Il Fatto di domani. Giustizia, la riforma Cartabia sempre peggio. Rai e non solo: si scatena la bufera tra Salvini e Meloni

16 Luglio 2021

CONTRORIFORMA CARTABIA: SEMPRE PEGGIO. Adesso c’è addirittura un nuovo emendamento del Governo che accorcia i tempi della prescrizione, eliminando una modifica chiesta dai 5s (la modifica riguarda l’articolo 161 del Codice penale). Se fosse approvata così, la legge dell’attuale Guardasigilli fisserebbe il termine della prescrizione al massimo della pena aumentato di un quarto (e non della metà, come avevano chiesto i ministri del Movimento). È possibile comunque che l’approdo in aula del testo slitti rispetto alla data in calendario, martedì 23 luglio. Intanto oggi la commissione Giustizia della Camera ha cominciato le audizioni sulla riforma: tra i primi pareri ascoltati c’è quello del presidente dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia, che si è espresso molto chiaramente: “Con questa legge i processi moriranno ancor prima di iniziare”. Sul Fatto di domani torneremo su questa “amnistia mascherata”.

GENOVA, UN G8 ”IMPROCEDIBILE” . Nel ventennale del summit (martedì prossimo sarà l’anniversario della morte di Carlo Giuliani) abbiamo provato a simulare come sarebbe andato a finire il processo per le violenze commesse in quei giorni se fosse stata in vigore la legge Bonafede, e cosa succederebbe invece con la riforma Cartabia. Risultato: i reati prescritti sarebbero molti di più. Sul Fatto di domani leggerete i dettagli, oltre a un’intervista al pm del processo sui fatti della Scuola Diaz, Enrico Zucca, molto scettico (come molti suoi colleghi) sulla proposta Cartabia.

GIUSTIZIA: LA PRIMA MOSSA DI CONTE (E IL REDDITO È LA SECONDA). Lo hanno battezzato il “patto della spigola”. Di fatto l’incontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte a Marina di Bibbona di ieri ha messo il punto sulla pesante schermaglia delle scorse settimane, che aveva portato il Movimento sull’orlo di una scissione. Domani è atteso l’annuncio del voto sullo Statuto, e l’iter si chiuderà dopo 15 giorni. In ogni caso, per l’ex premier il tempo per risolvere le questioni legali è sempre di meno, in una fase in cui in Parlamento le altre forze di maggioranza che sostengono il governo Draghi hanno cominciato a smantellare alcune riforme chiave introdotte dal M5s. Prima fra tutte la Bonafede, poi il Reddito di Cittadinanza, bestia nera per la destra e non solo. Come vi racconteremo sul giornale di domani, su queste sfide il Movimento gioca la sua stessa sopravvivenza.

VENTI DI BUFERA NEL CENTRODESTRA. Altro terreno di scontro per la politica italiana di questi giorni è la questione delle nomine Rai. A proposito, oggi come da previsione il CdA ha ratificato la nomina di Carlo Fuortes e Marinella Soldi ai vertici della tv pubblica. Ma sul CdA è scoppiato il caso, con Fratelli d’Italia completamente estromessa dalle nomine, pur essendo di fatto l’unico partito di opposizione. La regia dell’operazione è degli altri partiti di centrodestra, Lega e Forza Italia (che hanno piazzato un uomo per ciascuno). “Una pagina buia della democrazia”, ha detto ieri Giorgia Meloni, invocando l’intervento di Sergio Mattarella. E come immediato benservito la leader di FdI oggi ha disertato la presentazione della candidatura congiunta del sindaco di Milano Luca Bernardo. Domani vi racconteremo il dietro le quinte di questa importante frattura che sta lacerando la vecchia coalizione.

COVID, VERSO IL CAMBIO DEI CRITERI PER LE REGIONI. “In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori”, ha dichiarato oggi il ministro della Salute Roberto Speranza. Sulle soglie che fanno scattare le restrizioni, dunque, il tasso di ospedalizzazioni conterà di più dei contagi, in forte risalita a causa delle variante Delta (oggi siamo quasi a 3000, in aumento le terapie intensive). Con i criteri attuali, infatti alcune Regioni come Sicilia, Sardegna e Campania, ma anche Veneto e Lazio tornerebbero a colorarsi di giallo. Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, ha confermato che il trend è in risalita, che l’epidemia si sta diffondendo tra i giovani (l’età media è 28 anni) e che “occorre colmare al più presto i gap nelle vaccinazioni”, soprattutto perché troppi over 60 non sono ancora stati raggiunti. L’Istituto stima ad agosto un tasso di occupazione delle terapie intensive del 10% (la soglia critica è il 30%). Domani leggerete anche l’intervista di Selvaggia Lucarelli alla madre di uno dei minorenni bloccati a Dubai perché contagiato.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Class action contro Autostrade. In Liguria la lista Sansa ha lanciato una raccolta firme per intentare una causa collettiva contro Società Autostrade per il crollo del ponte Morandi. La richiesta di risarcimento è di 1,5 miliardi di euro: mille euro per ogni abitante della regione.

Alluvioni in Germania. A 24 ore dal nubifragio di proporzioni eccezionali che ha colpito varie zone del Paese e si è esteso anche in Belgio, torneremo sulle cause ambientali del disastro. Il bollettino dei morti è salito a 110.

Ciao, Libero. Un ritratto di Libero De Rienzo, “Picchio” per gli amici, interprete geniale e scanzonato del cinema italiano, che è morto ieri sera a soli 44 anni. La Procura di Roma indaga sull’ipotesi che abbia potuto assumere droga. Lo ricorderà per noi Federico Pontiggia.

Indovina chi vince a Cannes. La Palma d’oro sarà assegnata domani sera: quali sono i film più papabili? C’è qualche sorpresa.


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