Il Fatto di domani. Invasati (pochi) e dubbiosi (molti): anatomia dei no vax. Governo, sul green pass perdono tutti

Di Il Fatto Quotidiano
9 Settembre 2021

LA PARTITA A SCACCHI NEL GOVERNO, ALLA FINE NON VINCE NESSUNO. Osservando da fuori ciò che sta accadendo nell’esecutivo, si potrebbe dire che hanno vinto e nello stesso tempo perso tutti. La bussola impazzita di Matteo Salvini, che ogni giorno alza l’asticella per rincorrere nei sondaggi Fratelli d’Italia, come abbiamo annunciato oggi sul giornale ha prodotto un primo risultato: il green pass partorito dal Consiglio dei Ministri di stamattina viene esteso soltanto ai lavoratori della scuola e al personale delle Rsa. Non solo, per votarlo, il leader della Lega ha messo sul tavolo altre condizioni: sei ordini del giorno (tamponi a prezzo simbolico per minorenni e famiglie in difficoltà, estensione della validità a 72 ore del molecolare, riconoscimento del salivare, risarcimento per eventuali danni da vaccino, esclusione di obblighi estesi e generalizzati) che hanno ricevuto parere favorevole dal governo. Quindi ha vinto il Carroccio? Ni, perché fonti di Palazzo Chigi hanno fatto sapere che proprio il premier Draghi avrebbe annunciato, nel silenzio assoluto dei ministri leghisti, che a breve ci sarà un intervento più ampio di estensione dell’obbligo del green pass. Problema rimandato non significa, dunque, problema risolto. Nel frattempo, alla Camera si è votato per la conversione in legge del ddl di luglio, sempre sul green pass. L’Aula semideserta ha licenziato il provvedimento, ma va segnalato che tra i banchi del Carroccio sedevano 45 deputati su 132 (solo 20 dei quali in missione). Sul Fatto di domani torneremo sull’evidente problema politico che il governo dei Migliori sta attraversando.

DUBBIOSI, INVASATI, QUALCHE VIOLENTO: CHI SONO I “NO VAX” E PERCHÉ NON SI VACCINANO. Secondo gli inquirenti dell’antiterrorismo, progettavano azioni violente a Roma, via Telegram. Con il dettaglio che alcuni di loro avevano in casa armi. Sono almeno otto le persone indagate e perquisite in un blitz della polizia che ha colpito alcune frange estremiste dei manifestanti che hanno protestato nelle scorse settimane contro il vaccino Covid e il green pass. Sono gruppi estremamente minoritari rispetto al sentimento no vax. Per capirlo, sul Fatto di domani, oltre a dare conto dei risultati delle indagini, indagheremo attraverso un recente studio chi sono e cosa pensano i dubbiosi del vaccino. La maggior parte di loro non è apertamente negazionista o no vax convinta, ma ha dei dubbi. Ne parleremo con la professoressa Fidelia Cascini, dell’Università Cattolica di Roma: valuteremo anche se l’obbligo è o no una buona strategia di convincimento. Su questi temi potrete leggere anche un confronto tra Selvaggia Lucarelli e Matteo Bassetti. Intanto sul fronte dell’avanzata del virus ecco i dati di giornata: 5.522 casi e 59 morti nelle ultime 24 ore. Oggi l’Aifa ha stabilito che la terza dose di richiamo del vaccino anti-Covid dovrebbe essere somministrata dopo 28 giorni dalla seconda dose per i soggetti immunodepressi e trapiantati, e dopo sei mesi per anziani, ospiti delle Rsa e personale sanitario a rischio. Negli Stati Uniti, invece, Biden ha annunciato l’obbligo vaccinale per i dipendenti del governo federale.

PARTITI, SI AVVICINA IL TAGLIANDO DI OTTOBRE. Mancano ormai poco più di tre settimane alle urne e le forze politiche (tutte, ad eccezione di Fratelli d’Italia) guardano con apprensione ai risultati di un voto non proprio scontato. Esempio tra tutti la Capitale, dove la sfida a quattro tra il candidato di centrodestra Michetti, quello del Pd Gualtieri, la sindaca uscente 5S Raggi e l’outsider (si fa per dire) Calenda è tuttora aperta. Sul giornale di domani analizzeremo i nuovi sondaggi, che ci dicono come una larga fetta di romani sia ancora in dubbio sulla scelta, quanto meno al primo turno. E, a proposito del leader di Azione, ci occuperemo di coloro che stanno finanziando la sua campagna elettorale. Sul fronte Movimento, invece, con Conte che continua il suo tour elettorale, sentiremo come sta andando dalla vice presidente del Senato, Paola Taverna.

ALITALIA, COSA “CHIEDE L’EUROPA”, ESATTAMENTE? Neanche ha iniziato a volare e la rotta di Ita, la nuova comapagnia nazionale di trasporto aereo, si fa già turbolenta. Ma lo è ancor di più per i dipendenti Alitalia che temono per il loro futuro. Ieri lo strappo con i sindacati, dopo che l’azienda ha deciso di ignorare le richieste di revisione del piano industriale e ha deciso di andare avanti con il progetto di assunzione light di 2800 lavoratori sugli 11 mila attuali di Alitalia e un ribasso del 30% degli stipendi. Ita dovrebbe iniziare a operare dal 15 ottobre con 52 aerei mutati dalla defunta Alitalia. Oggi c’è stata una prima protesta (a Fiumicino ci sono stati disagi con la consegna dei bagagli), domani i confederali hanno convocato una manifestazione a Montecitorio. Lo slogan è semplice: “Il governo è responsabile, ci convochi”. Anche su questo tema, infatti, Draghi tace. Stamattina il Consiglio dei ministri ha affrontato la questione e i partiti hanno fatto filtrare che non è previsto nessun decreto ad hoc. Sul giornale di domani torneremo a occuparci di questo preciso dossier, facendo chiarezza anche su un tema spesso usato a sproposito: cosa chiede l’Europa su Alitalia? Stamattina la commissione ha detto di “non poter confermare” la notizia di aver bocciato il prestito ponte da 900 milioni disposto nel 2017 (era ministro dell’Economia Carlo Calenda), considerato un aiuto di Stato illegittimo.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Corruzione in appalti: arrestato editore di Dire. La guardia di finanza ha diposto la custodia cautelare in carcere per Federico Bianchi di Castelbianco, editore dell’agenzia di stampa. Gli investigatori contestano a lui e altre due persone di aver acquisito indebitamente appalti per 23 milioni di euro.

La telefonata tra Draghi ed Erdogan. L’ultima volta l’epiteto di “dittatore” aveva scatenato una crisi diplomatica, ora Draghi ha invitato il presidente turco a partecipare al G20 per l’Afghanistan.

Manica serrata. Un’altra crisi diplomatica è quella che rischia di scatenarsi tra Londra e Parigi, a seguito della messa in atto del piano britannico per i respingimenti di imbarcazioni in partenza dalla Francia.

Venezia 78. Ultimo film italiano a essere presentato, oggi è il turno dell’atteso America Latina, film dei fratelli d’Innocenzo con Elio Germano.


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