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il Fatto Quotidiano
13 Dicembre 2021
Il fatto economico

Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana, oltre agli articoli del nostro inserto, continuiamo la pubblicazione dello speciale del Financial Times sulla trasformazione del mercato del lavoro al tempo del Covid: la puntata di questa settimana spiega perché in Francia, come in altri Paesi nordeuropei, il fenomeno delle “grandi dimissioni” non si è verificato. Dal mondo delle cripto-valute, Virginia Della Sala ci racconta i ritardi dell’Europa sulle monete digitali: la Commissione Ue fa annunci, ma i primi risultati si vedranno tra cinque anni e intanto i colossi statunitensi sono già pronti.

Buona lettura.


Financial Times: ecco perché in Francia la “fuga dal lavoro” per il Covid non esiste

di Anna Gross e Eir Nolsoe

Aubérie Zaro a gennaio ha lasciato il suo posto da consulente nella sede parigina di in una delle principali società di revisione. Voleva prendersi un po’ di tempo libero per riflettere su quello che “le piace fare”. La pausa è durata nove mesi, poi, a 30 anni, ha cercato una nuovo impiego, e con sua grande sorpresa ne ha trovato uno che corrispondeva ai suoi obiettivi nel giro soltanto di un mese: “Pensavo che con la pandemia le assunzioni fossero congelate, invece ci ho messo pochissimo”.

Migliaia di francesi quest’anno hanno avuto la sua stessa esperienza positiva. Come nella maggior parte dei paesi sviluppati, hanno potuto beneficiare del generoso sostegno dato dal governo alle imprese, oltre che di una forte ripresa economica. Entrambi questi fattori hanno contribuito a riportare il tasso di disoccupazione ai livelli pre-pandemici, intorno all’8%.

A differenza del Regno Unito e degli Stati Uniti, dove è accaduto che un’ondata di persone ha scelto di smettere di lavorare e non cerca un’altra occupazione, la Francia e alcuni altri paesi dell’Unione europea non hanno vissuto l’ondata delle cosiddette “grandi dimissioni”, anzi la proporzione di francesi in età lavorativa occupati o in cerca di lavoro è salita al 74%, un record.

Questi dati fanno sperare che il boom economico post-pandemico per la Francia, come per altri Paesi in condizioni analoghe, possa invertire la tendenza, lunga e sofferta, a un alto livello di disoccupazione strutturale. “Forse abbiamo finalmente raggiunto le condizioni per la riduzione del tasso di disoccupazione. La ripresa dell’economia francese è stata più forte di quanto ci aspettassimo”, afferma Stefano Scarpetta, direttore del dipartimento del lavoro e affari sociali dell’Ocse.

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