Il Fatto di domani. Ddl Zan, respinto l’attacco dei due Matteo. Il “green” di Cingolani: per la Camera fa il minimo indispensabile

Di Il Fatto Quotidiano
6 Luglio 2021

LEGGE ZAN, IL GIORNO DELLA VERITÀ. Alla fine, la proposta di legge contro l’omotransfobia è stata calendarizzata il 13 luglio in Senato. Dopo i molteplici tentativi di impedire che la legge arrivasse in aula, da parte della destra spalleggiata anche da Italia Viva, oggi Palazzo Madama ha votato per calendarizzare la discussione in aula (il Ddl è già stato approvato alla Camera). Lega e Forza Italia hanno chiesto fino all’ultimo di discutere della “mediazione” avanzata dal presidente della commissione Giustizia, il leghista Andrea Ostellari. In realtà, le modifiche proposte smantellano il senso stesso della legge. Sul Fatto di domani torneremo sul dibattito con un fact checking per spiegare cosa dice e quali parti la destra vorrebbe cancellare. Intanto, uno dei correlati di questo lungo dibattito è stato anche lo scontro social, tra Matteo Renzi e Chiara Ferragni. Ce ne parla domani Selvaggia Lucarelli.

MENTRE I 5 STELLE SI AVVITANO, TORNANO I VITALIZI. C’è anche un’altra battaglia politica che si gioca a Palazzo Madama in queste ore. È l’abolizione del taglio ai vitalizi per 700 ex senatori condannati, conseguenza del ricorso presentato da Roberto Formigoni. Come abbiamo anticipato ieri, la Commissione addetta, presieduta dal forzista Luigi Vitali, si riunirà mentre leggerete questa newsletter: così il colpo di spugna sulla legge entrata in vigore due anni fa arriverebbe durante Italia-Spagna (come accadde nel 1994 con un decreto “salva-ladri” di Berlusconi). C’è però la possibilità che la riunione slitti. A quanto dichiarato dallo stesso Vitali, alcuni senatori 5 Stelle hanno minacciato di togliere l’appoggio al Governo Draghi se la misura dovesse passare. Il Movimento 5 Stelle non ha ancora superato la situazione di caos scatenato dal conflitto tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte. Il lavoro dei 7 del comitato è più complicato del previsto. Tanto che domani il Movimento arriverà in ordine sparso alla votazione sul quarto consigliere Rai a nomina politica: l’accordo interno al nome è saltato. Vi racconteremo tutto questo sul quotidiano di domani.

IL PNRR ITALIANO MAGLIA NERA SULL’AMBIENTE. In un altro Parlamento, quello europeo, oggi si vota invece sul Piano trasporti europeo: un pacchetto da 30 miliardi che include anche finanziamenti al Tav. Mentre gli eurodeputati 5 stelle hanno annunciato che si asterranno, oggi il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha annunciato una visita al cantiere della Torino-Lione e ha difeso il progetto: “Dobbiamo avere il coraggio di accettare alcuni cambiamenti come necessari. Credo che gli investimenti sui treni elettrici, sull’alta velocità e sulle elettrificazioni siano importanti anche per ridurre un altro genere di traffico che è più impattante dal punto di vista ambientale, che è il traffico privato e il piccolo trasporto”. Però, l’Ufficio studi della Camera segnala che il piano italiano del Recovery spende, in proporzione, soltanto il minimo indispensabile in transizione ecologica (poco più del 37,5%). E in più non tutti i progetti che vanno sotto questa voce sono così green. Vi raccontiamo il dossier sul Fatto di domani.

IL LAVORO STAGIONALE VALE MENO DEL RDC. Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, è stato ospite di Vincenzo De Luca a Benevento, e non ha perso occasione per sparare contro il Reddito di cittadinanza, ammettendo però la possibilità di cumularlo con un reddito da lavoro stagionale: “Pensare che al reddito di cittadinanza si possa cumulare un reddito di lavoro stagionale credo sia una strada su cui noi siamo pronti a fare un confronto con chiunque”. Le ragioni di questa apparente apertura? Si trovano nei dati riferiti dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando: il 20% dei percettori di reddito di cittadinanza ha anche un lavoro, cioè con il loro stipendio guadagnano meno dell’importo garantito dal Rdc. Stasera, si apprende, Bonomi è atteso a Parigi, invitato a partecipare alla cena di Stato con Emmanuel Macron e Sergio Mattarella.

COVID, CHI MANCA DA VACCINARE? La risposta a questa domanda è: una fetta di over 60, che devono al più presto essere messi al riparo dalla conseguenze gravi del virus. Intanto, è cominciato il dibatitto sul rietro a scuola a settembre, e mentre molti sostengono che vadano vaccinati anche i ragazzini, in realtà si dovrebbe innanzitutto cominciare da quei 215 mila professori che non risultano ancora immunizzati. Anche il generale Figliuolo ha ammesso che una fetta di anziani manca all’appello, quasi non fosse lui il commissario all’emergenza. Un monito a colmare i divari della campagna vaccinale è arrivato anche da Ursula von der Leyen: “Troppe dosi restano in frigorifero. Convinciamo gli europei a vaccinarsi”. Oggi i contagi sono cresciuti del 33% rispetto allo stesso periodo della settimana scorsa: lo spettro della variante Delta si fa più vicino.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

L’ultimo saluto a Raffaella. Per omaggiare Raffaella Carrà, scomparsa ieri a 78 anni, la Figc ha ottenuto dalla Uefa che A far l’amore comincia tu venga inserita nella playlist utilizzata per il riscaldamento prima della semifinale dell’Europeo tra Italia e Spagna, in programma stasera alle 21. Domani il corteo funebre, giovedì la camera ardente in Campidoglio e venerdì alle 12 la funzione funebre a Santa Maria in Ara Coeli, sempre a Roma.

Le vacanze di Erdogan. Come Putin, anche il presidente turco si è costruito la sua villa estiva extralusso, di dimensioni galattiche. Anche a costo di disboscare una foresta.

Monsieur Covid sulla croisette. Racconteremo il primo giorno del Festival del cinema di Cannes, che torna dopo un anno di stop a causa della pandemia: la città è deserta, i tamponi sono obbligatori come se piovesse, ma le sale sono troppo strette e i rischi sanitari non sono scomparsi.


Scopri le nostre newsletter. Clicca qui
Scrivici a: newsletter@ilfattoquotidiano.it

https://www.fqmillennium.it/

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.