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il Fatto Quotidiano
11 Agosto 2025
Il fatto economico

Ben tornati all’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana, nel nostro inserto, Nicola Borzi racconta l’inchiesta Moby Dick sulla mega-truffa sull’Iva da 1,3 miliardi (520 milioni dei quali in Italia). Gli inquirenti sono passati dalla Svizzera, dove alcuni indagati erano azionisti occulti di cinque società amministrate dai fiduciari Jane Lepori Sassu e Adamo Trane (non coinvolti nell’indagine): sono i due manager della società Wip Finance, fino a poche settimane fa sul punto di comprare il 75% di Visibilia dalla ministra Daniela Santanchè. Nell’inchiesta fa capolino il nome di Gennaro “Rino” Platone, tra gli anni Novanta e il Duemila capo indiscusso del più grande network criminale d’Europa nelle frodi carosello sull’Iva.

Con Salvatore Romeo approfondiamo il futuro dell’Ilva, la cui salvezza non può passare dalla vendita. Per decarbonizzare la produzione e garantire la salute urbana, servono molti soldi e tanto tempo: dai dodici (prima proposta di Urso) ai cinque anni (controproposta del Comune di Taranto). Dopo aver perso quote di mercato, tornare all’utile sarà un’impresa.

Con Gianni Dragoni mettiamo a nudo le contraddizioni del sindaco di Roma, il dem Roberto Gualtieri. Si candida al nuovo mandato rimuovendo i ritardi delle opere per il Giubileo, il degrado, i rischi di presenza delle mafie. Ma non dimentica gli uomini vicini al Partito democratico, premiandoli con l’ultima infornata di nomine.

Roberto Rotunno coglie il paradosso della sicurezza sul lavoro. Inail ha assegnato 4 miliardi alle imprese, ma i fondi vanno alle zone con bassa mortalità, dove il rischio di infortuni è più basso. Lo certifica uno studio dell’Ufficio valutazione impatto del Senato, redatto da quattro ricercatori dell’Università la Sapienza di Roma. Ecco perché, secondo il documento, i soldi spesi finora non hanno avuto una buona efficacia per ridurre i decessi nei cantieri e nelle fabbriche.

Con Pasquale Tridico (M5s) e Lorenzo Cresti analizziamo i presunti successi del governo Meloni sul fronte del lavoro. Il governo Meloni rivendica il trionfo occupazionale, ma i numeri celano il record di lavoro povero e un’espulsione silenziosa delle tutele. Un’operazione che è partita da un momento preciso: lo smantellamento del Reddito di Cittadinanza, la misura che aveva finalmente introdotto un minimo sindacale di dignità nelle dinamiche tra chi offre lavoro e chi è costretto a cercarlo.

Buona lettura

Soldi di mafia e camorra

Inchiesta Moby Dick sulla maxi-frode Iva: c’è pure il boss Platone

L’indagine cita il gangster italolandese che fece affari con le società di Devasini e Van der Velde di Tether

di Nicola Borzi

Taranto

Ecco perché la salvezza dell’ex Ilva non può passare dalla vendita

Meno inquinamento. Servono molti soldi e tanto tempo per decarbonizzare e tornare all’utile dopo aver perso quote di mercato

di Salvatore Romeo

La ricerca

Sicurezza sul lavoro: i fondi vanno alle zone con bassa mortalità

Inail ha assegnato 4 miliardi alle imprese Sorpresa: risorse distribuite e mappe di rischio non sono allineati

di Roberto Rotunno

 

Gualtieri. Roma, il sindaco è contro le nomine di partito, ma le fa

In pieno caos per il Giubileo dei giovani il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha fatto una strepitosa intervista sul Sole 24 Ore: dice che “da grande” vuole “fare il sindaco di questa straordinaria città ed essere il primo a svolgere questo incarico così bello e appassionante per dieci anni consecutivi”. L’ex deputato del Pd […]

di Gianni Dragoni

 
Dietro ai record

Più povertà e più sfruttamento: l’occupazione modello Meloni

Il lavoratore dev’essere ricattabile per accettare precarietà, meno tutele e stipendi da fame

di Pasquale Tridico* e Lorenzo Cresti**

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