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il Fatto Quotidiano
8 Aprile 2022
Il fatto internazionale

Prosegue l’appuntamento con la newsletter internazionale dai contenuti inediti. Qui trovate alcune “cartoline” dalle principali capitali mondiali che vi raccontano quello che sta succedendo, quello che vi siete persi, quello che potrà succedere. Con uno sguardo particolare alla situazione in Ucraina. Fatto inedito nella stampa italiana, le lettere sono siglate tutte da giornaliste.
Buona lettura.


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Lettera da Ankara

Per gli oligarchi russi la Turchia è un porto sicuro (e da comprare cash)

La decisione di Erdogan di non imporre sanzioni a Mosca sta dando i suoi frutti. Nei porti del Paese sono giunti anche gli yacht del mediatore Abramovich e dell'ex presidente Medvedev, mentre le banche aprono migliaia di conti correnti e le agenzie immobiliari vendono quattro appartamenti alla volta

di Roberta Zunini

Lettera da Londra

Ucraina: tra consenso e piano energetico, cosa ci guadagna Johnson

Il coinvolgimento militare è una manna per l'industria della Difesa e rafforza il rapporto con Washington. I profughi non arrivano e la crisi rilancia l'operato del primo ministro, che riesce pure a tenere a bada il temibile, e probabile sfidante, Rishi Sunak

di Sabrina Provenzani

Lettera da Tokyo

Bucha “crimine di guerra” per il Giappone (che accoglie persino i profughi)

La risposta all’attacco russo in Ucraina è, per i funzionari dell’ufficio del premier, la più forte mai intrapresa nella storia della diplomazia nipponica. Il Paese sta ospitando 404 rifugiati. Nello stesso modo non si stanno comportando i cinesi

di Fabiola Palmeri

Un nuovo media

Novaya Gazeta, il giornale di Politovskaya apre in Europa

Nella filiale occidentale dello storico quotidiano indipendente, che ha fermato le pubblicazioni nella Federazione, lavoreranno giornalisti che hanno lasciato Mosca. Sarà in lingua inglese e russa

di Michela AG Iaccarino

Lettera da Parigi

Uno spettro agita le presidenziali: e se vincesse Marine Le Pen?

Nonostante i legami con Putin, la leader della destra è sempre più vicina a Macron, il “presidente dei ricchi”. Ma avanza anche la sinistra di Mélenchon

di Luana De Micco

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