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il Fatto Quotidiano
24 Luglio 2025
Il fatto di domani
La giornata in cinque minuti

GAZA, CONTROPROPOSTA DI HAMAS SULLA TREGUA: “2.200 PALESTINESI IN CAMBIO DEGLI OSTAGGI”. IL MINISTRO ISRAELIANO: “TUTTA GAZA SARÀ EBRAICA”. L’organizzazione terroristica avrebbe chiesto a Tel Aviv di rilasciare 200 palestinesi condannati all’ergastolo per aver ucciso israeliani e altri 2.000 detenuti a Gaza dopo il 7 ottobre in cambio del rilascio di 10 ostaggi vivi. Lo ha riferito un alto funzionario israeliano. La proposta originale, che Israele aveva accettato, prevedeva il rilascio di 125 ergastolani e di altri 1.200 detenuti. Dopo la proposta, il premier Netanyahu ha richiamato la squadra negoziale dal Qatar per “continuare le consultazioni in Israele”: non è detto che l’accordo non si possa trovare. Però oggi fanno discutere soprattutto le parole del ministro ultranazionalista israeliano del Patrimonio, Amihay Eliyahu: Tutta Gaza sarà ebraica… il governo sta spingendo per la distruzione di Gaza. Grazie a Dio, stiamo eliminando questo male. Stiamo spingendo la popolazione che è stata educata sul Mein Kampf”. Sempre oggi l’Autorità nazionale palestinese ha risposto duramente alla notizia dell’approvazione – ieri sera – di una mozione non vincolante alla Knesset, mozione che prevede l’annessione della Cisgiordania: “Una nuova dichiarazione di guerra”, “un’ulteriore manifestazione dei crimini di genocidio, espulsione e annessione, volti a liquidare la causa palestinese e a minare il consenso internazionale sull’imperativo strategico di istituire uno Stato palestinese”. La situazione a Gaza peggiora di giorno in giorno: in quattro giorni, sono morte di fame 113 persone. E la stampa internazionale ha lanciato un appello: l’emittente britannica Bbc e le agenzie di stampa Associated press, France presse e Reuters hanno chiesto a Israele di “permettere ai giornalisti di entrare e uscire da Gaza”, dopo 21 mesi di guerra. “Siamo profondamente preoccupati per i nostri giornalisti, che sono sempre meno in grado di sfamare se stessi e le loro famiglie”, si legge nella dichiarazione. Sul Fatto di domani vi racconteremo le ultime notizie dalla Striscia e le storie dei bambini che stanno morendo di fame.


MARCHE, RICCI NON MOLLA: “AVANTI, SENZA PAURA”. MA RESTA IL NODO 5 STELLE. “La nostra cena di venerdì a Pesaro è sold out, ma vi aspetto comunque, per lanciare tutti insieme il nostro messaggio di speranza per la nostra regione. Le vostre parole di incoraggiamento ci spingono avanti, senza paura, in questa sfida per il futuro. La scritta Marche, illuminata da centinaia di candele e dalla luce dei nostri telefoni, sarà il simbolo del nostro impegno per una buona politica, seria, onesta e trasparente, che da sempre portiamo avanti con determinazione, mettendo al centro i cittadini e i loro interessi”: Matteo Ricci ha ribadito così, con un post sui suoi canali social, che non ha alcuna intenzione di mollare la candidatura a governatore delle Marche, nonostante l’inchiesta che lo vede coinvolto in qualità di ex sindaco di Pesaro. Del resto, il Pd gli ha garantito il suo pieno sostegno. Semmai, come leggerete sul giornale di domani, restano le perplessità dei 5 Stelle. “Non credo di dover prendere lezioni di onestà da parte di nessuno, su questi temi abbiamo gli stessi valori”, ha sentenziato lo stesso Ricci. Ma la partita non è chiusa: in ballo non c’è solo, in generale, la sopravvivenza del cosiddetto “campo largo”, ma soprattutto gli accordi esistenti per le altre regioni in cui si andrà al voto, Campania su tutte. È probabile che, per sciogliere la riserva, Giuseppe Conte voglia aspettare il 30 luglio, giorno in cui l’ex primo cittadino di Pesaro oggi europarlamentare, verrà interrogato dai magistrati.


