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PANETTA (BANKITALIA) PARLA ANCHE DI RIARMO: “INVESTIRE NELLA SICUREZZA NON SIGNIFICA AVVIARE CORSA AGLI ARMAMENTI, MA AFFRONTARE CON REALISMO LE MINACCE COMUNI”. Il piano di riarmo europeo e i dazi. Nelle sue considerazioni finali, durante la relazione annuale di Banca d’Italia, il governatore Fabio Panetta ha toccato anche questi argomenti. Sulla questione degli armamenti, su cui l’Unione punta avendo registrato la volontà di disimpegno degli Stati Uniti, Panetta dice: “La proposta della Commissione Ue si basa su fondi nazionali e prestiti, anziché su spese europee e trasferimenti finanziati con risorse comuni. Questo approccio rischia di accrescere le disuguaglianze tra Paesi e di ridurre l’efficacia della spesa”. Al contrario, è necessario “un programma unitario, sostenuto da debito europeo”. In un altro passaggio Panetta sottolinea: “A livello nazionale, gli investimenti per la crescita e la spesa sociale non devono essere penalizzati dallo sforzo per la sicurezza esterna” e “investire insieme nella sicurezza non significa avviare una corsa agli armamenti, ma affrontare con realismo minacce comuni che nessun paese può contrastare da solo”. Sulla questione dei dazi imposti dal presidente americano Trump, il governatore mette in guardia: “Le attuali, aspre dispute commerciali non sono un malessere temporaneo; sono il sintomo di un logoramento dei rapporti politici ed economici internazionali che ha radici profonde”. Sul Fatto di domani leggerete altri dettagli sulla relazione del governatore di Banca d’Italia e le reazioni.

GUERRA RUSSIA-UCRAINA, MOSCA BOCCIA LA PROPOSTA TURCA DI UN TRILATERALE PUTIN-TRUMP-ZELENSKY: “PRIMA ASPETTIAMO I RISULTATI DEI NEGOZIATI”. KELLOGG (USA) RASSICURA IL CREMLINO: “KIEV NELLA NATO NON È UNA OPZIONE PER NOI”. Il presidente russo Vladimir Putin valuterà la partecipazione a un vertice con l’omologo ucraino Zelensky, il presidente americano Donald Trump e quello turco Recep Tayyip Erdogan, solo se i negoziati con Kiev porteranno a “risultati”. A dichiararlo è stato il portavoce del Cremlino, Peskov. Qui gli aggiornamenti in tempo reale. Il confronto tra le delegazioni a Istanbul è previsto il 2 giugno. Il ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiga ha ricordato che i russi non hanno mostrato il loro memorandum con le richieste per giungere ad una tregua: “Stiamo anche aspettando un memorandum dalla parte russa. Era stato promesso anche alla parte americana”. Uno dei passaggi essenziali per Mosca è che l’Ucraina resti neutrale e non entri nella Nato. L’inviato speciale Keith Kellogg, in un’intervista all’emittente Abc, rassicura a distanza la Russia: “Per noi, l’ingresso dell’Ucraina nella Nato non è un’opzione. E non siamo gli unici a dirlo. Questa è una delle questioni che la Russia solleverà. E non stanno parlando solo dell’Ucraina: stanno parlando della Georgia, della Moldova”. Sul giornale di domani potrete leggere altri approfondimenti sui vari aspetti che riguardano il conflitto nell’Est.

GAZA, IL PRESIDENTE FRANCESE MACRON: “L’OCCIDENTE NON LA DEVE ABBANDONARE”. ISRAELE LO ATTACCA: “HA INTRAPRESO UNA CROCIATA CONTRO DI NOI”. In attesa che Hamas fornisca il suo parere alla proposta americana per una tregua nella Striscia, – qui le notizie in tempo reale – prosegue lo scontro politico tra Israele e la Francia, già iniziato giorni fa. Il ministero degli Esteri dello Stato ebraico accusa il presidente francese Emmanuel Macron di aver intrapreso una “crociata contro lo Stato ebraico”, aggiungendo: “Invece di fare pressione sui terroristi jihadisti, Macron vuole ricompensarli con uno Stato palestinese. Non c’è dubbio che la sua festa nazionale sarà il 7 ottobre”. Il capo di Stato anche oggi ha dichiarato: “Se l’Occidente ‘abbandona Gaza’ e lascia che Israele faccia ciò che vuole, perderà ogni credibilità con il resto del mondo”. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha rinforzato la polemica rivolgendosi a “Macron e ai suoi amici: riconosceranno uno Stato palestinese sulla carta, noi costruiremo qui lo Stato ebraico israeliano sul campo”, riferendosi anche ai territori della Cisgiordania. Sul Fatto di domani leggerete le ultime notizie sul dramma del Medio Oriente.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Roma, l’operazione migranti in Albania del governo: due cause rinviate alla Corte Ue. La Cassazione dubita che l’operazione dei centri in Albania del governo italiano sia compatibile col diritto europeo, tanto che due cause sono state rinviate alla Corte di giustizia dell’Unione europea. La prima sezione penale della Corte di Cassazione ai giudici di Lussemburgo chiede di esprimersi sulla compatibilità con il diritto comunitario del piano B del governo Meloni, che ha aperto il centro di Gjader, in Albania, anche agli stranieri irregolari entrati in Italia. Gli ultimi 30 sono salpati da Brindisi il 27 maggio.
Napoli, l’assassino di Martina: “Ha rifiutato il mio abbraccio e l’ho colpita”. Alessio Tucci, 18 anni, ha confessato così al magistrato, durante l’udienza di convalida del fermo, di aver ammazzato Martina Carbonato, 14 anni, ad Afragola: “Ho tentato di abbracciarla, lei ha rifiutato, era di spalle e l’ho colpita”. L’avvocato di Tucci ha chiesto il trasferimento del ragazzo in un altro carcere diverso da Poggioreale, per evitare aggressioni da parte di altri detenuti.
Garlasco, delitto Poggi: la Procura generale chiede la revoca della semilibertà per Stasi. I magistrati hanno presentato ricorso in Cassazione per chiedere che Alberto Stasi, condannato a 16 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007, non usufruisca più della semilibertà. Il motivo è da ricondurre ad una intervista rilasciata da Stasi durante un permesso. Attualmente Stasi divide la sua giornata tra lavoro e rientro al carcere di Bollate.
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