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GAZA, IL PREMIER ISRAELIANO NETANYAHU VUOLE L’OCCUPAZIONE TOTALE DELLA STRISCIA FINO ALLA RESA DI HAMAS: “NON LA ANNETTEREMO MA LA CONSEGNEREMO A FORZE ARABE”. IL GENERALE ZAMIR CONTRARIO: “SARÀ UN BUCO NERO”. Il premier Netanyahu nella riunione del gabinetto di sicurezza ha portato avanti la sua strategia: occupare anche la parte centrale della Striscia nello spazio di 4-5 mesi, iniziando con la presa di Gaza city ed evacuando un milione di persone. Il primo ministro parlando all’emittente americana Fox ha detto: “Non vogliamo annettere Gaza, ma creare un perimetro di sicurezza e consegnarla alle forze arabe che la governeranno correttamente” (qui gli aggiornamenti in tempo reale). Al progetto di Netanyahu si è opposto il generale Zamir, capo dell’Idf, secondo cui “la conquista della Striscia trascinerà Israele in un buco nero”. Il piano alternativo del comando militare: accerchiamento di Gaza city e dei campi centrali per isolare il territorio e confinare i combattimenti. ingressi truppe ed operazioni mirate. Alla volontà di Netanyahu si sono detti contrari i parenti degli ostaggi in mano ad Hamas da 671 giorni. L’Hostages and Missing Families Forum teme che i prigionieri possano essere uccisi o dagli islamisti o durante i combattimenti. Sempre oggi una ventina di familiari di ostaggi, sfruttando piccole imbarcazioni, si sono diretti verso il confine marittimo con la Striscia, chiedendo l’immediato rilascio dei loro cari. Sul Fatto di domani leggerete la cronaca della giornata e approfondimenti sulla società israeliana sempre più lontana dalle volontà del premier.

GUERRA RUSSIA-UCRAINA, INCONTRO “A GIORNI” TRA PUTIN E TRUMP, FORSE NEGLI EMIRATI. ZELENSKY NON CI SARÀ. Un vertice tra il presidente russo Vladimir Putin e quello americano Donald Trump dovrebbe tenersi “nei prossimi giorni” su “proposta della parte americana”. A confermarlo il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov. A questa riunione non sarà presente il presidente ucraino, Zelensky. Lo stesso Putin ha dichiarato che le condizioni per un confronto sono ancora “lontane”. Il luogo del summit potrebbe essere negli Emirati, come ha detto il leader del Cremlino: “Abbiamo molti amici desiderosi di aiutarci ad organizzare questi eventi. Uno dei nostri amici è il presidente degli Emirati Arabi Uniti”, riferendosi a Mohamed bin Zayed Al Nahya. Tuttavia, non vi è nulla di certo. L’Unione europea appare messa alla porta, Zelensky si è rivolto a diversi leader, la presidente von der Leyen prova a rassicurarlo: “Continueremo a svolgere un ruolo attivo per garantire una pace giusta e duratura”. Sul Fatto di domani potrete leggere altri particolari su questa fase diplomatica. Da ricordare che Trump aveva imposto l’8 agosto come ultima data prima di far scattare sanzioni secondarie ai Paesi che commerciano con la Russia, se il Cremlino non avesse accettato di avviare un dialogo per una tregua in Ucraina.

DAZI, OPERATIVE IN ANTICIPO LE TARIFFE IMPOSTE DA TRUMP. L’UE PRESA DI SORPRESA: “PER NOI VALE IL TETTO DEL 15% PER TUTTI I PRODOTTI”. BRASILE, INDIA E CINA SI COALIZZANO CONTRO LA STANGATA. Il presidente americano Trump ha annunciato che dalla mezzanotte di ieri sono operative le nuove tariffe commerciali, ed ha ipotizzato che su microchip e semiconduttori importati negli Usa ci possano essere dazi al 100%. Una soluzione rifiutata dall’Unione europea che è stata presa di sorpresa, dato che i dazi dovevano scattare domani. Il portavoce Ue per il Commercio, Olof Gill: “Abbiamo ottenuto un impegno per un tetto tariffario uniforme del 15% che si applica a tutti i prodotti, e si tratta dell’unico accordo con gli Stati Uniti che non impone tariffe aggiuntive rispetto alle tariffe della nazione più favorita. L’impegno vale anche per farmaci e chip”. Intanto Brasile, China e India cercano di fare fronte comune. Il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha in programma una conversazione telefonica con il primo ministro indiano, Narendra Modi e a seguire con il presidente Xi Jinping. Lula sta valutando una risposta coordinata dei Brics ai dazi americani. Sul giornale di domani troverete una cronaca della giornata ed altri dettagli sulla guerra delle tariffe.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Femminicidio a Foggia, l’ex della vittima arrestato a Roma. Il presunto autore dell’omicidio della donna marocchina, 46 anni, uccisa a Foggia la scorsa notte con alcune coltellate nei pressi della sua abitazione, è stato fermato nella Capitale dai carabinieri, vicino alla Stazione Termini: aveva ancora gli abiti sporchi di sangue. La donna uccisa aveva denunciato violenze precedenti, ma le forze dell’ordine non erano riuscite ad imporre il braccialetto di controllo all’uomo, previsti in casi di codice rosso, perchè il soggetto era senza fissa dimora.
Palermo, il primo risultato dell’autopsia: Simona Cinà è morta per annegamento. La ragazza di Capaci, trovata senza vita sabato scorso nella piscina di una villa di Bagheria, dove partecipava ad una festa di laurea, è morta per annegamento. I primi dati non hanno fatto emergere problemi cardiaci o patologie congenite silenti. Da stabilire se alla base dell’annegamento ci possa essere stato un malore per cause naturali o altri motivi. Per accertarlo sarà necessario attendere gli esiti degli esami tossicologici, che saranno disponibili tra quaranta giorni.
Messina, la Procura ha disposto il sequestro della salma di Stefano Argentino, morto in carcere. Il ragazzo, 27 anni, era detenuto nella struttura penitenziaria di Gazzi per il femminicidio di Sara Campanella, 22 anni. Secondo una prima versione dei fatti, Argentino si sarebbe suicidato. Accertamenti sono stati avviati anche sulla perizia medica che aveva determinato un minor grado di sorveglianza, da parte degli agenti di custodia, nei confronti di Argentino.
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