Il Fatto di domani. Un miliardo buttato non insegna, dopo 50 anni torna il Ponte dei Migliori. Olimpiadi a Cortina, tavola apparecchiata per la Lega

Di Il Fatto Quotidiano
8 Maggio 2021

PONTE, INDUSTRIA E MENO OSPEDALI: IL PNRR DEI MIGLIORI. Man mano che si scorrono le 2.500 pagine del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) si vede qual è l’indirizzo del governo Draghi. Per esempio sulla sanità: mentre il piano di Conte puntava sul rafforzamento dei piccoli ospedali e dei poliambulatori, la nuova versione inverte i pesi dei finanziamenti. Ci saranno più soldi per i medici di base, quindi per le cure domiciliari e la telemedicina (risposte ai quesiti dei malati via telefono), mentre briciole per i piccoli nosocomi territoriali e per gli ambulatori. Ma la parte del leone la farà il Ponte di Messina, che dopo 50 anni e palate di milioni buttati, ritorna sul tavolo. L’opera non è contenuta nel Pnrr, ma sembra essere la naturale prosecuzione dell’Alta velocità Salerno-Reggio Calabria. Mentre Italia Viva plaude, Angelo Bonelli dei Verdi va giù duro: “Il ministro Giovannini ha inviato al Parlamento la relazione tecnica, in realtà molto politica, del ministero che dice Sì al ponte. Il governo dei Migliori farà quello che Berlusconi aveva sempre tentato di fare: il ponte sullo stretto di Messina un’opera che è già costata solo per fantasiosi studi e progetti quasi 1 miliardo di euro”. In sostanza per Bonelli “il governo Draghi dopo aver costruito un Recovery Plan che non affronta la transizione ecologica perché sottrae risorse al trasporto pubblico, alla depurazione, alla dispersione delle reti idriche e alle energie rinnovabili, ora lavora per realizzare un’opera dall’impatto ambientale devastante continuando ad ignorare le emergenze del Sud del paese”. Sul Fatto di domani leggerete un’analisi del nostro esperto, Marco Ponti. E parleremo anche dei fondi destinati dall’industria, come vedremo parecchi miliardi di euro di sussidi (con i ringraziamenti di Confindustria).

COVID & COLORI, L’RT CON TRUCCO. “Ora che i numeri si sono ridotti. Insistere con l’Rt rischia di essere distorsivo”, ha detto al Corriere della sera il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. Il governatore leghista è tornato a chiedere di rivedere i parametri di rischio per la determinazione dei colori delle Regioni e insiste sulla necessità di trovare un “compromesso” sul coprifuoco alle 23 e valutare l’anticipo delle riaperture previste dal prossimo mese. Come abbiamo visto la Lega è molto seguita dal Presidente del Consiglio che da Oporto ha fatto sentire la sua voce: “I dati sono abbastanza incoraggianti. Se l’andamento dovesse continuare in questa direzione, chiaramente la cabina di regia procederà ad altre riaperture”. Oggi intanto il tavolo tecnico sta valutando un nuovo modo di calcolare l’indice Rt. Vedremo di cosa si tratta anche con l’aiuto del sottosegretario alla Sanità Pierpaolo Sileri (contrario alla nuova formulazione dell’indice in questione). Nel frattempo Speranza ha detto sì alle visite dei parenti nelle Rsa e cambieranno le regole per i turisti in arrivo. Altro tema è quello della liberalizzazione dei brevetti dei vaccini. Vedremo quali sono le reali difficoltà. Qui i numeri di oggi.

IL TRACOLLO DI SALVINI. Ai tempi del Papeete la Lega viaggiava al 37%, oggi, dopo l’ingresso nel governo è scesa al 22% e i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni sono sempre più vicini (3 punti percentuali di differenza), tanto che secondo l’analisi di Youtrend entro l’estate ci sarà il sorpasso. Altra questione è la frase del sottosegretario leghista Durigon (“il generale della Finanza che fa le indagini l’abbiamo messo lì noi”). Questione su cui il Pd non ha fatto sentire la sua voce. E ora i Giovani democratici di Latina hanno formalmente chiesto a Letta di prendere posizione.

LA RITRATTAZIONE DI ERMINI. La questione dei verbali di Amara e le ripercussioni sul csm continuano a tenere banco. Oggi il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, David Ermini, è intervenuto con una nota: “E’ falso che io abbia ricevuto informative, rapporti o note scritte dall’allora consigliere Piercamillo Davigo”, ha scritto. E ancora: “Smentisco che io mi feci portatore di ringraziamenti o indicazioni da parte del presidente della Repubblica”. Sul giornale di domani vi sveleremo come stanno veramente le cose e vi daremo conto dell’interrogatorio del pm di Milano Storari.

OLIMPIADI A CORTINA, IL BANCHETTO DELLA LEGA. La storia non insegna. Le cattedrali nel deserto lasciate dopo le Olimpiadi di Torino del 2006 non hanno convinto gli organizzatori di Cortina a cambiare rotta. Come vedremo molte sono le opere inutili, tanto che il Cio s’è rifiutato di finanziarle alcune. Quindi molti lavori – criticati anche dal punto di vista ambientale – saranno a pagati dal Veneto (quindi con i soldi dei cittadini). E non è tutto: come vedremo la Lega sta facendo la parte del leone nel piazzare i suoi uomini nei posti chiave.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE DOMANI

Morti Bianche. Il caso di Luana, la 22enne morta sul posto di lavoro, ha riaperto la questione sicurezza (oggi un altro decesso a Varese). E la presidente del senato Casellati ha finalmente convocato la commissione sulle condizioni del lavoro che si riunirà la prima volta questo mese.

Il piazza per la legge Zan. Manifestazione a Milano per l’approvazione della tanto osteggiato ddl Zan.

L’esposto di Renzi. Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha consegnato alla Digos di Firenze l’esposto-denuncia sul colloquio da lui avuto con il dirigente del Dis Marco Mancini nell’autogrill di Fiano Romano il 23 dicembre 2020, episodio di cui ha dato conto la trasmissione Report. Vedremo cosa contiene.

Elezioni nel Regno Unito. Intervisteremo a Anthony Barnett, fondatore di Open Democracy, per capire cosa sta succedendo e le ripercussioni.

Libia bollente. Dei gruppi armati (si dice turchi) hanno fatto irruzione nell’hotel Corinzia, quartier generale del consiglio presidenziale del premier. Solo un paio di giorni prima il Gran Mufti ha ricordato come Ankara sia stata l’unica a salvare Tripoli dalla capitolazione. Una questione che si intreccia anche con il ruolo dell’Italia (oggi sono rientrati i pescatori di Mazara colpiti dai libici).

Secondo Tempo. Intervista a Carlotta Natoli che ricorda suo padre Piero a vent’anni dalla scomparsa.

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