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il Fatto Quotidiano
10 Ottobre 2025
Il fatto internazionale

Prosegue l’appuntamento con la newsletter internazionale dai contenuti inediti. Qui trovate alcune “cartoline” dalle principali capitali mondiali che vi raccontano quello che sta succedendo, quello che vi siete persi, quello che potrà succedere.

Buona lettura

Giappone, per la prima volta una donna è alla guida del partito Liberal democratico: e già sogna di diventare premier

Takaichi Sanae rappresenta una svolta, ma in realtà la leader conferma: il suo modello è Margaret Tatcher, la visione è conservatrice sia nella politica interna che nei confronti di Cina e Corea del Sud, con posizioni molto rigide

di Fabiola Palmeri

Nessuna tregua: la Russia verso il ritiro dall’Accordo con gli Usa per gestione e smaltimento del plutonio

Il patto era stato firmato nel 2000 tra Mosca e Washington e mirava a ridurre le scorte (per uso militare) accumulate per migliaia di testate nucleari (un documento che obbligava entrambi i Paesi a smaltire almeno 34 tonnellate di materiale ciascuno)

di Michela A.G. Iaccarino

Francia, Macron convoca i partiti per scegliere il nuovo premier. La scelta potrebbe ricadere sul solito Lecornu

L'intenzione del presidente sembra quella di riprovarci senza andare alle urne: sarà il quinto capo del governo in appena poco più di un anno e mezzo. Le France Insoumise e il Rassemblement National chiedono invece che si torni al voto

di Luana De Micco

Il Guardian e i rapporti di quattro università con l’industria bellica: per i critici questi legami influenzano la libertà di parola

Il media britannico ha lavorato assieme a Liberty, organizzazione per i diritti civili, prendendo in esame le attività di Loughborough, Heriot-Watt, Glasgow e Cardiff anche rispetto alle proteste degli studenti per la guerra in Medio Oriente. I finanziamenti provenienti dalle industrie di armamenti rappresentano il 5-15% delle entrate per la ricerca, e vincolano gli atenei anche nei rapporti con Israele

di Sabrina Provenzani

Pace a Gaza: Trump si complimenta con Erdogan per il ruolo di mediatore, ma “dimentica” che è lui il vero capo di Hamas

La Turchia, assieme al Qatar, ha dato disponibilità a far rispettare l'accordo tra islamisti e Israele. Lo Stato ebraico resta il principale avversario del Sultano di Ankara, che mira ad espandere la sua influenza nel Mediterraneo orientale

di Roberta Zunini

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