Trieste

Friuli, il presidente FI del consiglio regionale assunse se stesso: deve restituire 140 mila €

28 Luglio 2020

L’amministratore unico di Mtf Srl di Udine, architetto Piero Mauro Zanin, scrive al “Signore Zanin Piero Mauro”, il 30 dicembre 2016: “In relazione alle intese intercorse, al verbale dell’assemblea dei soci e alla determina dell’amministratore unico, abbiamo il piacere di confermarle l’assunzione alle dipendenze della nostra azienda nella categoria dei Dirigenti… le verranno affidate le mansioni di Direttore generale…”. Seguono mansioni e trattamento economico (66 mila euro lordi), oltre a una “retribuzione variabile incentivante”. Non è un’allucinazione: l’amministratore unico e il neo direttore generale sono la stessa persona, ovvero l’architetto Zanin, di Forza Italia, che dal luglio 2018 è presidente del consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia. L’amministratore unico assumeva se stesso, ma col pudore di firmare la lettera con il nome e cognome completo, in quanto datore di lavoro, e con la semplice indicazione “Il Dirigente, per accettazione” nella parte in cui aveva apposto la sua firma autografa, identica all’altra. Come anticipato dal blogger Leopost, tre anni e mezzo dopo, visto che l’assunzione era civilmente irregolare, viene chiesta a Zanin la restituzione delle somme percepite dalla società pubblica a partecipazione comunale che si occupa di raccolta dei rifiuti a Lignano Sabbiadoro. Il Cda si è rivolto allo studio Avvocato De Tina di udine per recuperare dall’“ex direttore generale” 140 mila euro di retribuzione-benefit (da gennaio 2017 a luglio 2019) e altri 140mila euro circa per oneri Inps, Inail ed Entrate. Secondo il Cda “indebitamente percepiti” nel periodo della doppia carica. Un pasticcio per Zanin, allora sindaco di Talmassons. Non poteva assumere se stesso perché “il contratto risulta carente dei requisiti essenziali, non esistendo rapporto di subordinazione tra le due figure”. Mtf era di proprietà di Exe Spa, società pubblica di Udine, che nel 2017 l’ha ceduta ad Ambiente e Servizi, ai cui vertici c’è oggi Isaia Gasparotto, deputato del Pci negli anni 80-90. A gennaio la giunta delle elezioni del consiglio regionale aveva escluso l’incompatibilità tra il lavoro di Zanin e la carica regionale, sostenendo che spettava alla società Mtf stabilire se il ruolo rivestito fosse “gestionale o verticistico”. Nel frattempo Zanin si era dimesso da dg e la società ha verificato che non avrebbe potuto essere assunto. Ora, salvo opposizione, dovrà restituire i soldi.

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