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il Fatto Quotidiano
12 Novembre 2021
Il fatto internazionale

Prosegue l’appuntamento con la newsletter internazionale dai contenuti inediti. Qui trovate alcune “cartoline” dalle principali capitali mondiali che vi raccontano quello che sta succedendo, quello che vi siete persi, quello che potrà succedere. Fatto inedito nella stampa italiana, le lettere sono siglate tutte da giornaliste.
Buona lettura.


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Lettera da New York

Infrastrutture: il piano piace a tutti, ma a Biden non basta per riguadagnare punti

Dopo che il presidente avrà varato il provvedimento con la sua firma, i lavori inizieranno già la prossima primavera. Eppure la sua popolarità è sempre bassissima e la prossima settimana sarà la volta del Build Back Better, dedicato a welfare e cambiamenti climatici

di Chiara Basso

Lettera da Tokyo

Il nuovo premier giapponese mette agli Esteri un “amico” della Cina

Kishida Fumio, presidente del partito Liberal Democratico, è stato nominato ufficialmente 101mo primo ministro e pare sia deciso ad avere un approccio equilibrato e sfumato nei confronti di Pechino. A Kyoto trovata l’abitazione dell’imperatrice e delle dame di corte dell’anno mille

di Fabiola Palmeri

Lettera da Ankara

Nella Turchia di Erdogan neanche i premi Nobel sono al sicuro

Lo scrittore Orhan Pamuk è stato messo sotto accusa per il suo ultimo romanzo, in cui tra le altre cose si denuncia la cattiva gestione sanitaria e sociale dell'epidemia di Covid. In sua difesa si è schierata la più antica organizzazione internazionale di letterati. Dall'Europa all'associazione mondiale dei medici, le denunce contro la persecuzione dei dissidenti da parte del governo autoritario turco si moltiplicano

di Roberta Zunini

Lettera da Mosca

Archivio dell’orrore: le torture nelle carceri russe al vaglio del Consiglio Ue

Una rivolta in un penitenziario nella regione di Irkutsk, avvenuta nell'aprile 2020, fu sedata nel sangue. Ma grazie al lavoro del whistleblower Serghey, che è riuscito a trafugare centinaia di giga di video, adesso la verità è venuta a galla

di Michela A.G. Iaccarino

Lettera da Parigi

In Francia boom di prenotazioni, ma restano 6 milioni di no vax

Nel suo discorso alla nazione, il presidente francese ha annunciato un giro di vite alla mobilità di chi ha scelto di non vaccinarsi. Poi ha ammesso la pandemia non è finita. Parole molto diverse da quelle pronunciate nel 2020, quando disse “bentornati giorni felici”. La gestione sanitaria è ancora la prima preoccupazione dell'esecutivo, e con le elezioni presidenziali in vista Macron ha accantonato la riforma delle pensioni

di Luana De Micco

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