Disarmo. Gesù non è mai garanzia di vittoria, bisogna saperlo ascoltare

Di Antonio Spadaro S.I.*
11 Luglio 2021

Gesù chiama a sé i discepoli, ma non perché è una calamita che attira e accentra. Li chiama per inviarli. La sua chiamata non è a sé, ma al mondo. E non è una chiamata in solitaria: prese a mandarli a due a due, scrive l’evangelista Marco (Mc 6,7-13). C’è bisogno di sostenersi, di accompagnarsi: […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione