visto in due anni. Perché duri, dipende dalla scommessa del governo sul green pass esteso (dal 15 ottobre), oltre che ovviamente dai risultati della campagna vaccinale. Il ritmo delle nuove dosi sta rallentando, e restano sempre 3 milioni di over 50 che non hanno fatto neanche una dose, ma soprattutto i dati del Sistema Sanitario Nazionale mostrano anche che l’emergenza Covid ha fatto passare in secondo piano le altre prestazioni. L’altra notizia è che è morto un 68enne ricoverato per Covid da oltre un mese che aveva seguito le indicazioni del sito no vax Ippocrate.org. Qui i dati dei contagi di oggi.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Caporalato a Lecco. La procura di Milano ha disposto l’amministrazione giudiziaria per un colosso dell’ortofrutticolo della Lombardia, accusato di fatture false e di aver fondato uno schema di sfruttamento di migranti in stato di bisogno.

I Nobel per la Pace. Il Comitato norvegese ha premiato Maria Ressa e Dmitry Muratov, due giornalisti che hanno lottato contro l’autoritarismo e per la difesa della libertà d’espressione.

Caso Amara. Si sono chiuse le indagini su Storari, Davigo e gli altri riguardo al caso della diffusione dei verbali dell’interrogatorio dell’avvocato Piero Amara sulla presunta Loggia Ungheria. Chiesta l’archiviazione per il pm Greco.

Tra Repubblica e Dio. Abbiamo visto il documentario biografico su Eugenio Scalfari.

Che c’è di Bello. Nel nostro inserto culturale del sabato parliamo del film Caveman, di Tommaso Landucci, della serie Belgravia su Sky, dello spettacolo Edificio 3 di Claudio Tolcachir, in scena al Piccolo Teatro Milano, del concerto che inaugura la stagione lirica di Santa Cecilia, del romanzo Mariana di André Aciman e Crossroads di Jonathan Franzen.


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