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Quasi ogni giorno Carlo Messina, ad di Intesa Sanpaolo, è costretto a spiegare che l’Istituto non è interessato alle Generali, il gioiello assicurativo oggi sotto assedio di Delfin e del costruttore romano Franco Caltagirone, col supporto del governo. Eppure, come ci spiega Carlo Di Foggia, tutti guardano alla prima banca italiana, vuoi anche per la fame di investimenti in Europa e per l’assalto americano al risparmio gestito. Da un mese il titolo Generali continua a salire, e ormai tutti si aspettano una mossa da Intesa.
Con Paolo Dimalio vediamo invece come i Comuni siano in enorme sofferenza per i tagli operati dall’esecutivo Meloni: la Manovra per il 2025 ha cancellato 8,5 miliardi di investimenti, che sono stati “spalmati” fino al 2034. A farne maggiormente le spese sono i piccoli centri (il 90% degli enti non arriva a 15mila abitanti), poco rappresentati anche dall’Anci. Ma a inguaiare i sindaci sono pure i ritardi del ministro Pichetto Fratin sul Conto termico 3.0: il decreto sugli incentivi pubblici “verdi” ancora non c’è e la vecchia procedura per le opere di scuole e case di riposo non conviene. Così è tutto fermo, tutto tranne le lamentele via social del sindaci dei Comuni più piccoli.
Francesco Lenzi torna sui dazi imposti da Trump, per spiegarci che non serviranno a ridurre il deficit estero degli Stati Uniti, perché non è questo che il presidente si aspetta. Gli obiettivi MAGA sono quelli di riportare alcune industrie a produrre in America e raffreddare l’inflazione rallentando l’import.
Nella sua rubrica, infine, la presidente di Slow Food Italia, Barbara Nappini, si occupa di transizione ecologica, denunciando come nel nostro Paese persino i terreni agricoli diventino motivo di speculazione.
Buona lettura.
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