Icone

Acqua Azzurra: la storia del ciclismo scritta dalle borracce

Le bottigliette raccontano la disciplina e gli eroi, da Coppi e Bartali a Granida, un bibitaro che si inventò la corsa su strada

Di Filippo Cauz e Gabriele Gargantini (alias Bidon)
26 Settembre 2020

Afferrare la borraccia, portarla alla bocca, passarla di mano in mano. Approvvigionarsi tumultuosamente a una fontana o al bancone di un bar lungo il percorso al grido di “Paga Torriani!” (storico direttore del Giro, ndr), scandito a gran voce dai gregari per le loro “rapine a sete armata” presso i malcapitati esercizi commerciali, depredati di […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.