LA CASSAZIONE: “MILANO È L’EMBLEMA DEI GUASTI URBANISTICI, A RISCHIO SALUTE E TERRITORIO”. Sono state depositate le motivazioni della sentenza pubblicata il 23 luglio con cui la Corte di Cassazione ha confermato il sequestro impeditivo delle Residenze Lac, il progetto di tre torri in via Cancano a Milano, affacciate sul Parco delle Cave e sigillate dalla Guardia di finanza un anno fa. Otto gli indagati per abuso edilizio, lottizzazione abusiva, false attestazioni: tra questi anche Paolo Mazzoleni, attuale assessore all’Urbanistica a Torino, coinvolto in più inchieste di questo genere a Milano e progettista della Lake Park, società proprietaria dell’area. “Non possono essere realizzati edifici con volumi ed altezze superiori” a determinati limiti, “se non previa approvazione di apposito piano particolareggiato o lottizzazione convenzionata”, hanno stabilito i giudici, che poi si sono spinti oltre: il caso Milano è l’emblema dei “guasti urbanistici” e dello “sfruttamento intensivo del territorio” quando, “con buona pace della complessità”, viene meno il “senso profondo del principio della pianificazione degli interventi edilizi e di trasformazione urbana”. Un principio – sottolinea ancora la Cassazione – che serve a tutelare la “salute” e “l’ambiente” oltre che la scelta “fondamentale e insuperabile del legislatore statale” in “materia di governo del territorio”. Sul Fatto di domani, oltre a occuparci della sentenza, vedremo come il tema dell’housing sociale, gli appartamenti che dovrebbero essere messi a disposizione a canoni calmierati o accessibili, si sia trasformato in realtà una sorta di “beffa politica”.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Nordio contrario alla separazione delle carriere: era il 1994 ed era ancora pm. “Contrario da pubblico ministero, favorevole da ministro. Carlo Nordio, il guardasigilli che oggi dà il nome al disegno di legge costituzionale per la separazione delle carriere, è lo stesso Carlo Nordio che, da pm, firmava un appello contro la separazione. Lo dimostra questa lettera firmata dall’allora magistrato a Venezia e inviata all’Anm. Era il 3 maggio 1994”. È quanto si legge sul sito della rivista a cura dell’Associazione nazionale magistrati, in cui viene anche pubblicato un documento del 1994 con intestazione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia, che fu inviato via fax alla sede romana dell’Anm.

Ucraina: dopo il monito europeo, Zelensky annuncia un ddl per ripristinare l’anticorruzione. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha cercato di dissipare le preoccupazioni della popolazione e dei suoi alleati dichiarando che avrebbe presentato un nuovo disegno di legge che garantisca “l’istituzione di tutti gli standard necessari per l’indipendenza delle istituzioni anticorruzione”. Preoccupazioni erano state espresse anche dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che aveva chiesto spiegazioni a Zelensky dopo l’approvazione della legge.

Brandizzo, chiuse le indagini: cade l’accusa di omicidio volontario. Per la strage di Brandizzo (Torino), che la notte del 30 agosto 2023 costò la vita a cinque operai, è caduta l’accusa più grave ipotizzata all’inizio delle indagini dalla procura di Ivrea: quella di omicidio volontario con dolo eventuale. I 24 indagati, infatti, 21 persone fisiche e 3 società, sono accusati, a vario titolo, di omicidio colposo in relazione all’incidente. Tra gli indagati figurano due ex amministratori di Rfi: Vera Fiorani, amministratore delegato dell’azienda fino al 19 maggio 2023, e il successore Gianpiero Strisciuglio, rimasto in carica fino al marzo 2025.

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