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il Fatto Quotidiano
2 Giugno 2025
Il fatto economico

Bentornati all’appuntamento del lunedì con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana, nel nostro inserto, Nicola Borzi ci racconta la nuova proprietà dello storico quotidiano “La Sicilia”. Il 27 maggio Salvatore Palella, l’ex Mr. Helbiz dei monopattini elettrici a noleggio, ha annunciato di averlo comprato dalla famiglia Ciancio Sanfilippo, che lo pubblicava dal 1945. Dopo il flop nello streaming della serie B, un ritorno all’editoria, nella versione su carta stampata, della quale il finanziere 38enne di Acireale non ha reso noti dettagli economici e motivazioni.

Con Roberto Rotunno parliamo di scioperi, perché – anticipando il volere del ministro Salvini – il Garante sta di fatto contraendo sempre di più lo spazio delle proclamazioni. Alcune pronunce emanate in questi mesi dalla Commissione hanno introdotto regole più severe rispetto al passato, che colpiranno sia gli scioperi generali di Cgil e Uil sia soprattutto quelli organizzati dai sindacati di base.

I dazi “con l’elastico” annunciati da Donald Trump rischiano di generare danni all’aviazione civile. Gianni Dragoni ne analizza i possibili effetti su Ita e Lufthansa, l’aviolinea più grande d’Europa, che sta pensando di far tornare in volo il marchio Alitalia, cessato nel 2021. Il problema è che, oltre a dover fare margini (Ita è la Cenerentola dei cieli), bisognerà fare i conti con le sparate di Trump sui dazi e le possibili conseguenze, cioè la recessione mondiale, che ridurrebbe la domanda di viaggi.

A proposito di sfide particolarmente complicate, Ettore Boffano ci illustra quelle che attendono Antonio Filosa, il nuovo Ad di Stellantis, che dovrà prima di tutto rilanciare il mercato americano, andato male nel 2024. Ci sarà anche da capire quali saranno i rapporti di forza interni al gruppo: il 23 giugno, Filosa annuncerà la sua squadra. Sarà autonoma o sarà un’integrazione di quel comitato di crisi guidato da Elkann (e di cui anche il nuovo ad faceva parte) che per sei mesi ha gestito il gruppo? E quali deleghe operative il presidente intende mantenere?

Infine, torna la rubrica della presidente di Slow Food Italia, Barbara Nappini, che questa settimana affronta la questione delle mense scolastiche e della necessità di garantire un pasto sicuro soprattutto alle fasce più deboli.

Buona lettura.

Editoria

Palella, l’ultima mossa: dal flop dell’ex Helbiz alla “Sicilia” di Ciancio

Addio ai monopattini e alle tv sportive, compra il quotidiano di Catania: mistero sui soldi investiti

di Nicola Borzi

Lavoro&diritti

Scioperi, gli assist del garante nella lunga crociata di Salvini

Mobilitazioni. Introdotte dalla Commissione nuove regole più severe, come richiede il ministro. Più colpiti i sindacati di base

di Roberto Rotunno

Lavoro&diritti

Ora i dazi colpiscono i vettori. Ita-Lufthansa fanno peggio di tutte

La compagnia italiana, ora guidata dai tedeschi, fatica a fare margini. Quella di Colonia perde molto. Non è finita

di Gianni Dragoni

Crisi

Stellantis, la vera sfida di Filosa: ripartire in Usa o sarà declino

Il nuovo Ad scelto da Elkann deve rilanciare il mercato americano, andato male nel 2024, ma senza il quale il gruppo non compensa le difficoltà in Ue. I dubbi sugli stabilimenti italiani

di Ettore Boffano

La trave nel piatto

Mense scolastiche. Ecco perché si deve garantire un pasto sicuro soprattutto alle fasce più deboli

Nel gennaio 2025, e non è la prima volta in Italia, a Montevarchi (Arezzo) si è deciso la somministrazione di pane e olio ai bimbi le cui famiglie risultano in arretrato col pagamento delle quote mensa. Un’azione contraria alla convenzione Onu sui diritti dell’infanzia; una decisione che, oltre a creare disparità tra i bambini, delega […]

di Barbara Nappini*

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