|
Bentornati al consueto appuntamento con la newsletter economica del Fatto Quotidiano. Questa settimana con Lorenzo Vendemiale tracciamo il bilancio del calcio italiano, dopo un’estate mercato da record: 12mila trasferimenti, secondo un report Fifa, hanno movimentato 9,76 miliardi di dollari, la cifra più alta della storia (+50% rispetto al 2024). Ma l’Italia è relegata al margini, con club privi di forza economica e i prezzi dei cartellini in gran rialzo.
Intanto, in Francia è il giorno del giudizio. Alle 15 il primo ministro François Bayrou ha iniziato il suo discorso in Parlamento, per illustrare al Paese i gravi rischi di bilancio e l’esigenza di una finanziaria con tagli pesanti, ben 44 miliardi. Quasi scontata la sfiducia. Si va verso una nuova crisi politica con il possibile scioglimento del Parlamento ed elezioni anticipate. Marco Palombi fa il punto della situazione con i diversi scenari in vista: in gioco, a Parigi, c’è l’ambizione di grandeur.
Gianni Dragoni fa i conti in tasca alla Rai. Vige – eredità del governo Renzi – il tetto allo stipendio dei dipendenti: massimo 240 mila euro. Ma il limite non vale per gli artisti e per gli amici. Bruno Vespa ha un biennale di 3,3 milioni lordi, Stefano De Martino un quadriennale da 8 milioni. Supera il tetto anche Antonino Monteleone, il cui programma – L’altra Italia – è stato chiuso per oi bassi ascolti.
I posti di lavoro in Italia continuano a salire, ma quasi esclusivamente grazie all’aumento degli occupati con oltre 50 anni di età. Come è possibile? Con Roberto Rotunno indaghiamo le ragioni: l’invecchiamento della popolazione e la legge Fornero (si va in pensione più tardi) riducono le chance lavorative dei più giovani.
Con Barbara Nappini, Presidente di Slow Food Italia, entriamo nel mondo delle imprese casearie con le storie delle aziende in difficoltà.
Buona lettura
|