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Ben tornati all’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana, nel nostro inserto, Alessandro Aresu si occupa della crisi epocale di Intel. I dati più recenti dipingono un quadro preoccupante, con enormi perdite nel 2024, in un settore dove quasi tutti guadagnano. L’ex gioiello tech prevede di ridurre la sua forza lavoro di circa il 15%, puntando a concludere il 2025 con 75.000 dipendenti, rispetto ai 96.400 attuali. Non solo: la crisi di Intel ha avuto un impatto significativo sull’Europa e ne ha messo in luce il grave errore strategico.
Nel giorno in cui comincia il Giubileo dei giovani, Leonardo Bison torna sui grandi eventi e su quanto, a differenza delle aspettative, rappresentino un fallimento per il turismo. Sia le Olimpiadi di Parigi dello scorso anno sia, appunto, il Giubileo di Roma stanno dimostrando una controtendenza turistica. Nella Capitale, poi, gli hotel sono l’ultima opzione per i pellegrini. Viene da chiedersi, dunque, se spendendo 3 miliardi (la cifra investita per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026) questi turisti in più arriveranno, considerato che per ora l’unico effetto certo è stata la crescita dei valori immobiliari e il rarefarsi degli affitti di lungo termine.
Nella rubrica sui “poteri deboli”, questa settimana Gianni Dragoni ci parla di Eni che adesso, per l’effetto della guerra tra Russia e Ucraina, per la prima volta comprerà Gas naturale liquefatto dagli Usa. Ma sicuri che vada bene a tutti?
Infine la pagina Lavoro. Piergiovanni Alleva analizza l’emendamento Pogliese (FdI) al dl Ilva, che avrebbe impedito ai lavoratori di poter reclamare un’equa retribuzione. Un pericolo scampato in extremis nel silenzio assordante di stampa e tv. Roberto Rotunno torna sugli assunti, dopo una causa, di Brt che adesso si trovano demansionati e senza nulla da fare.
Buona lettura.
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