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il Fatto Quotidiano
17 Luglio 2020
Il fatto internazionale

Prosegue l’appuntamento con la Newsletter con contenuti inediti. In questo caso vi inviamo delle cartoline dalle principali capitali mondiali per raccontarvi quello che sta succedendo, quello che vi siete persi, quello che potrà succedere. Fatto inedito nella stampa italiana, le lettere sono siglate tutte da giornaliste. Buona lettura. Ecco la pagina per iscriversi gratuitamente alle newsletter del Fatto.

Lettera da New York: le roccaforti dei conservatori voltano le spalle a Trump

In Arizona, Texas e Florida, alle precedenti elezioni, il presidente Usa sorpassò la Clinton per diversi punti. Oggi, invece, Donald è minacciato da Biden. Il motivo? Molti americani non ne possono più della sua gestione delirante. In più in questi Stati il Covid non si ferma e il Texas è pieno di pozzi petroliferi abbandonati e inquinanti

di Chiara Basso

Lettera da Madrid: Catalogna retrocessa alla Fase 2, tra telefoni hackerati e guai (poco) reali

Tra nuovi focolai di Covid e i cellulari di politici di primo piano della Catalogna spiati da governo o servizi segreti con un software israeliano. Intanto i reali spagnoli sono scossi da un nuovo scandalo, condito a base di mazzatte

di Alessia Grossi

 

Lettera da Parigi: Macron scopre le mascherine obbligatorie, tra gaffe e Gilet Gialli

 
 

Mascherina obbligatoria (era ora!) Finora in Francia non è mai stata obbligatoria, se non nei mezzi pubblici, metrò, treni, bus (dove la regola è piuttosto rispettata, anche perché la multa per chi non la rispetta è salata, 135 euro). Da qualche tempo poi, col caldo, le vacanze e l’impressione che l’epidemia sia lontana, le mascherine […]

di Luana De Micco

 
Politica & religione

Lettera da Ankara: il dialogo si è fermato a Santa Sofia (e sarà difficile che riparta)

I rapporti tra Erdogan e la Santa Sede incrinati dopo la decisione di restituire il luogo di culto ai musulmani

di Roberta Zunini

Lettera da Londra: protezioni (ma non) per tutti e la guerra di Boris alla Cina

Il governo impone le protezioni, ma non da subito e con troppe eccezioni. Intanto Johnson si piega alle pressioni degli Usa e estromette Huawei dalle infrastrutture strategiche britanniche, cosa che ha fatto indignare Pechino

di Sabrina Provenzani

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