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Ben tornati all’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana, nel nostro inserto, Gianni Dragoni si occupa di Pirelli e delle mosse di Marco Tronchetti Provera per ridimensionare la presenza nella società della cinese Sinochem Holdings, prima azionista con il 37%. Il sodalizio dura da 10 anni, ma negli ultimi tempi la situazione geopolitica è cambiata, soprattutto con l’aumento delle tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina dopo l’elezione di Trump. Il Nord America è un mercato importante per Pirelli, vale circa 1,7 miliardi l’anno per il gruppo. In marzo il governo Trump ha varato una legge che limita l’accesso al mercato americano di tecnologie legate alla Cina o alla Russia. Pirelli teme che questa norma possa vietare la vendita dei suoi pneumatici su veicoli a guida connessa.
Carlo Di Foggia e Nicola Borzi tornano invece sull’affare Mediobanca per raccontarci vincitori e vinti di questo assalto. Mps è più vicina alla conquista di Piazzetta Cuccia; in questo risiko, il governo sogna una sponda nella finanza, ma il “salotto” non c’è più. Secondo l’economista Alessandro Volpi, la posta in gioco è il risparmio, ma la difesa per l’italianità è solo una battaglia di retroguardia.
Tommaso Faccio ci spiega perché l’inchino a Trump sulla global tax blinderà tutti i paradisi fiscali. Italia, Francia e altri Paesi hanno esentato le imprese Usa dalla tassa minima globale. Un danno da decine di miliardi per l’Ue, le cui aziende avranno anche una concorrenza sleale.
Una notizia dalla vicina Svizzera: il 30 novembre prossimo il referendum sulla tassa di successione potrebbe far scappare in Italia molti milionari.
Torna, infine, la rubrica La trave nel piatto: la presidente di Slow Food Italia, Barbara Nappini, in questo numero ci parla di dumping e di come l’agricoltura europea debba essere tutelata dai concorrenti sleali attraverso regole valide per tutti.
Buona lettura.
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